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Vita da adolescente 

Oggi si fa sempre più riferimento alle nuove forme di dipendenza o nuove dipendenze. Le dipendenze comportamentali si manifestano in assenza di una sostanza, attraverso comportamenti compulsivi e che creano disagio da vari punti di vista, ledendo il benessere della persona.  Un esempio sempre più diffuso anche fra i giovanissimi è il gioco d’azzardo patologico o GAP che comporta un uso smoderato del gioco sia online che non ed una progressiva perdita di contatto con la propria quotidianità (Petry 2006; Potenza 2006). Questa dipendenza comportamentale è l’unica presente nella classificazione del DSM V. Rientra fra i “Disturbi del Controllo degli Impulsi (American Psychiatric Association 2000).

Le dipendenze comportamentali presentano diversi aspetti simili alle dipendenze da sostanza. Le caratteristiche principali delle nuove dipendenze sono il pensiero fisso, la compulsione all’azione, il desiderio costante di mettere in atto il comportamento, la progressiva tolleranza, il bisogno di incrementare il comportamento stesso. Indipendentemente dalla dipendenza infatti, sia essa da sostanza o comportamentale, agiscono alcune caratteristiche a livello neurofisiologico, biologico, cerebrale e dunque psicofisico che comportano lo stesso livello di tolleranza e assuefazione di una sostanza (Hollander and Allen 2006).

Esattamente come nell’abuso di droga e di alcol la dipendenza comportamentale comporta il non poter fare a meno del dato comportamento, come giocare d’azzardo, restare connessi ad internet, il fare shopping in maniera compulsiva, il workalcholism ed altri. Tutti questi comportamenti generano nella persona un livello di soddisfazione e di benessere sia psicologico che fisico tale da non riuscire ad interromperli nonostante le ricadute negative sia sul fisico, che sul lavoro che sulla vita quotidiana.

 

La dipendenza cresce con noi

La dipendenza agisce sui circuiti di ricompensa presenti nel nostro cervello. Molti comportamenti hanno il medesimo effetto sul nostro fisico di molte sostanze. Questi circuiti di ricompensa sono implicati sia nello sviluppo di dipendenze da sostanze sia in quelle comportamentali. Esistono inoltre vulnerabilità genetiche e caratteristiche neuropsicologiche comuni a coloro i quali tendono a sviluppare una dipendenza (Goudriaan et al. 2006).  Il motivo principale per cui è così difficile classificare le dipendenze comportamentali fra i disturbi è perché la loro definizione resta ancora molto controversa.

Vari studi (Kim et al. 2006; Di Nicola et al. 2010) hanno evidenziato la presenza di una comorbilità fra sviluppo della dipendenza comportamentale e disturbi dell’umore. Stati depressivi ansiogeni possono infatti incidere sul comportamento della persona, promuovendo acting out, azioni compulsive ed impulsive e tanti altri comportamenti comuni alle problematiche collegate a disturbi dell’umore.

Le dipendenze comportamentali presentano dei tratti simili anche al disturbo ossessivo-compulsivo (Dell’Osso et al. 2006). Ovviamente le principali analogie permangono con i disturbi da uso di sostanze (Petry et al. 2005). Molte ricerche condotte sino ad ora hanno tentato di dare una spiegazione al comportamento della persona che soffre di dipendenza coinvolgendo gli adulti e i giovani adulti. Nonostante la mole di ricerche e la presenza di un interesse sempre crescente, risulta ancora poco chiara l’epidemiologia delle dipendenze comportamentali in adolescenza.

Oggi è diventato sempre più difficile comprendere cosa sia normativo o meno, da qui anche la difficoltà di classificare le dipendenze comportamentali all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Alcuni comportamenti classificati come dipendenza comportamentale, sono entrati a far parte della società del quotidiano. La dipendenza da Internet e la dipendenza dal gioco d’azzardo sono forse tra le principali attività di svago utilizzate da adulti e giovani.

 

Adolescenti e dipendenze comportamentali

La nostra società incoraggia ad essere sempre presenti e sempre vigili su cosa succede nel mondo. Motivo per cui internet ha preso il posto persino delle relazioni interpersonali, diventando la principale fonte di formazione ed informazione mondiale. Questo ha ovviamente caratteristiche positive e negative circa lo sviluppo sia relazionale che personale di coloro i quali vivono in questo secolo. L’adolescenza è una fase dello sviluppo molto delicata e perciò ad elevato rischio di dipendenza.

Quasi il 60% fra i giovanissimi fa uso di droghe e l’80% assume alcol (Johnston et al.2005) o fuma sigarette (Dipartimento di Salute e Servizi Umani 1994). La maggior parte ha iniziato a 18 anni o prima del diciottesimo anno d’età. Le stesse percentuali valgono per problematiche relative al gioco d’azzardo patologico, particolarmente diffuso fra gli adolescenti (Shaffer et al. 1999; Villella et al. 2010). La maggiore suscettibilità derivata da fattori neurobiologici (Schepis et al. 2008) e da processi psicologici (Marcelli and Braconnier 2004) comporta la necessità di ulteriore approfondimento in questo campo.

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.