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Stress e Dipendenze

Si vive all’insegna dell’incertezza e del mistero. E’ un mistero il nostro futuro, che cosa faremo, chi diventeremo, quanto dovremo cambiare per vivere o sopravvivere.

L’ignoto spaventa: tutto ciò che non si conosce sfugge al nostro controllo e, di conseguenza, intimorisce, sollecitando reazioni adattive nel nostro organismo. L’insieme delle reazioni fisiologiche e psicologiche funzionali alla sopravvivenza costituisce lo stress e pare che esso giochi un ruolo importante nello sviluppo e nel mantenimento delle dipendenze patologiche.

Vediamo come.

Le dipendenze patologiche: lo stress tra i fattori di rischio

Le dipendenze patologiche sono condizioni di asservimento psicologico e fisico ad una sostanza, come nel caso delle dipendenze “classiche”, o ad un comportamento, come nel caso delle “New Addictions”.

L’avvicinamento al vortice della dipendenza può essere legato ad una serie di fattori che interagiscono e si influenzano reciprocamente. Fra essi è possibile annoverare i seguenti:

  • Predisposizione biologica – cioè l’alterazione dei sistemi cerebrali che hanno la funzione di rilasciare dopamina e di regolare i processi di motivazione-gratificazione, gli affetti e l’inibizione comportamentale -, la quale elicita comportamenti di dipendenza per ottenere gratificazione e piacere, seppur temporanee;
  • Apprendimento sociale, quali l’osservazione di altri che fanno uso di sostanze o alcol o giocano ripetutamente d’azzardo e che esperiscono temporanee emozioni positive;
  • Costrutti psicologici, come l’ansia, l’impulsività, la ricerca di sensazioni ed emozioni intense (sensation seeking), aspettative elevate rispetto alle sostanze o ai comportamenti generatori di dipendenza, ruminazione;
  • Condizioni socio-culturali ed economiche deprivanti;
  • Esposizione prolungata a fattori stressanti.

Lo stress: da adattivo a patologizzante

Lo stress è l’insieme di reazioni che si manifestano nell’organismo di una persona a seguito dell’esposizione prolungata a fattori stressanti (stressors) che minacciano l’equilibrio fra la persona e l’ambiente circostante. Esso è, dunque, finalizzato a mettere in atto una risposta adattiva, preparando l’organismo ad una reazione di attacco o di fuga nei confronti del fattore stressante.

In che modo?

Secondo la teoria della “Sindrome generale di adattamento” di Selye lo stress agisce sull’organismo attraverso tre distinte fasi:

  • La fase di allarme, durante cui si verifica un’iniziale riduzione dei livelli di attivazione (immobilizzazione) ed un successivo aumento di tali livelli, espresso nelle forme di un aumento del battito cardiaco, della sudorazione, della pressione arteriosa, del tono muscolare;
  • La fase di resistenza, durante cui l’organismo si adatta alla situazione stressante e mette in atto strategie di coping per fronteggiarla;
  • La fase di esaurimento, nel corso della quale la persona può sentirsi sopraffatta, priva di risorse e di energie per continuare a fronteggiare la situazione stressante, e la accetta passivamente.

E’ proprio nell’ultima fase che tendono a presentarsi effetti nocivi a livello psichico e somatico che possono persistere per lungo tempo, fra cui l’avvicinamento ad una sostanza o la messa in atto di comportamenti ripetitivi e persistenti.

Il circolo vizioso “stress-dipendenza”

La risposta allo stress dipende, oltre che dalle caratteristiche oggettive dell’evento stressante, dalle risorse della persona, dalla consapevolezza di tali risorse, dalle strategie di coping in suo possesso che siano funzionali al fronteggiamento ed al superamento ottimale dello stressor.

Eventi di vita stressanti e strategie di coping poco adattive possono indurre la persona a ricorrere ad alcol, sostanze e/o comportamenti come tentate soluzioni e a sviluppare dipendenza patologica (da sostanza o relazionale). Quest’ultima comporta, a lungo andare, elevati livelli di tensione e stress che riducono il volume delle aree cerebrali deputate alla regolazione dello stress ed al controllo degli impulsi e della cognizione; essi, inoltre, implicano il ripetitivo e persistente uso di alcol (o sostanze o comportamento) per lenire il carico di tensione. E così via.

In tal modo lo stress può trasformarsi da adattivo a patologico.

 

Riferimento bibliografici

  • Mulè, A. (2008). Aspetti neurobiologici delle nuove dipendenze. In M. Ammaniti, G. Levi, & A. Siracusano (Eds.) Nòos. Aggiornamenti in psichiatria. Psichiatria dell’età evolutiva e dell’età adulta. (pp. 99-106).
  • Eysenck, M. W. (2006). Psicologia generale. Napoli: Idelson-Gnocchi.