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Dipendenza affettiva: di cosa si tratta?

La dipendenza affettiva, a differenza di altre forme di dipendenza che si sviluppano attraverso l’abuso di una sostanza concreta, costruisce la propria identità nei confronti di una persona realizzando rapporti interpersonali malsani e mai equilibrati. Il bisogno di accudimento e di amore porta il soggetto dipendente ad allontanarsi sempre più dalla propria individualità e dai propri bisogni. La parte dipendente perde il contatto con la sfera personale e la concretizzazione di piccoli e grandi obiettivi. Nella dipendenza affettiva il desiderio di fondersi con l’altro, tipico della fase iniziale dell’innamoramento, è inalterato con la tendenza ad aumentare nel tempo e togliendo spazio ed energie alla realizzazione di sé.

L’eccessiva necessità di essere al centro delle attenzioni del proprio partner nasconde l’incapacità di tollerarne la separazione aumentando sempre più il livello di sudditanza; la perdita di autonomia è, di conseguenza, una delle principali caratteristiche della dipendenza affettiva che provoca in chi ne soffre un profondo tormento.

 

Sintesi di un dipendente d’amore

Le caratteristiche della dipendenza affettiva sono simili a quelle riscontrabili nei soggetti che sviluppano una dipendenza da sostanze stupefacenti o da alcol. La dipendenza affettiva è collegata al particolare tipo di legame che si stabilisce con l’altro: un legame, come in precedenza sottolineato, di sottomissione e schiavitù. E’ la relazione con il proprio partner a essere l’oggetto della dipendenza e a sviluppare a veri e propri segnali di dipendenza quali:

  • Dose: il dipendente affettivo ricerca quantità di tempo sempre maggiore da trascorrere insieme al proprio compagno: il soggetto dipendente sperimenta di esistere solo se vicino a un partner, che diventa la sua unica fonte di gratificazione
  • Ebbrezza: il soggetto affettivamente dipendente prova un senso di vera e propria ebbrezza da relazione, fondamentale per farlo sentire bene
  • Astinenza: il dipendente vive l’assenza del proprio partner con vivido allarme non riuscendo a tollerarne la lontananza anche solo temporanea
  • Perdita dell’Io: nella dipendenza affettiva vi è un forte rischio di perdita del sé che porta a profondi sentimenti di angoscia e vergogna.

Affrontare la dipendenza affettiva con la Psicoterapia

Trattare la dipendenza affettiva con la psicoterapia permette di intervenire su quegli elementi dell’esistenza personale che sono stati compromessi da una disfunzionale modalità di relazionarsi con il prossimo. Ogni soggetto dipendente ha necessità di essere accolto e seguito secondo specifiche esigenze che guideranno terapeuta e paziente in un viaggio del tutto originale. Cambiare il proprio modo di rapportarsi con un partner, o di considerare le relazioni private, si può.

Che cosa è necessario fare? È doveroso incoraggiare lo sviluppo personale del paziente, intervenendo su una reale possibilità di cambiamento e costruendo, se necessario ex novo, una sana capacità d’intimità con gli altri e con se stessi. I pazienti dipendenti arrivano in terapia con una richiesta d’aiuto urgente e una vitalità sottomessa all’incertezza e allo sgomento; fondamentale, pertanto, che il terapeuta si presti all’interno di un percorso dove il paziente dovrà sperimentare la sensazione finalmente di non sentirsi solo, puntando sulla necessità di cambiamento o rendendola più evidente. Avanzando per obiettivi, psicoterapeuta e paziente stabiliranno nuove strategie di comportamento, lavorando su distorsioni cognitive con lo scopo di aumentare l’autostima del paziente e il proprio livello di efficacia.

Riferimenti bibliografici

Gayol, G. N. (2015). Il copione della codipendenza nella relazione di coppia. Diagnosi e piano di intervento. Roma: Alpes Italia.