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#NOTOBACCODAY

Quante volte vi siete sentiti dire “Smettila di fumare così tanto! Fumare fa male!” oppure “Se continui così ti farai venire il cancro e ci rimetterai la pelle per niente!”? Quante volte frasi simili vi hanno scosso al punto da indurvi ad interrompere definitivamente la vostra relazione con il tabacco? Tendiamo a vivere nell’utopica credenza per cui le “cose brutte” non ci sfioreranno mai e per cui il fumo, nostra innocua valvola di sfogo e fidata fonte di piacere, non ci volterà mai le spalle. Tendiamo a vivere nella bolla dell’onnipotenza narcisistica grazie alla quale noi e i nostri cari saremo tenuti al sicuro da patologie croniche legate ai nostri vizi o bisogni. Al massimo, ci preoccuperemo a tempo debito.

Purtroppo, però, il tempo debito non sempre ci offre la possibilità di fronteggiare efficacemente ed uscir vittoriosi dalla lotta contro le conseguenze gravemente dannose provocate dall’uso prolungato del fumo. Nonostante siamo ben consapevoli dei disastrosi danni arrecati alla nostra salute dal tabacco, il suo utilizzo è sempre maggiore e diffuso tra la popolazione, maschile e femminile, più e meno giovane, di tutto il mondo e, di conseguenza, i decessi sono sempre più numerosi. Per tale ragione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito la Giornata Mondiale Senza Tabacco nel giorno 31 Maggio di ogni anno.

Qualche numero a supporto dell’iniziativa

Fumare tabacco costituisce la seconda causa di morte nel mondo e la prima causa di morte evitabile. Allo stato attuale, ogni anno muoiono circa 6 milioni di persone nel mondo a causa del fumo e si stima che entro il 2030 il numero di decessi possa aggirarsi attorno agli 8 milioni, soprattutto nei paesi dal reddito medio-basso. Per quanto concerne l’Italia, annualmente il numero dei decessi legati all’eccessivo consumo di tabacco ruota attorno i 70000 e gli 83000 e le vittime risultano di età compresa fra i 35 ed i 65 anni. Nella nostra nazione, su 10 persone 3 sono fumatrici e, nel complesso, sono quasi 12 milioni i fumatori. Ci si lega alla nicotina mediamente attorno ai 18 anni di età, ma il primo avvicinamento può avvenire verso i 15 anni (o poco prima). Nel complesso, la fascia d’età che tende a fumare maggiormente è quella compresa fra i 25 e i 44 anni.

Quante e quali sigarette sono consumate quotidianamente?

In media, si stima che siano fumate quasi 14 sigarette al giorno, principalmente di quelle confezionate. L’area geografica italiana con la maggiore incidenza di fumatori è quella centrale, l’area con la maggiore incidenza di fumatrici è quella settentrionale. A tal proposito, risulta fondamentale sottolineare che mai, prima di quest’ultimo anno, si sia registrata una differenza inferiore a quella attuale nel confronto fra uomini e donne che fanno regolare uso di tabacco: 23,9% di fumatori versus 20,8% di fumatrici.
E non è tutto. Come afferma il Dott. Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità: “Oggi nel nostro Paese fumano quasi 6 milioni di donne, circa un milione in più rispetto allo scorso anno”.

La Giornata Mondiale Senza Tabacco (World No Tobacco Day) è celebrata con il fine ultimo di ridurre il consumo di tabacco, attraverso la messa in atto di campagne di sensibilizzazione e di informazione circa i rischi che il suo utilizzo e la ricezione passiva comportano sulla salute. Divieto di pubblicizzare il tabacco, divieto di fumare nei luoghi di lavoro, divieto di fumare in macchina se si è in presenza di bambini e/o donne in dolce attesa sono alcune delle misure richieste ad alta voce dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già da qualche anno. Il fumo compromette, infatti, non soltanto la salute di quanti ne fanno direttamente uso, ma anche di coloro che passivamente lo assorbono, a partire dai bambini e dai feti.

In quale misura il fumo nuoce alla salute?

L’uso abitudinario del tabacco può essere promotore di problematiche gravi, quali:
• Malattie respiratorie
• Malattie cardiovascolari
Malattie oncologiche
• Riduzione della fertilità maschile e femminile
Aborto spontaneo
Parto prematuro
• Morte improvvisa del lattante, basso peso alla nascita del piccolo
• Sindrome di astinenza neonatale da nicotina
• Ritardo nello sviluppo cognitivo dell’infante
• Sviluppo di dipendenza patologica

#NOTOBACCODAY: l’importanza della prevenzione

Il fumo rappresenta un vero e proprio nemico per la salute individuale e mondiale, un problema sociale e sanitario da fronteggiare e superare urgentemente, a cui tuttavia la popolazione adulta rimane affezionata. Come afferma il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “Combattere il fumo, attivo e passivo, è il primo passo della prevenzione, unica arma infallibile contro le malattie croniche”. Risulta, pertanto, di primaria importanza agire sia con la fetta di popolazione a rischio sia con la fetta sana, a partire da quella giovanile, attraverso programmi di prevenzione. Questi ultimi si propongono di contrastare l’avvicinamento della comunità (in primis quella scolastica) al mondo del fumo e delle altre sostanze mediante la divulgazione di informazioni corrette circa l’utilizzo e i rischi del tabacco, l’attuazione di giochi che facilitino lo sviluppo di funzioni mentali e life skills quali il pensiero critico, il decision making e la gestione degli stati emotivi.

Nel complesso, l’obiettivo principe perseguito dai programmi di prevenzione risulta essere quello di sensibilizzare la coscienza sociale e incrementare l’empowerment dei singoli e delle comunità e ridurre i fattori di rischio, a breve, medio e lungo termine. Soltanto in tal modo, sarà possibile compiere scelte realmente consapevoli sulla salute propria e dei propri cari.
La sfida lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è quella di elicitare, mediante la Giornata Mondiale senza Tabacco ed altre iniziative, esperienze emozionali correttive che spingano le persone ad allontanarsi dall’idea di consumare o dal concreto utilizzo del fumo prima che sia “troppo tardi”, arrivando dritti al loro cuore. Non ci resta che incrociare le dita!