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Alcol in gravidanza: qual è la situazione attuale?

Ogni anno, in media, in Italia oltre 560.000 donne diventano madri. Per chi diventa madre per la prima volta i dubbi in merito all’alcol sono vari e molteplici: come ci si deve comportare nei confronti dell’alcol? È necessaria una completa astensione, oppure si possono bere delle piccole quantità ogni tanto? Nei primissimi mesi di gravidanza è opportuno smettere di bere? Di queste problematiche si è occupata una ricerca commissionata da AssoBirra, che ha messo in evidenza come circa 8 donne su 10 non bevono o smettono di bere alcol appena apprendono della gravidanza, mentre il 17% riduce i consumi di bevande alcoliche, ma non li elimina del tutto e un 4% mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza. Oltre a questi dati, si è visto come i rischi legati al consumo di alcol in gravidanza, spesso, non siano del tutto noti. Infatti, è opportuno sottolineare che il feto non ha alcun tipo di protezione rispetto all’alcol assunto dalla madre e, quindi, questa sostanza può interferire con la sua normale crescita provocando delle ripercussioni sulla salute con conseguenti danni permanenti e irreversibili.

In una ricerca pubblicata a settembre 2011, l’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che il 7,6% dei neonati italiani sono stati esposti durante la gravidanza all’alcol materno. Secondo le Linee guida sulla gravidanza fisiologica del Sistema Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, le limitazioni degli studi disponibili non consentono di definire un valore soglia entro il quale il consumo di alcol in gravidanza possa essere considerato non dannoso per la salute materna e del nascituro. La raccomandazione, per prevenzione, è quindi di non assumere alcol. Questa sostanza potrebbe creare problemi al sistema nervoso centrale del nascituro, con conseguenti rischi di ritardo mentale o di disturbi comportamentali (Scafato, 2015).

La Sindrome Alcolico Fetale (FAS)

La Sindrome Alcolico Fetale (Fetal alcohol sindrome, FAS) è la più grave delle patologie del feto indotte dal consumo di alcol durante la gravidanza.  A parità di statura, il corpo delle donne contiene una minore percentuale di acqua rispetto agli uomini, per cui, dopo aver bevuto un uguale quantitativo di una bevanda alcolica, la concentrazione di alcol nel sangue delle donne è maggiore rispetto a quella degli uomini. I tempi di eliminazione dell’alcol, già lunghi nella donna, sono per il feto ancora più dilatati. Alcune ricerche hanno messo in luce come un abituale consumo di alcol possa portare più facilmente la donna ad affrontare degli aborti. Ciò sarebbe dovuto ad un’azione tossica esercitata dall’alcol sul feto anche dopo assunzione di dosi modeste. È quindi importante smettere di bere già durante il periodo in cui si programma la gravidanza per poter proteggere il bambino. Infatti gli organi vitali, come cuore, cervello e scheletro si formano durante i primi 10-15 giorni dopo il concepimento. Spesso ciò avviene prima di sapere che si è incinta.

In che modo l’alcol raggiunge il feto? Dopo l’assunzione attraversa la placenta e arriva direttamente al feto ad una concentrazione identica a quella assunta dalla madre. Il feto subisce l’azione negativa della sostanza, in quanto quest’ultima interferisce sui normali processi di sviluppo fisico (provocando malformazioni) ed intellettivo (generando ritardo mentale) in maniera più o meno grave in funzione dei livelli di consumo. I bambini affetti da FAS manifestano peculiarità fisiche specifiche, soprattutto della testa e del volto. Segni caratteristici nel viso sono: pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, labbro superiore sottile e vermiglio, solco naso-labiale allungato e piatto, fronte lunga e stretta, ipoplasia mascellare e mandibolare.

I disturbi neurologici e neuropsicologici che compongono il quadro clinico della FAS sono:

  • disturbi del sonno e riflesso di suzione ridotto
  • ritardo dello sviluppo mentale
  • deficit intellettivo
  • disturbi dell’attenzione e della memoria
  • disturbi della motricità fine
  • iperattività e impulsività
  • disturbi dell’eloquio e dell’udito.

Il mantenimento di abitudini legate al consumo di alcol è, inoltre, correlato ad un aumento del rischio di nascita prematura e di sottopeso (Jocelynn, Cook, 2015).

Figli di madri alcoliste: quale futuro?

È stato dimostrato che questi fenomeni sopra riportati si verificano sia in donne che bevono durante la gravidanza sia in quelle che si sono astenute dal bere durante la gestazione, ma che avevano abusato di alcol precedentemente. Evidenze recenti mostrano che i figli di donne che hanno mantenuto l’abitudine al consumo di alcolici in gravidanza presentano in età adulta una frequenza maggiore di problematiche alcol-correlate ed una più frequente predisposizione al deficit cognitivo consistente in una minore capacità di memoria. I bambini che sono stati esposti al consumo materno di alcol durante la gravidanza spesso mostrano problemi di attenzione e iperattività, che divengono evidenti solo dopo alcuni anni.

Nei pazienti con FAS, quando è presente ritardo mentale, esso persiste, ma con miglioramenti correlati con le terapie riabilitative. I problemi psico-comportamentali, se non riconosciuti e trattati precocemente, possono favorire il peggioramento della qualità della vita. Da uno studio di Streissguth et al. (2004) è emerso che tra le persone di età compresa tra 6 e 51 anni affette da FAS:

  • Il 94% ha problemi di salute mentale e nel 23% la malattia mentale richiede assistenza ospedaliera
  • L’83% degli adulti ha problemi di dipendenza
  • Il 79% degli adulti ha problemi di occupazione

Nei ragazzi di età superiore ai 12 anni invece si è visto che:

  • Il 61% ha una esperienza scolastica perturbata
  • Il 60% ha problemi con la legge
  • Il 49% assume comportamenti sessuali inappropriati
  • Il 35% ha problemi di alcool/droga

Molto frequenti sono i deficit nelle funzioni esecutive (ragionamento per gradi, pianificazione, giudizio, soluzione di problemi, monitoraggio) ed i disturbi del comportamento, (difficoltà di assumere un contegno appropriato, labilità emotiva, scarso rendimento scolastico ed interazione sociale carente), che pregiudicano enormemente l’adattamento sociale.

 

Riferimenti bibliografici

Jocelynn L. & Cook PhD (2015). Fetal alcohol spectrum disorder: a guideline for diagnosis across the lifespan. CMAJ.

Scafato E. (2015). Alcol e gravidanza: smettere di bere è il comportamento più sicuro. Osservatorio nazionale alcol. Cnesps-Iss.

Streissguth A.P, Bookstein F.L, Barr H.M., & Sampson P.D. (2004). Risk Factors for Adverse Life Outcomes in Fetal Alcohol Syndrome and Fetal Alcohol Effects. Developmental and Behavioral Pediatrics. 25 (4).

http://www.epicentro.iss.it/passi/incontri/10anni2018/FumoAlcolGravidanza.pdf (29-08-18)