Skip to main content
Età evolutiva

Pochi giocattoli in casa ed esplode la fantasia

30 Aprile 2018No Comments

Per stimolare la fantasia basta poco

Se in casa un bambino possiede pochi giochi non è poi così deprimente, lo si apprende da un articolo del corriere.it, I bambini che hanno meno giocattoli sono più felici, che tratta di una recente indagine, pubblicata sulla rivista Infant Beahavior and Development. Lo studio è stato condotto su un gruppo di trentasei bambini (ventisette bambine e nove maschi) di età compresa fra i diciotto e i trentasei mesi. Con questo studio si è voluta confutare la tesi del “lessi is more”, dove i bambini che si trovavano con pochi giochi nella stanza hanno dimostrato una maggiore creatività.

I bambini sono stati analizzati in due sessioni di gioco differenti, ognuna di trenta minuti. Nella prima erano a disposizione sedici giochi, nella seconda solo quattro. Com’era facile prevedere, le abitudini di gioco si sono differenziate a seconda della quantità di giocattoli a disposizione. La poca scelta ha portato i piccoli partecipanti all’esperimento a utilizzare molto più a lungo un solo giocattolo. Gli istinti creativi sono stati stimolati con più incisività, e i bambini hanno creato “modalità di gioco qualitativamente superiori”. Uno stimolo che ha permesso di valicare i confini originari della funzione del giocattolo in questione, ottenendo un potenziamento nello sviluppo delle capacità cognitive dei bambini. Oltre a questo, si è potuto notare anche un sincero interesse nei confronti del gioco su cui erano concetrati.

Troppi giochi sono una distrazione

Nella sessione con sedici giocattoli presenti nella stanza si è potuto assistere a una dinamica completamente diversa. I bambini, in questo caso, tendevano a distrarsi con maggiore facilità dai giochi intrapresi, poiché interessati a raggiungere più giocattoli contemporaneamente. Il gruppo di ricercatori, guidato da Alexia Metz, dottoranda all’Università di Toledo, ha dichiarato: “Questo suggerisce che gli altri giocattoli presenti nell’ambiente di gioco possano aver creato una fonte di distrazione esterna, spingendo i partecipanti ad abbandonare il gioco che stavano facendo con un giocattolo a portata di mano per esplorarne un altro”.

Una montagna di giocattoli in casa non è la giusta risposta

Lo studio non lascia spazio a dubbi, più giocattoli sono a disposizione dei bambini e meno svilupperanno fantasia e concentrazione nel gioco; sarà una dinamica fatta di tanti piccoli giochi eseguiti contemporaneamente, legati alla brama di usufruire della quantità e non della qualità. Una risposta che è andata a cozzare con quanto dichiarato dai genitori dei trentasei bambini sottoposti all’esperimento che hanno affermato che in casa possiedono una media di novanta giocattoli per i loro figli. Non importa la qualità dei giochi, quindi, poiché se sono troppi inducono i bambini ad un atteggiamento passivo, utilizzandoli meccanicamente e senza investire nella propria fantasia.

Il gioco ha una fondamentale valenza educativa

Che il gioco sia fondamentale nella crescita di un bambino non lo si scopre oggi. Proprio perché si ritiene scontato il ruolo del gioco, si corre il forte rischio di sottovalutarne le molteplici implicazioni che influiscono nella crescita dei figli. Lo spiega molto bene lo psicoterapeuta Alessandro Ricci in un articolo del suo sito. Il gioco è una necessità primaria per lo sviluppo sereno ed equilibrato di un bambino, permettendogli di formarsi con armonia nelle diverse dimensioni personali. Il gioco aumenta le conoscenze e le doti pratiche, quindi la funzione cognitiva; aiuta a esprimere situazioni di ansia, conflitto e disagio, ossia la funzione emotiva; aiuta a relazionarsi con il prossimo, cioè la funzione socializzante. Ogni singola fase, se ben praticata, aiuta il bambino a fortificare i molteplici aspetti personali.

Il gioco aiuta a crescere

L’attività ludica è importante fin dai primi anni di vita. Il bambino si abbandona completamente al gioco, trovando una dimensione in cui si sente a proprio agio: con essa costruisce il proprio modo di comunicare, ed è metodo di scambio in cui include e domina la realtà circostante. Il gioco permette di costruire progressivamente l’identità, grazie anche alle molteplici interazioni fratelli/sorelle, genitori/educatori e con i coetanei con cui viene a contatto. Giocare permette un continuo incontro/scontro con l’altro, e questo porta il bambino a superare progressivamente il periodo egocentrico; questo farà acquisire le giuste abilità sociali e relazionali per integrarsi nella società una volta adulto. Il gioco, anche il più semplice (come, ad esempio, disegnare e colorare), in sintesi, aiuta a far uscire la personalità del bambino, base del futuro adulto che sarà.

L’importanza di giocare bene da piccoli

Il gioco mette a disposizione molte opportunità di apprendimento delle inevitabili e formative situazioni di conflitto, che si presenteranno, in forma più seria, nella vita adulta. Giocare sviluppa la creatività, aiuta a costruire, elaborare, immaginare, avendo ben chiaro il moto incessante di possibili e diversi scenari. Il gioco forma nelle regole di comportamento e aiuta a sviluppare anche le prime forme di prosocialità, empatia e anche di negoziazione, fondamentale per far valere le proprie opinioni e convinzioni. Il gioco, inoltre, aiuta a dominare situazioni affettive ed emotive troppo intense, preparando il bambino a staccarsi in modo sicuro dalle figure di riferimento e alle dinamiche ambientali e relazionali della vita da adulto.

Giochiamo di più con i vostri figli

Nei primi anni di vita i bambini giocano molto, spesso chiedendo ai genitori di farlo insieme. Il genitore, spesso distratto dalle proprie responsabilità, potrebbe sminuire l’attività ludica del proprio figlio, ritenendola troppo “infantile”. È importante, invece, giocare con i propri figli, evitando secondi fini e seguendo semplicemente le loro indicazioni. Un errore, infatti, è di dettare le regole del gioco al figlio, per motivi atti a raggiungere un personale obiettivo. Così facendo si disattivano le qualità sopraelencate dell’attività ludica.

Giochiamo con i nostri figli, quindi, per il semplice gusto di farlo, lasciandoli esprimere senza avere delle attese educative che li modellino secondo la nostra personale visione dell’attività ludica.

E se son pochi, i giocattoli, è meglio.