Skip to main content

Cosa ci accade quando entriamo in crisi?

Molti di noi, almeno una volta nella vita, hanno vissuto dei periodi particolarmente delicati. Inevitabilmente si presentano davanti a noi delle situazioni in cui dobbiamo scegliere. Tali situazioni, a volte, rappresentano una mettere in discussione noi stessi ad un livello così profondo da provocare un senso di smarrimento forte e destabilizzante. Prendiamo, ad esempio, la fine di una relazione, il cambio di un lavoro, il trasferimento in una città lontana. Sono tutte situazioni che, in qualche modo, presuppongono la messa in atto di una serie di predisposizioni interiori che tutti gli essere umani dispongono, sebbene in misura diversa. Una di queste è, ad esempio, la resilienza, competenza che ci serve ad affrontare lo stress che una sfida personale comporta. Un’altra componente importante, è il concetto di Carl Rogers di apertura all’esperienza, condizione in cui un essere umano si trova aperto agli eventi della vita senza sentire la necessità di difendersi da questi.

La possibilità di cambiare vivendo i momenti di crisi, tuttavia, non sempre viene riconosciuta dalla persona che sperimenta una crisi personale, in questi casi spesso prevale un atteggiamento di difesa dal cambiamento. Nel momento in cui avvertiamo l’impossibilità di poter superare un periodo critico, ecco che le nostre dinamiche interiori ed il nostro corpo ci lanciano messaggi inequivocabili. Talvolta, infatti, un periodo di crisi si accosta a sintomi ansiosi: attacchi di panico, sensazione di allerta costante, affaticamento cronico, tachicardia ecc. Talvolta, invece, prevalgono tendenze depressive: umore depresso, pessimismo, incapacità nel provare piacere e/o gioia ecc. Infine, in alcuni casi, quando nemmeno le difese riescono a proteggere la persona da una determinata crisi, può avvenire un vero e proprio crollo psicologico, con sintomi psicotici quali allucinazioni e deliri. Quanto appena menzionato è ciò che avviene quando un essere umano prova a nascondersi da ciò che può potenzialmente cambiarlo.

 

Che cosa è la crisi personale?

Secondo l’accezione comune, la crisi è un periodo buio, dominato da sentimenti di impotenza e angoscia. Questo avviene perché tendiamo a focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti negativi che comporta un momento di cambiamento. Ma se andiamo a scoprire qual è l’etimologia della parola crisi, scopriremo che essa deriva dal greco krino, che significa “discernere, valutare”. Secondo l’etimologia greca, la crisi è quindi un momento di profonda ri-valutazione. La crisi rappresenta quello che potremmo definire come “momento di rottura” tra ciò che si era e ciò che si può divenire. Questo momento venne definito da Giddens come “rottura biografica” secondo cui ciò avviene a seguito della totale messa in discussione del modo di vivere pre-crisi, dei valori e di tutto ciò che riguarda la vita precedente all’evento critico. Talvolta, questo momento coincide con sentimenti di smarrimento poiché in questo è insita l’opportunità di crescita.

Questo momento di rottura implica un’emozione che rappresenta, in un buon numero di casi, una costante, stiamo parlando della paura. Entriamo in crisi perché è avvenuto qualcosa dentro di noi o nella nostra vita, che ci ha messo di fronte alle nostre paure, le nostre fragilità ed i nostri limiti. La paura, seppur sia una emozione spiacevole, ci viene in soccorso perché ci pone davanti ad una scelta: attacco o fuga. Ecco che un individuo in crisi ha quindi due possibilità, affrontare i propri vissuti mettendosi profondamente in discussione, oppure fuggire, negando o distorcendo l’esperienza vissuta nella speranza di “sotterrare” le sue emozioni. Chi ha il coraggio di accogliere i propri vissuti è la stessa persona che si pone in una posizione di apertura al cambiamento. Percepirsi come un essere in cambiamento è dunque un riuscire a riconoscere se stesso come una persona con il potenziale per crescere.

 

La crisi, la psicoterapia e la crescita personale

Il malessere e la tensione di chi vive una propria crisi sono, quindi, elementi che preparano a qualcosa che spesso è decisivo. Mi riferisco all’espressione di ciò che si è, nella propria totalità e complessità. Purtroppo però, non sempre riusciamo ad avere la percezione di poter uscire da una situazione angosciante con le proprie forze. A volte, le nostre esperienze, i nostri vissuti ed il modo in cui ci percepiamo, non ci permettono di riconoscere dentro di noi la forza per poterci ri-mettere in discussione. Talvolta, abbiamo la sensazione che, malgrado tutti i tentativi, non siamo capaci a fare quel passo in avanti decisivo per una maturazione di noi stessi. Questo momento, molto frequente, ci pone di fronte ad un bivio, abbandonarci a ciò che accade nella nostra vita, oppure prendere in mano le redini della situazione e muoversi verso il proprio benessere.

Ecco che, in quest’ultima parte, vorrei sottolineare l’importanza ed il coraggio di cui si appropriano le persone che hanno la forza di chiedere aiuto. Chi sente dentro sé la possibilità di poter raggiungere uno stato di maggior equilibrio e benessere, è la stessa persona che sarà più propensa a chiedere un aiuto esterno, ad esempio ad uno psicoterapeuta. Tale azione, è spesso l’inizio del proprio percorso volto alla scoperta di ciò che si è realmente, delle proprie potenzialità e delle proprie risorse. In quest’ottica risulta quindi evidente come l’entrata in terapia non sia una prerogativa della condizione di malato, piuttosto è una possibilità che si concede chi sente che vi è ancora una possibilità per sé. La psicoterapia permette infatti, a coloro che la vivono, una scoperta di aspetti della propria persona spesso sconosciuti. Questo percorso infatti non fa altro che liberare la tendenza alla crescita insita dentro ognuno di noi. Chiedere aiuto rappresenta, seppur non sempre consapevolmente, l’atto iniziale con cui questa forza ci spinge verso il futuro.

 

Scritto dal Dr. Marco Arrigo, Psicologo, https://marcoarrigo.wixsite.com/psicologia

 

Riferimenti bibliografici

Rogers, C. R., Kinget, M. C. (1966). Psicoterapia e relazioni umane, Milano: Boringhieri, 1970.

Giddens, A. (1979). Central problems in social theory: action, structure and contradictions in social analysis, University of California Press.