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Percorsi interrotti

Il rapporto con la propria sessualità è un aspetto fondamentale della crescita. Si sottovaluta spesso l’importanza e l’incidenza che lo sviluppo sessuale ha sulla costruzione identitaria. La sessualità e parte integrante della nostra identità e comporta una presa di coscienza circa il comportamento che abbiamo nei confronti degli altri. La relazione con il mondo parte dalla relazione con noi stessi e qualora quest’ultima non fosse positiva ma disfunzionale potrebbe comportare uno sviluppo carente di quelle che sono le principali componenti affettive.

Si potrebbe parlare di sessualità interrotte laddove qualcosa si è frapposto nel percorso di sviluppo della persona, ostacolando la scoperta della sua sessualità. Un esempio di sessualità interrotta nel corso dello sviluppo infantile è la negazione della masturbazione. Questa comporta conseguenze anche a lungo termine sulla percezione corporea del bambino. Quest’ultimo infatti conosce se stesso a partire dall’esplorazione del proprio corpo, che non è solo un involucro ma rappresenta il Sé ed un prolungamento della propria mente e del proprio pensiero (Goodman, 2005). Per tale motivo le coercizioni, le punizioni e le umiliazioni connesse alla sfera sessuale, vissute soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, possono seriamente compromettere il senso di autostima e di benessere psicologico e fisico dell’individuo, futuro adulto.

Dal disagio al reato?

Il corpo vissuto con vergogna, disagio, distacco e paura può portare a comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti. La prima categoria di comportamenti include l’uso di alcool e droghe, l’autolesionismo e la sessualità promiscua. Aspetti che spesso connotano il periodo adolescenziale. Ciò che tuttavia contraddistingue lo sviluppo normativo da uno disfunzionale è la frequenza, l’intensità e la motivazione sottese all’atto stesso. Un adolescente può provare un’esperienza sessuale poiché vuole sentirsi grande, accettato o perché desidera mettersi alla prova, allo stesso modo può fumare o fare uso di alcool per le medesime motivazioni, senza comportare un danno per il suo futuro sviluppo, in quanto atteggiamenti adolescence limited, ossia limitati e circoscritti alla crescita.

Quando questi atteggiamenti e comportamenti divengono la routine e si cristallizzano come unica modalità di azione nei confronti del mondo esterno, allora si parla di disfunzionalità, in quanto rigida e inflessibile. La seconda categoria di comportamenti include invece condotte quali violenza rivolta verso gli altri, aggressione, coercizione, aspetti che riguardano il mettere a rischio terze persone e non unicamente se stessi (Ghezzani, 2016). Nell’ambito della sessualità potremmo riferirci alla violenza sessuale, alla coercizione di coppia e alle minacce fisiche e psicologiche che vedono spesso gli adolescenti come autori. Da tale affermazione si evince dunque come sia possibile passare dal disagio esperito al reato di violenza sessuale.

L’abuso e l’affetto: la confusione

In situazioni interrotte, caratterizzate da violenza, sessualizzazione precoce, oggettificazione del corpo, negazione della sessualità, negligenza educativa, le sfere affettiva e sessuale si confondono. Il bambino e l’adolescente perdono di vista il limite tra lecito e illecito, giusto e sbagliato o semplicemente non lo hanno mai conosciuto. Questa condizione comporta smarrimento ed emulazione dei comportamenti appresi.

Colui che agisce violenza è spesso un dipendente affettivo oppure un controdipendente e le sue azioni hanno tante interpretazioni quante le sfumature della sua storia (Borgioni, 2015). Lo studio psicologico dei costrutti mentali e psicopatologici ci portano spesso a vedere solo l’etichetta, ma in realtà ciò che è tangibile più di ogni altra cosa è la persona.

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Riferimenti bibliografici

Borgioni, M. (2015). Dipendenza e controdipendenza affettiva: dalle passioni scriteriate all’indifferenza vuota. Alpes Italia: Roma.

Ghezzani, N. (2016). Quando l’amore è una schiavitù. Come uscire dalla dipendenza affettiva e raggiungere la maturità psicologica. Franco Angeli: Milano.

Goodman, A. (2005). La dipendenza sessuale. Un approccio integrato. Astrolabio Ubaldini: Roma.

 

 

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.