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Corso sulle autonomie

Approda a Sora (FR) un corso interamente dedicato a ragazzi con disabilità intellettiva sopra i 16 anni di età. Il corso prevede dieci ore settimanali e si svolgerà all’interno del centro B-Service. I ragazzi avranno a disposizione aule fornite di computer, video proiettore, banchi dove svolgere le esercitazioni. Questa idea nasce dall’esperienza come tecnico di riabilitazione psichiatrica in diverse  associazioni e comunità socio-riabilitative psichiatriche. Da tali esperienze emerge che l’obiettivo fondamentale per le persone disabili non è tanto ridurre i sintomi della malattia ma raggiungere l’autonomia.

Per una persona con disabilità intellettiva essere autonomi  significa uscire dall’isolamento, entrare a fare parte nella società come persona attiva, avere la libertà di realizzare una vita in base ai propri sogni non a quelli di qualcun altro. Questo corso di educazione all’autonomia non è quindi solo un corso ma un’apertura verso la società e dela società.

 

Laboratori

Il corso si sviluppa in diversi laboratori eterogenei tra loro. Un laboratorio è dedicato interamente all’utilizzo delle nuove tecnologie: cellulare, pc, tablet. Un’altra caratteristica è l’igiene  personale, considerare la cura del sé non solo come buona pratica ma come importante fattore di inclusione sociale. Questi ragazzi spesso devono essere accompagnati da qualcuno perché non riescono a ad amministrare le loro finanze, ad esempio a contare i soldi per pagare un caffè. A tal proposito nasce il laboratorio di gestione del denaro che insegna a riconoscere i vari tagli a conteggiare e a leggere i prezzi assiurandosi della correttezza del resto.

Un’ ora a settimana è dedicata all’ utilizzo di un altro strumento difficile da utilizzare: l’orologio. I partecipanti impareranno a leggere l’orologio e a gestire il tempo. Spesso le persone con disabilità riferiscono di sentirsi “strane” oppure sentono un “dolore” al petto. Tutti i sintomi di un’emozione, l’ansia, non facile da identificare. Nasce dunque il laboratorio di alfabetizzazione emotiva che consiste nell’aiutare a identificare, capire e modificare le emozioni.

Esiste inoltre il gruppo di socializzazione in cui i ragazzi imparano a comunicare in modo funzionale tra di loro condividendo passioni e desideri, organizzando uscite nel weekend. In ultimo il laboratorio di educazione stradale in cui si impara a leggere e a interpretare i segnali stradali. Questi laboratori permettono di mettere in pratica e di sviluppare competenze fondamentali per il vivere quotidiano.

 

Autonomia e disabilità intellettive

Ma cosa si intende per disabilità intellettiva e perché l’autonomia è fondamentale?

Nel manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM- V) il termine disabilità intellettiva prende il posto di ritardo mentale. Esso si riferisce a un disturbo con insorgenza nell’età evolutiva caratterizzato da deficit delle funzioni intellettive (come problem solving, pianificazione, pensiero astratto) e deficit del funzionamento adattivo che con il tempo limitano le abilità sociali del soggetto nella vita quotidiana, ostacolandone l’autonomia. Nell’infanzia fino all’adolescenza si cerca di ottenere un recupero intellettivo, sensoriale, motorio e l’acquisizione degli strumenti di base della lettura-scrittura.

Questi ragazzi affrontano il periodo delicato dell’adolescenza per tale motivo hanno bisogno di un maggiore sostegno e aiuto soprattutto durante questa fase dello sviluppo.

L’autonomia per le persone disabili non è solamente imparare a cucinare oppure a vestirsi bene, vuol dire sentirsi adulti (Contardi 2009). Uno studio di Lifshitz e Merrick (2003) ha dimostrato che la stimolazione delle abilità sociali e cognitive di persone disabili migliora la qualità di vita e incrementa l’inserimento sociale. Spesso sono le famiglie stesse a richiedere interventi volti all’autonomia personale e sociale (Di giacomo, Passafiume 2004). In un altro studio condotto nel 2014 da Henniger e Taylor è emersa l’importanza da parte dei servizi del tenere conto di tutto ciò che le famiglie intendono per raggiungimento dell’età adultà: costruire ,mantenere relazioni affettive, vivere in modo indipendente, prendere i mezzi pubblici, saper utilizzare il denaro, cercare un lavoro, fare volontariato.

 

Abilità sociali e trattamento

Le abilità sociali o social skills permettono ad un individuo di interagire con il mondo esterno. Possiamo racchiuderle in due gruppi: abilità espressive che comprendono il comportamento verbale e non verbale e le abilità recettive, ossia la comunicazione e la percezione sociale.  Esistono vari modelli di apprendimento o trattamento per insegnare tali abilità a questo specifico target di partecipanti. Eccone alcuni:

  • Il modeling si riferisce al processo di apprendimento osservando un modello che utilizza l’abilità in esame.
  • Il rinforzo positivo è il mezzo attraverso il quale l’individuo aumenta la probabilità di produrre una risposta adeguata, fornendo uno stimolo positivo ogni qual volta la persona svolge correttamente il compito.
  • Lo shaping è il rinforzo di risposte progressivamente più simili al comportamento che costituisce l’obiettivo desiderato.
  • L’automatizzazione è il processo di pratica ripetuta dell’abilità fino a quando questa diventa automatica.
  • La generalizzazione è la possibilità di trasferire le abilità acquisite in un contesto protetto all’interno della vita quotidiana (G .Nicolò 2003)

Inoltre, dal momento che tali modificazioni devono essere apprese dalla persona, alla fine di ogni incontro vengono assegnati dei compiti da fare a casa per potenziare l’apprendimento nell’ambiente in cui vivono tutti i giorni. Ogni ragazzo avrà a disposizione la sua agenda personale in cui appuntare gli eventi.

Questo corso vuole essere una proposta propositiva e positiva verso il cambiamento.

 

 

Riferimenti bibliografici

Alan S. Bellack,Kim T. Mueser,Susan Gingerich,” Social Skills training for Schizophrenia.Step-by-Step Guide”,s.l.(1997),Giuseppe Nicolò, “Social Skills Training per il trattamento della schizzofrenia”,Torino, Centro Scientifico editore,2003.

D.Di Giacomo,D.Passafiume,”Ritardo mentale ,sindrome di down e autonomia cognitivo comportamentale. Proposta di protocollo educativo”, Milano, Franco Angeli 2017.

Contardi, A. (2009). Verso l’autonomia: Percorsi educativi per ragazzi con disabilità intellettiva. Roma: Carocci

Henninger, NA, Taylor, JL. (2014) Family perspectives on a successful transition to adulthood for individuals with disabilities. Intellectual and developmental disabilities, 52, 2, 98-111.

Lifshitz, H., Merrick, J. (2003). Ageing and intellectual disability in Israel: A study to compare community residence with living at home. Health & Social Care in the Comunity, 11, 4, 364-371.

Vedi il sito

Scritto da Jessica Campoli, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica presso Villa Alba,Veroli.