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Secondo articolo per la sezione Attualità, che offre uno spazio all’approfondimento della relazione “intima” con una bambola del sesso. Chi sono i protagonisti? Cosa li spinge a scegliere come partner sessuale un oggetto inanimato? E infine, esistono differenze sostanziali tra uomini e donne? Benvenuti in uno scenario dove tutto è talmente finto da sembrar reale.

Carne e silicone

Lo chiamano nuovo sesso. Il fenomeno delle LumiDolls si è diffuso a Barcellona, dove le donne sono state sostituite dalle bambole gonfiabili. Analogamente al Bordoll di cui si è parlato nell’articolo di Davide Testa, anche in questo caso le donne di silicone assumono il ruolo di prostituta dando vita ad un vero e proprio bordello, o case di appuntamenti. Questa idea nasce dalla voglia di colmare un gap di mercato, in quanto l’uso delle bambole di silicone non era ancora diffusosi in tal senso.

Il progetto nasce da un gruppo di imprenditori. Nello specifico si tratta di quattro creazioni di silicone: Katy, Kanda, Lily e Yoko.Le caratteristiche di queste bambole sono indicative di ciò che è attualmente ricercato fra la popolazione maschile: capelli lunghi biondi, seno prosperoso, labbra turgide.

Ciò che tuttavia coinvolge maggiormente, e questa è forse la caratteristica più innovativa, è la temperatura corporea. Infatti solo una delle quattro creature in silicone, Yoko, è anche riscaldata. La bambola presenta una temperatura di 37 C su tutto il corpo. Ciò attira irrimediabilmente, più di una chioma bionda e folta, più di un corpo avvenente. Come mai questa caratteristica è cosi fondamentale? Forse la psicologia dello sviluppo può darci una risposta.

 

Calore, amore, i bisogni dell’uomo

Il dottor Harry Harlow, docente all’Università del Wisconsin, è convinto che ci sia qualcosa di più del cibo nel rapporto che lega un cucciolo alla madre. Nel tentativo di dimostrare tale tesi chiuse per 24 mesi in camere di isolamento cuccioli di macaco. Egli notò che in tale condizione definita “pozzi della disperazione” i piccoli soffrivano di depressione, rabbia, attacchi violenti, turbamento emotivo.  Dunque il ricercatore cominciò a credere che ci fosse un bisogno più importante della fame da soddisfare: il contatto.

Decise cosi di studiare le reazioni delle scimmie deprivate dalla madre biologica sin dalla nascita dando loro una madre surrogato. Ciò che distingueva le varie madri surrogato era la tipologia di fisicità di cui erano dotate. Un tipo di madre surrogato era in pezza e riscaldata, mentre una seconda era rigida e fredda ma, dispensava latte. Nonostante la madre di pezza non potesse dare latte ai piccoli, questi sceglievano di spendere il loro tempo accoccolati su di lei che li ricambiava  con vicinanza e calore, piuttosto che con la madre di fil di ferro la quale dava nutrimento ma non calore e contatto. Da qui Harlow si rese conto di quali sono i fattori fondamentali nello stabilire un legame affettivo.

Tornando alle nostre bambole di silicone, non stupisce che più di qualsiasi caratteristica fisica ciò che conta sia il calore. La presenza attraverso dei segnali vitali che generino un collegamento, un contatto. Ovviamente come Harlow si rese conto che la mamma di pezza non bastava per crescere figli sani, in quanto oltre al calore, anche il movimento garantiva la vicinanza, forse anche le nostre LumiDolls arriveranno a muoversi e a partecipare all’atto sessuale per garantire ciò da cui l’essere umano è attratto, il famoso contatto.

 

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Dunque l’uomo cerca l’illusione del contatto piuttosto che il contatto. Per quanto la temperatura corporea di una LumiDoll possa somigliare a quella di una persona in carne e ossa non ci sarà una condivisione, non ci sarà un bisogno condiviso, un’ attrazione comune, non ci sarà alcun rischio.

Ed è qui che bisogna soffermarsi, in quanto la sicurezza che nulla oltra il “qui ed ora” del piacere ci sarà dopo, è fondamentale per la soddisfazione dell’uomo 2.0, nichilista o realista per professione. L’uomo oggi desidera un conforto immediato dai problemi quotidiani, da professioni 24/7/365 che rapiscono l’anima di chi vorrebbe spaziare con la propria mente e che vorrebbe vivere ogni istante come qualcosa di totalemnte nuovo. Ecco l’illusione che nasce e cresce e si instilla dentro di noi come un piccolo seme. L’idea di avere la possibilità di sognare e di avere ciò che si vuole quando si vuole, senza lottare. Questo fanno le nostre amiche di silicone, non sono diverse dal mondo virtule che propone stili di vita vintage spacciandoli per alternativi, né dai sogni confusi che animano le nostri notti.

A monte c’è un fenomeno definibile come deresponsabilizzazione della relazione. Ossia un disinvestimento progressivo nelle relazioni e un disinteressamento verso i contenuti umani. L’assenza di responsabilità nel sesso con una LumiDoll permette di sfogare liberamente le proprie fantasie senza più condividerle e senza sentire la paura del giugizio o della disaprovvazione o semplicemente il superare la “stanchezza” di intavolare una discussione che potrebbe aprire i nostri occhi ancora chiusi.

 

Nel secondo articolo della Dr.ssa Elena Cabras: Sex robot per donne: alla ricerca della relazione perduta.

 

Riferimenti bibliografici

Harlow, H.F. (1958). The Nature of Love. American Psychologist, 13. 673-685.

 

 

 

 

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.