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La ricerca di qualcosa

La ricerca a volte può andare oltre ogni immaginazione.  Quando non si è alla ricerca di qualcosa di numerico né statistico. Ci sono uomini e donne che hanno messo da parte loro stessi e il loro tempo e ne hanno fatto qualcosa di prezioso. Lo hanno coltivato senza preconcetti e pregiudizi sino a diventare parte del cambiamento stesso.

Chi crede che le cose possano essere modificate per quanto drastiche e va avanti portando con sé l’idea di cui si fa portavoce, quel qualcuno sarà veramente parte della ricerca e del risultato.

 

Il giro del mondo in 80 giorni

Il suo nome non è forse fra i più noti, eppure il suo gesto è degno di essere raccontato e ricordato. Elisabeth Cochran Seaman, nata nel 1864, meglio conosciuta con il suo pseudonimo Nellie Bly, era una famosa giornalista dell’epoca, molto apprezzata nel suo lavoro. Donna coraggiosa e intraprendente, ad un certo punto della sua vita decide di lanciarsi in un’impresa che molti avrebbero definito assolutamente folle. Nel 1890 infatti il suo giornale, New York World le commissionò Il Giro del Mondo. Nellie partì da sola ed esattamente come nel racconto di Jule Verne in “Il giro del mondo in 80 giorni” compì l’impresa ma, in soli 72 giorni.

Questo viaggio tuttavia non fu l’impresa più folle compiuta da Nellie e per la quale sarà ricordata negli Stati Uniti. Infatti, quando aveva 23 anni, annoiata dagli articoli di moda e spettacolo di cui doveva trattare per la pagina femminile del Pittsburgh Dispatch accetta di farsi internare per dieci giorni in un manicomio per denunciare le condizioni inumane di trattamento dei pazienti con disturbi mentali.  In quel periodo aveva già svolto dei report sulle condizioni lavorative delle donne nelle fabbriche. Tutto ciò nel periodo in cui in Messico vigeva la Dittatura di Porfirio Diaz, il quale mal sopportava le attenzioni di Nellie.

Lunatic Asylum

Nellie si trasferisce a New York e comincia a lavorare per il New York World. Il giornale le assegna quasi subito l’incarico di fingere un disturbo mentale al fine di farsi internare nel manicomio Lunatic Asylum. Lo scopo era quello di indagare dall’interno sui soprusi e gli abusi subiti dai pazienti. Il patto era che dopo dieci giorni sarebbero tornati a prenderla per tirarla fuori da lì. Fu cosi che Nellie cominciò ad architettare il modo migliore per fingersi “pazza”, mimando smorfie allo specchio e sgranando gli occhi sino a raggiungere un’espressione inverosimile.

Una sera, mentre si trovava in una pensione, inscenò un comportamento folle, tale da richiedere l’intervento della polizia. Trovatasi davanti al giudice disse di non ricordare nulla e così chiesero l’intervento degli psichiatri per sottoporla a una perizia. Nellie fu talmente convincente da essere dichiarata insana di mente. La notizia fu riportata anche dai giornali e tutti si domandavano chi fosse quella strana ragazza, dagli occhi selvaggi che disperata piangeva asserendo di non ricordare nulla. La donna fu allora trasferita presso il Women’s Lunatic Asylum e lì cominciò ad indagare.

 

Un viaggio all’inferno e ritorno

Il Women’s Lunatic Asylum era noto per il trattamento brutale riservato alle pazienti. Nellie si rese conto subito delle condizioni sanitarie in cui vivevano le donne internate. Il cibo era marcio e l’edificio infestato dai topi. Le pazienti, ritenute un pericolo, venivano legate ai polsi con spesse corde che ne laceravano la carne. Altre erano costrette a restare immobili, vestite di stracci, sedute su fredde e rigide panchine, senza mai parlare o interagire. Una pratica molto usata consisteva nel gettare secchi di acqua gelata sul capo delle donne mentre gli infermieri inveivano contro di loro.

Ma ciò che è peggio è che le donne venivano sistematicamente percosse e violentate. Molte “pazienti” in realtà non erano affette da alcun disturbo mentale ma erano semplicemente povere ed escluse dalla società e spesso anche dai familiari. Nellie rimase lì dentro per dieci lunghi giorni ed assistette alle torture fisiche e psicologiche alle quali erano costrette le povere donne recluse, le corde, l’acqua gelida, il pane marcio, i topi, la freddezza e il torpore degli infermieri che ostentavano il loro potere abusando delle pazienti. Nellie concluse la sua inchiesta da infiltrata ritenendo possibile che qualsiasi donna sana sarebbe divenuta folle nello stare lì in quelle condizioni inumane e degradanti. Dopo i famosi dieci giorni la giornalista fu letteralmente salvata dal Women’s Lunatic Asylum e cominciò a scrivere il libro che la rese Nellie Bly , la donna che si finse pazza per salvare i pazienti.

Il libro, dal titolo “Ten Days in a Mad House”fece scalpore tanto da scaturire un’inchiesta per indagare su tali soprusi nel Women’s Lunatic Asylum. Tale inchiesta fece si che furono adibiti più fondi per i pazienti affetti da disturbi mentali e che vi fosse un maggior controllo che permettesse a coloro i quali non avevano tali disturbi di stare fuori dal circuito di sanità mentale. Nellie ottenne una grande vittoria e trovò quello che cercava, il grido muto delle donne senza voce.

 

Riferimenti bibliografici

Nellie Bly. Ten days in a Mad House. BertaBooks

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.