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Quante sono, quali sono

Studi epidemiologici sullo sviluppo delle dipendenze comportamentali in adolescenza evidenziano la prevalenza del gioco d’azzardo patologico. Questa dipendenza è fra le più comuni fra adolescenti che fra adulti. L’ 8% degli adolescenti ha un grave problema di gioco d’azzardo e il 14% potrebbe essere a rischio di sviluppare questo problema (Shaffer et al. 1999; Jacobs 2000). In aggiunta agli studi già condotti e in base alla letteratura scientifica sul tema cito di seguito una ricerca in merito il gioco d’azzardo patologico.

La presente ricerca ha coinvolto diverse scuole medie-superiori di una cittadina italiana. Il campione selezionato è stato preso come riferimento degli adolescenti Italiani. L’obiettivo era principalmente quello di evidenziare l’impatto sulla salute e sul benessere dei giovani, con lo scopo di compiere una futura azione preventiva e applicare adeguate strategie di trattamento.

 

Variabili e strumenti

Nel corso dello studio sono state prese in considerazione alcune dipendenze comportamentali:

  • Il gioco d’azzardo patologico (PG). Disturbo classificato nel DSM V nella categoria del controllo degli impulsi e definito in base alle caratteristiche di persistenza, ricorrenza e compulsione.
  • Lo shopping compulsivo (CB). Comportamento che vede la messa in atto di continui impulsi e di episodi di shopping definito “compulsivo” per l’impossibilità da parte di colui che ne è soggetto di scegliere di non acquistare. Mc Elroy et al. (1994) hanno proposto alcune caratteristiche che descrivono lo shopping compulsivo fra le quali vi sono le preoccupazioni inadeguate per la spesa, impulsi o comportamenti di shopping inadeguati.
  • Dipendenza da attività fisica (EA). Forma eccessiva di esercizio fisico che conduce a un significativo indebolimento clinico o stress che portano allo sviluppo di patologie.
  • Dipendenza da Internet (IA). Smoderato ed eccessivo uso del computer e in generale dei dispositivi che comportano il collegamento online. Fra le ripercussioni negative vediamo problemi di ordine personale, scolastico, lavorativo, scarso profitto, isolamento sociale e spossatezza (Beard and Wolf 2001, Block 2008; Shaw and Black 2008)
  • Dipendenza da lavoro (WA). Ossessione caratterizzata dal regolare in maniera funzionale le proprie abitudini lavorative. La persona non fa altro che lavorare in maniera talmente eccessiva da rinunciare a qualsiasi altra tipologia di rapporto e relazione (Robinson 2001; Bakker et al. 2009).

 

Partecipanti e procedura

Hanno fatto parte del progetto 2853 studenti delle scuole medie-superiori. Il protocollo della ricerca è stato ideato dall’Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica di Roma in collaborazione con il Servizio dei Disturbi da Dipendenza della ASL locale. Il presente studio si basa interamente sulle linee guida della Buona Pratica Clinica e quelle della Dichiarazione di Helsinki (Word Medical Association 2006).  Gli strumenti utilizzati si sono focalizzati sulla valutazione del gioco d’azzardo, dello shopping compulsivo, della dipendenza da attività fisica, della dipendenza dal lavoro e della dipendenza da Internet. Nello specifico i test utilizzati sono stati i seguenti:

  • South Oaks Gambling Screen-Revised Adolescents (Lesieur and Blume 1987)
  • Internet Addiction Test (Widyanto e McMurran 2004)
  • Work Addiction Risk Test (WART). (Flowers and Robinson 2002; Robinson 1996; Robinson 1999; Robinson and Post 1994; Robinson et al. 1992).
  • Exercise Addiction Inventory (Terry et all. 2004; Griffiths et al. 2005)

 

Risultati

Dei 3249 studenti 2853 (87.8%) hanno deciso di prendere parte allo studio. Il campione è costituito da 1142 ragazze (40%) e 1711 ragazzi (60%) di età compresa tra i 13 e i 20 anni; età media 16.7, con uno standard di deviazione di 1.9. Fra le dipendenze prese in esame lo shopping compulsivo è il comportamento con maggiore prevalenza (11.3%), seguito dall’eccessiva attività fisica (8.5%), dalla dipendenza dal lavoro (7.6%), dal gioco d’azzardo patologico (7.0) e la dalla dipendenza da Internet (1.2%). Il sesso maschile ha punteggio maggiori rispetto al femminile circa il gioco d’azzardo. Mentre le femmine hanno un elevato punteggio nello shopping compulsivo rispetto ai maschi. Lo stesso vale per la dipendenza da internet, nella quale il sesso maschile predomina riportando punteggi più elevati.

Infine il sesso maschile si contraddistingue anche per il rischio di sviluppare una dipendenza da attività fisica, mentre non vi sono differenze di genere circa la dipendenza da lavoro. Rispetto l’età, gli studenti con meno di 18 anni sono più a rischio di sviluppare un comportamento di shopping compulsivo, mentre non influisce sugli altri comportamenti.

 

Nel mondo

I risultati ottenuti sono coerenti con la letteratura presente, soprattutto con precedenti ricerche sia negli Stati Uniti che in Italia (Shaffer et al. 1999; Di Martino et al. 2006, Pallanti et al. 2006). Le dipendenze comportamentali sono molto comuni tra gli adolescenti e sono correlate a un’incapacità sociale (Pallanti et al. 2006) potrebbero comportare serie difficoltà nelle interazioni sociali (Allison et al. 2006). Motivo per il quale bisognerebbe attenzionarle. Le dipendenze comportamentali possono essere estremamente pericolose durante l’adolescenza a causa dell’elevata comorbilità con disturbi in età adulta. Come ci dice l’Istituto Nazionale di Statistica, l’82% di giovani italiani di età compresa tra i 14 e i 17 anni utilizza Internet in maniera eccessiva.

A lungo termine l’utilizzo eccessivo del computer può determinare lo sviluppo di danni ortopedici durante l’adolescenza. Lo stesso vale per la dipendenza da attività fisica che può condurre a una forma eccessiva di esercizio fisico e a danni muscoloscheletrici (Frisch et al. 2009). Le dipendenze comportamenti no sono da prendere sotto gamba ma vanno trattate come un fenomeno importante da valutare e comprendere per garantire una maggiore riduzione del danno da una parte e prevenzione sul danno dall’altra (Messerlian et al. 2005).

Riferimenti bibliografici

Verrastro, V. (2015). Le dipendenze comportamentali in età evolutiva. Alpes Italia: Roma.

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.