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Il mio campione

Punto cruciale di ogni ricerca è la raccolta dei dati o campionamento. La raccolta dati si effettua o su un singolo caso, o su più soggetti. Le modalità e la scelta del metodo in cui condurre il campionamento dipende esclusivamente dall’obbiettivo della ricerca. Il termine tecnico in cui vengono definiti i “soggetti” o partecipanti alla ricerca è “campione”.  Nello specifico si definisce campionamento quella procedura attraverso la quale si estrapola da una popolazione o unità che costituisce l’oggetto di studio un numero definito di casi o campione. Il metodo comporta dei criteri di inclusione e esclusione dal campionamento anch’essi dipendenti dall’obiettivo della ricerca (Mazzara, 2002).

Il campione deve possedere due caratteristiche fondamentali. La prima caratteristica è la rappresentatività, ossia la capacità di racchiudere le caratteristiche dell’oggetto di studio nel suo piccolo. La seconda caratteristica è l’ampiezza, da modificare e vagliare in base agli obiettivi preposti. Il campionamento può essere probabilistico qualora ogni unità avesse la stessa probabilità di essere estratta e verificata o, non probabilistico se sin dall’inizio non è possibile accedere alla popolazione.

 

Raccogliere i dati

 Il secondo passo dopo il campionamento è la raccolta dei dati. Quest’ultima può avvenire attraverso procedure dirette o indirette. Nel primo caso si fa riferimento all’uso del colloquio, delle interviste, dell’osservazione; mentre nel secondo caso si fa riferimento a fonti statistiche già esistenti, ad esempio cartelle cliniche, dati ISTAT. Nel caso della ricerca in psicologia giuridica un esempio può essere la metodologia applicata per studiare le fonti di testimonianza nei casi di abuso su minore. Ad esempio procedendo tramite l’osservazione di due gruppi di bambini che hanno subito esperienze diverse, oppure prestando attenzione al comportamento verbale e non verbale oppure ancora attraverso l’analisi dei fascicoli giudiziari.

Come accennato sopra è possibile raccogliere i dati leggendo e analizzando fonti statistiche che rappresentino le percentuali delle ricerche svolte nel campo della psicologia giuridica e che siano rappresentative di un dato di osservazione specifico. Questa tipologia di raccolta dati ha il vantaggio di rappresentare uno spaccato del fenomeno che intendiamo studiare, tuttavia comporta anche il limite di possedere un uso limitato dei dati. Infatti quando si raccolgono i dati a partire da fonti altrui si rischia di perdere informazioni per noi preziose. I dati sono limitati a ciò che la fonte in questione ritiene utile riportare che potrebbe non coincidere con il nostro livello di interesse. Inoltre esiste, soprattutto in psicologia giuridica, una notevole percentuale di casi non riportati, costituenti in statistica il nostro “numero oscuro”. Sono molti i casi di violenza sessuale e abusi non denunciati e dunque non riportati nelle statistiche. In questi casi il ricercatore è costretto ad adeguarsi a dati che non sono direttamente frutto di una sua raccolta.

 

Ancora sul metodo …

Un altro metodo di raccolta è l’analisi dei documenti. Esistono documenti privati e pubblici. Nella prima categoria rientrano le storie di vita, le biografie, i diari e le testimonianze. Nella seconda categoria invece vediamo le trascrizioni delle sentenze, dei verbali o dei processi. Esiste anche la possibilità di raccogliere dati attraverso due tipologie di osservazione che si distinguono in base al livello di intrusività del ricercatore. L’ osservazione naturalistica ad esempio non è intrusiva in quanto consiste nell’osservare il soggetto attraverso strumenti come lo specchio unidirezionale o la video-registrazione (Chiorri, 2010).

Mentre l’osservazione partecipante prevede il coinvolgimento del ricercatore nell’osservazione stessa, comportando una maggiore intrusività dello stesso nel contesto osservato. Molte ricerche in tale ambito, come lo studio delle baby gang, sono fondamentali in ambito criminologico in quanto riflettono le regole e le dinamiche del fenomeno che attraverso un’osservazione naturalistica non sarebbe possibile notare.

Oltre l’osservazione è possibile raccogliere i dati anche attraverso l’uso di strumenti testologici. I test devono rispondere a criteri di validità e attendibilità ed essere coerenti con l’obbiettivo della ricerca. È possibile utilizzare inoltre le interviste che rispecchiano maggiormente una metodologia qualitativa di raccolta dati e che comportano l’approfondimento di alcuni aspetti che si intende comprendere. Soprattutto in ambito criminologico e giuridico spesso il metodo qualitativo permette di ottenere informazioni in più.

Infine è importante non dimenticare che lavoriamo con informazioni sensibili motivo per cui bisogna utilizzare metodi che garantiscano la sicurezza dei dati personali. L’etica della ricerca è un argomento che va approfondito e compreso pienamente se si vuole condurre una ricerca nel modo corretto.

Leggi la prima parte dell’articolo

Riferimenti bibliografici

 Chiorri, C. (2010). Fondamenti di psicometria.

Mazzara, B.M .(2002). Metodi qualitativi in psicologia sociale.

Patrizi, P. (2012). Manuale di psicologia giuridica minorile.

 

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.