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Tra memoria e suggestioni

Siamo esseri imperfetti e volubili. Costantemente assorbiti dal contesto in cui viviamo ed influenzati dalle relazioni interpersonali in cui siamo coinvolti, viviamo all’insegna della suggestione e del cambiamento senza averne – la maggior parte delle volte – consapevolezza. La stessa sorte spetta anche a quelle poche certezze che crediamo non cambieranno mai. I ricordi di eventi importanti che hanno segnato la nostra vita e che portiamo nel cuore sono una di queste: ogni volta che ricordiamo qualcosa lo rielaboriamo e lo ricostruiamo, perciò il risultato non sarà mai la perfetta copia del ricordo precedente. Focalizziamoci in questo contesto su una particolare categoria di ricordi autobiografici: le Flashbulb Memories.

Particolari ricordi autobiografici: le Flashbulb Memories

La memoria è un complesso processo psichico di acquisizione, immagazzinamento, ritenzione e recupero di informazioni. Grazie ad essa, è possibile conservare nella mente e richiamare alla coscienza l’esperienza passata, collocandola in un dove e in un quando.

La memoria può essere suddivisa in due grandi scomparti: la memoria a breve termine, che mantiene un numero limitato di informazioni per pochi secondi (circa 30), e la memoria a lungo termine, che è in grado di contenere una quantità molto elevata di informazioni per un lungo periodo di tempo, anche per tutta la vita. In particolare, quest’ultima è distinta in memoria dichiarativa, costituita da pensieri e ricordi di cui l’uomo è consapevole, e memoria procedurale, costituita dalle modalità con cui eseguiamo le azioni (ad esempio, il guidare) e di cui l’uomo è inconsapevole.

La memoria dichiarativa è, a sua volta, suddivisa in memoria semantica, cioè l’insieme delle nostre conoscenze sul mondo, e memoria episodica (autobiografica), riguardante le esperienze personali avvenute in un tempo e in un luogo precisi. Quest’ultima è parte integrante dell’identità di ciascuno, organizzando tali esperienze in un’unità dotata di significato per la persona, e comprende ricordi vividi e tendenzialmente accurati accaduti in passato ma che subiscono l’effetto del tempo: si tratta delle Flashbulb Memories.

Flashbulb memories ed emozioni

Le Flashbulb Memories, o ricordi fotografici, rappresentano una categoria di ricordi vividi, dettagliati e apparentemente indelebili relativi alle circostanze in cui si apprende per la prima volta l’inattesa e sconvolgente notizia di eventi socialmente ed emotivamente importanti, come atti di terrorismo, terremoti e maremoti di gravità elevata.

Tali circostanze risultano essere le seguenti:

  • Il luogo e il tempo in cui ci si trovava quando si è appresa per la prima volta la notizia;
  • Le attività che si stavano svolgendo;
  • La fonte di provenienza dell’informazione;
  • Eventuali altre persone presenti;
  • Le reazioni proprie e altrui;
  • Le conseguenze dell’evento sulla propria vita.

Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella formazione delle Flashbulb Memories: più un evento è percepito come nuovo e sorprendente (in senso positivo o negativo), più il sistema limbico elabora ed immagazzina l’evento in entrambi gli emisferi, “stampando” sia la novità dell’evento sia le circostanze in cui l’apprendimento dell’evento è avvenuto. Per tale ragione, i ricordi fotografici vengono rievocati con la stessa intensità emotiva vissuta al momento dell’accaduto, resistendo maggiormente – rispetto ai ricordi ordinari – all’effetto del tempo.

Tuttavia, trattandosi di ricordi di eventi socialmente significativi e dal forte impatto emotivo e mediatico, vengono più volte rievocati e raccontati, con la conseguente modifica del ricordo originario dell’individuo e della sua accuratezza.

La questione diventa complessa quando ci ritroviamo a dover ricordare in ambito testimoniale, in cui l’ambiente stressante e pressante tende a suggestionare ancora di più il recupero del ricordo, rischiando di produrre false memorie.

Suggestionabilità e memoria entrano, quindi, in relazione con la conseguenza che si possa assumere come strumento d’indagine di un accaduto una deposizione non attendibile.

Vedremo nel prossimo articolo come.

 

Riferimenti bibliografici

  • Anolli, L., & Legrenzi, P. (2001). Psicologia generale. Bologna: Il Mulino.
  • Brown, R., & Kulik, J. (1977). Flashbulb memories. Cognition, 5, 73-99.
  • Curci, A., Lanciano, T., Maddalena, C., Mastandrea, S., & Sartori, G. (2014). Flashbulb memories of the Pope’s resignation: Explicit and implicit measures across differing religious groups. Memory, 23(4), 529-44.
  • Talarico, J. M., & Rubin, D. C. (2003). Confidence, not consistency, characterizes flashbulb memories. Psychological Science, 14, 455-461.