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Che cos’è la sindrome della rassegnazione?

Con il termine Sindrome della rassegnazione, si fa riferimento ad una sindrome che colpisce per lo più bambini e adolescenti. Questa sindrome è emersa in Svezia, dove molti bambini dei rifugiati si sono visti rifiutare il permesso di soggiorno. Ne soffrono in particolare bambini tra gli 8 e i 15 anni che in un momento improvviso della loro vita, in seguito ad un trauma, cadono in uno stato di torpore che li porta a non svegliarsi, a non rispondere agli stimoli esterni e a nutrirsi tramite un sondino. Dunque tra i sintomi riportati possiamo includere  torpore, malnutrizione, ritiro sociale ed emotivo, scarsa responsività agli stimoli esterni. Gli stimoli esterni e il contatto sociale sono necessari per l’essere umano e sono ancora più necessari per un bambino che deve crescere, perché il bambino deve costruire la propria identità e personalità, deve imparare a rapportarsi con i pari, deve poter fare esperienze che sono necessarie per l’apprendimento e per una sana crescita.

Molto spesso invece, questi bambini che hanno sviluppato questa sindrome si ritirano socialmente e rifiutano ogni tipo di contatto con il mondo esterno e con i pari come soluzione al loro problema e come via di fuga. I bambini dunque possono manifestare il loro disagio smettendo di parlare con gli altri, di nutrirsi, di svolgere attività piacevoli. Anche se le origini di questa sindrome non sono del tutto chiare, possiamo dire che questa sindrome colpisce bambini e adolescenti con una storia di migrazione alle spalle. Questo perché a volte la richiesta di soggiorno può diventare una pratica lunga e complessa e spesso la domanda di residenza può essere rifiutata. Chiaramente, questo può essere vissuto dal bambino come un forte stress e un evento traumatico che porta come accennato precedentemente il bambino a rassegnarsi e a chiudersi in sé, mostrando una chiara sintomatologia accompagnata a volte da disturbi dissociativi.

Quali conseguenze?

Possiamo inoltre notare un contagio emotivo tra bambini esposti a condizioni simili ma soprattutto in seguito allo sviluppo di questa sindrome a causa della disidratazione e della scarsa nutrizione il bambino potrebbe peggiorare sempre di più arrivando a morire in giovane età.  Questa sindrome era presente anche nei campi di concentramento nazisti dove i bambini venivano portati e lasciati morire a causa della fame, delle scarse condizioni igieniche e delle dure condizioni di vita. Molti bambini erano costretti a lavori forzati, a veder morire la propria famiglia e ad essere uccisi e alcuni si addormentavano improvvisamente senza svegliarsi più cadendo in uno stato di torpore profondo nominato ad oggi sindrome della rassegnazione. Ad oggi, molti bambini dopo aver visto rifiutare il permesso di soggiorno diventano passivi, taciturni, incontinenti e non rispondono a stimoli fisici o dolorosi, nei casi più gravi vanno in coma.

Alcune ricerche recenti hanno posto attenzione su cosa hanno in comune i bambini e adolescenti che sviluppano questa sindrome e alcune somiglianze sono state ritrovate. Sono innanzitutto bambini e adolescenti figli di rifugiati che non ottengono o al quale è stato revocato il permesso di soggiorno e sono continuamente nel dubbio che il permesso venga rinnovato crescendo cosi nell’incertezza di quello che sarà domani. Questa precarietà, incertezza e rifiuto chiaramente porta nelle famiglie paure, ansie, difficoltà che si concretizzano in una pressione psicologica estrema tale da portare ad un malessere non sempre recuperabile. Attualmente non esiste una cura per questa sindrome, molti medici sostengono che rinnovando il permesso di soggiorno e garantendo ai ragazzi una vita sicura nel posto in cui si trovano questo potrebbe aiutare sia le famiglie sia i ragazzi a non ammalarsi e a non sperimentare una continua tensione fisica e pressione psicologica.

Quali soluzioni per questi ragazzi?

Tuttavia, questa non è sempre una soluzione, poiché anche dopo aver ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno i ragazzi non è detto che guariscano rapidamente perché portano con sé un trauma non indifferente e delle problematiche da affrontare che richiedono tempo. Il sonno è dunque una forma di protezione per questi ragazzi che vivono l’incertezza del futuro e molto spesso sanno che le pratiche per il permesso di soggiorno sono lunghe e complesse. Nel documentario  “Sopraffatti dalla vita”, disponibile su Netflix, possiamo osservare le conseguenze di questa sindrome e la relativa preoccupazione da parte dei genitori che temono la morte dei loro figli. I genitori si prendono cura di loro, lavandoli. vestendoli e alimentandoli tramite un sondino. Molti di loro riferiscono che prima del rifiuto i figli erano bravi a scuola, imparavano velocemente la lingua del posto, mentre successivamente al rifiuto del permesso di soggiorno hanno iniziato a chiudersi, a rifiutare il cibo, a non rispondere a stimoli, fino a cadere in uno stato di torpore profondo.

Questo documentario, ambientato in Svezia ci fa notare quanto è già difficile per i ragazzi arrivare in Svezia, imparare una nuova lingua e integrarsi nella scuola e quanto è difficile poi accettare l’idea di andarsene. Questo stato di torpore in cui questi ragazzi cadono può durare mesi e condurre anche alla morte, i genitori cercano di stimolarli parlandogli o accarezzandoli nella speranza di una risposta. Questi ragazzi vengono soprattutto dall’Unione Sovietica, dai Balcani o da minoranze etniche e arrivano in Svezia già probabilmente con uno stress emotivo e psicologico e rischiano anche il trauma dell’espulsione. Questi ragazzi non conoscono la serenità, hanno paura di cosa succederà.  Questa malattia, tuttavia, presenta molti lati oscuri e le cause ma soprattutto la cura attualmente sono sconosciute. Spesso la guarigione arriva dopo che le famiglie si sentono al sicuro con il permesso di soggiorno, anche se i miglioramenti si notano dopo alcuni mesi quando i genitori comunicano attraverso il tatto e la voce a questi ragazzi la loro permanenza definitiva e pian piano alcuni di loro iniziano a rispondere nuovamente agli stimoli e ad uscire dallo stato di torpore  riprendendo in mano la loro vita.

Riferimenti Bibliografici

 Di Frangia D., ( 4 Maggio 2021) Adolescenti chiusi in sé stessi, è la sindrome della rassegnazione https://www.tecnicadellascuola.it/adolescenti-chiusi-in-se-stessi-e-la-sindrome-della-rassegnazione(6/06/2021)

Niri V., ( 16 Febbraio 2018) La Svezia e la sindrome che manda in coma i figli dei rifugiati https://www.wired.it/lifestyle/salute/2018/02/16/svezia-bambini-rifugiati-sindrome-da-rassegnazione/?refresh_ce= ( 11/06/2021)

Spaggiari O., ( 28 Aprile 2018) Sindrome della rassegnazione: la malattia dei bambini migranti http://www.vita.it/it/article/2018/04/20/sindrome-della-rassegnazione-la-malattia-dei-bambini-migranti/146615/ ( 7/06/2021)

Documentario “ Sopraffatti dalla vita” ( 7 Aprile 2019) a cura di John Haptas e Kristine Samuelson