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Tra memoria e suggestioni

Siamo esseri imperfetti e volubili. Costantemente assorbiti dal contesto in cui viviamo ed influenzati dalle relazioni interpersonali in cui siamo coinvolti, viviamo all’insegna della suggestione e del cambiamento senza averne – la maggior parte delle volte – consapevolezza.

La stessa sorte spetta anche a quelle poche certezze che crediamo non cambieranno mai. I ricordi di eventi importanti che hanno segnato la nostra vita e che portiamo nel cuore sono una di queste: ogni volta che ricordiamo qualcosa lo rielaboriamo e lo ricostruiamo, perciò il risultato non sarà mai la perfetta copia del ricordo precedente. La questione diventa complessa quando ci ritroviamo a dover ricordare in ambito testimoniale, in cui l’ambiente stressante e pressante tende a suggestionare ancora di più il recupero del ricordo, rischiando di produrre false memorie.

Suggestionabilità interrogativa: che cos’è?

La suggestionabilità interrogativa (altrimenti definita suggestionabilità alle domande) è la tendenza dell’individuo ad alterare il recupero e la narrazione del ricordo di un evento a seguito di informazioni ingannevoli e pressioni interpersonali che avvengono nel corso di un’intervista.

Tale tendenza fa sì che la persona esposta ad un contesto suggestivo diventi incapace di distinguere ciò che realmente è accaduto e ciò che è frutto della sua immaginazione e dell’influenza del contesto pressante. Conseguenze della suggestionabilità risultano, così, essere: l’aggiunta al ricordo originale di informazioni fuorvianti, la distorsione e modifica dell’evento immagazzinato in memoria, il ricordo di eventi mai vissuti (ad esempio, traumi infantili mai accaduti).

La suggestionabilità interrogativa è caratterizzata da due aspetti principali: il cedimento, ossia la tendenza ad essere influenzati dalle domande suggestive; lo spostamento, cioè la tendenza a cambiare le risposte (inizialmente fornite) a seguito di feedback negativi.

Essa, inoltre, costituisce il risultato dell’interazione dinamica di cinque fattori:

  • un contesto d’interazione opprimente, in cui son presenti soltanto l’interrogante e l’interrogato;
  • un interrogatorio finalizzato ad ottenere dettagli relativi ad eventi passati;
  • presenza di domande e stimoli suggestivi;
  • l’accettazione e l’assimilazione delle informazioni fuorvianti contenute nelle domande suggestive;
  • una risposta comportamentale da cui è possibile comprendere se il soggetto ha colto o meno il suggerimento.

Siamo tutti influenzabili allo stesso modo?

A parità di situazione, gli individui rispondono alle suggestioni in maniera differente: alcuni sono più influenzabili di altri.

La differenza consiste nel modo in cui, di volta in volta, fattori individuali e fattori sociali si interrelano, agendo sulla persona e sul suo modo di rispondere agli stimoli ambientali.

I fattori di differenza individuale che rendono le persone più suggestionabili sono i seguenti:

  • età, in quanto bambini (soprattutto fra i 3 e i 4 anni) e anziani sono maggiormente suggestionabili di adolescenti e adulti;
  • genere femminile;
  • tratto di personalità amicale;
  • sfiducia verso la propria memoria;
  • ansia, scarsa autostima e carenti abilità cognitive;
  • tendenza alla desiderabilità sociale.

Tra i fattori sociali che elicitano la formazione di falsi ricordi è possibile annoverare i seguenti:

  • un contesto sociale opprimente;
  • l’incertezza provata dall’intervistato;
  • l’alta fiducia riposta nell’intervistatore;
  • aspettative non realistiche sulle prestazioni dell’intervistato;
  • la ripetizione delle domande suggestive;
  • le varie tipologie di domande suggestive (ad esempio, quelle contenenti informazioni non presenti nelle precedenti risposte dell’intervistato e/o quelle che offrono suggerimenti).

 

Riferimenti bibliografici

  • D’Asaro, A., Pacciolla, A., & Lagioia, B. E. (2010). Suggestionabilità infantile: ruolo della metaemozione e dello stile di attaccamento. International Journal of Developmental and Educational Psychology, 2, 513-524.
  • Gudjonsson, G. H. (2003). The psychology of interrogations and confessions: A handbook. New York: Wiley.
  • Gudjonsson, G. H., & Clark, N. K. (1986). Suggestibility in police interrogation: A social psychological model. Social Behaviour, 1, 83–104.
  • Gulotta, G., & Ercolin, D. (2004). La suggestionabilità dei bambini: uno studio empirico. Psicologia e Giustizia, 5, 1-19.