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Età evolutiva

Cari bambini, celebrate la Giornata Mondiale del Disegno!

La Giornata Mondiale del Disegno

Oggi, 27 aprile, si celebra la Giornata mondiale del disegno, nota anche come “Giorno del disegnatore” o “Giorno del disegnatore grafico”. Un giorno completamente dedicato alla creatività e alla fantasia propria di una figura così importante, l’artista, proclamata dal Consiglio Internazionale delle Associazioni di Disegno Grafico e della Organizzazione delle Nazioni Unite.

Lo scopo principale della giornata è quello di dedicare attenzione all’importanza del disegno, prima forma dell’espressione umana, fondamentale nell’apprendimento e nello sviluppo del pensiero creativo. Un giorno utile per la popolazione, al fine di ricordarci quanto il disegno sia stato fondamentale nello sviluppo intellettivo umano, nella crescita cerebrale ma soprattutto nella nostra storia: l’uomo, prima ancora che inventasse la scrittura come mezzo di comunicazione con i suoi simili, già era solito riprodurre con simboli ciò che vedeva con i suoi occhi.

Disegno come prima forma di comunicazione

Si può affermare che il disegno è stato la base dell’arte. Tutto nasce precisamente 12 mila anni fa, quando i nostri antenati – in particolare l’uomo primitivo – incideva sulla pietra scene relative alla caccia e all’agricoltura, raccontando su pietra ciò che vivevano nel quotidiano. Successivamente, nel corso dei secoli, le tecniche del disegno si sono evolute, ed al tempo stesso affinate.

Dalla pietra si è passati a diverse superfici, più pregiate, come le tavolette d’argilla, tipiche egiziane. Furono proprio gli egizi ad inventare una tipo di foglio che rivoluzionò la storia del disegno: il papiro. In Italia, invece, il salto di qualità è dedicato completamente al più grande artista e disegnatore mai esistito: Leonardo Da Vinci. La sua numerosa produzione di disegni conta moltissime opere ingegneristiche e anatomiche, come l’Uomo Vitruviano.

Quest’opera è il connubio perfetto tra proporzione e simmetria umana. Egli, infatti, era solito sezionare i corpi dei cadaveri per studiare il corpo umano nel suo interno, e riprodurlo poi su carta. In realtà, moltissimi artisti si sono dilettati nel disegno, basti pensare a Raffaello o addirittura a Michelangelo. Il disegno è l’espressione dell’anima, un mezzo di comunicazione attraverso il quale tutti, bambini in primis, riescono a dar voce alle proprie emozioni, paure, e ansie.

L’importanza del disegno nell’infanzia…

“Il disegno di un bambino è un po’ della sua anima”, Eduard Claparéde

I bambini, attraverso un piccolo disegno, parlano. Si servono di un foglio bianco, dei colori ed una matita, e danno vita al loro piccolo mondo, esprimendo a colori ciò che hanno al loro interno. Il disegno non è mai solo un disegno.

Malchiodi, attraverso la sua prospettiva, ha sviluppato una teoria stadiale attraverso cui il bambino si approccia al disegno, conquistando tappe nel corso della sua infanzia:

  • Scarabocchi: accompagnano il bambino fino ai 3 anni, periodo nel quale il bambino inizia a sperimentare e a prendere coscienza dell’ambiente a se circostante
  • Forme: si sviluppa intorno ai 3-4 anni. Qui i bambini iniziano a dare un significato logico ai loro disegni, spiegandoli anche a chi hanno intorno. In questo stadio si possono notare le preferenze per alcune forme rispetto ad altre
  • Figura umana: tipica intorno ai 4-7 anni. I bambini iniziano a scoprire il proprio corpo e a riprodurlo su carta
  • Schema visivo: 6-9 anni. migliorano le capacità grafiche, sviluppano geometria e proporzioni
  • Realismo: i bambini iniziano a riprodurre la realtà nei loro disegni.

E’ proprio attraverso il disegno che l’animo del bambino prende vita; ogni genitore dovrebbe dedicare piccoli ritagli di tempo affinché il bambino si avvicini all’arte come forma di gioco. Ovviamente senza giudizi.

Comprendere il significato comunicativo dei disegni dei propri figli è fondamentale per capire il loro modo di essere, lo stato emotivo sperimentato: esprimendosi senza restrizioni, trasformando tutto con un disegno, il bambino si libera dai timori e comunica necessità o felicità, e sarà compito dell’adulto cogliere ciò.

… e nella psicologia

L’uso del disegno e della pittura hanno una funzione importantissima nella psicologia, che da sempre li ha integrati in un percorso terapeutico al fine di facilitare il soggetto ad esprimere contenuti emotivamente difficili da spiegare a parole. Nella psicologia clinica, in particolare in psicodiagnostica, sono stati elaborati dei test grafici al fine di percepire il valore che il disegno assume come canale comunicativo ed espressivo nel soggetto. Tra i più diffusi:

Il Disegno della figura umana di Machover: questo test rappresenta uno dei test grafici più studiati ed utilizzati. Il punto focale è che nel disegnare la figura umana, la persona cerchi di rappresentare se stesso, e ciò permette di fornire informazioni al professionista circa il proprio modo di percepirsi. Il fine di questo test è quello di valutare lo sviluppo intellettuale e rilevare problemi di personalità

Il Test del disegno della famiglia: mette in evidenza i fattori personali e familiari vissuti dalla persona. L’assunto di partenza è: “Disegna una famiglia di tua invenzione”. Fondamentale è osservare come si sviluppa il disegno, lo spazio utilizzato, il tratto dei personaggi, il contesto finale. Una volta terminato il disegno, è opportuno approfondire tramite un colloquio quali sono i vissuti familiari percepiti dal soggetto, il modo in cui percepisce i legami affettivi, e come riesce ad inserirsi all’interno di essi.

Il reattivo dell’albero: è un grafico proiettivo molto diffuso che si può applicare dai 4-5 anni fino all’età adulta. La sua decodifica è molto complessa e si basa sulle istanze di personalità secondo la teoria Freudiana. In particolare: Radici= ES, Fusto= IO, Chioma= elemento di relazione col mondo esterno

I disegni successivamente devono essere valutati in due tappe: osservazione dell’aspetto totale del disegno e l’analisi delle varie caratteristiche. Di questi aspetti tecnici ne parleremo in un prossimo articolo. Nel frattempo, continuate a disegnare!

 

Bibliografia

  • Günter M. (2008). Colloqui con i bambini. La tecnica dello scarabocchio nella pratica clinica. Milano: Astrolabio Ubaldini
  • Roberti L. (2013). Il disegno della famiglia in ambito clinico e giuridico peritale. Guida pratica all’interpretazione. Milano: Franco Angeli
  • Serraglio A. (2011). Gli adulti parlano… i bambini disegnano! Manuale per l’interpretazione del disegno infantile. Roma: Armando Editore
  • Roberti L. (2013). Il disegno della figura umana in ambito clinico e giuridico peritale. Guida pratica all’interpretazione. Milano: Franco Angeli