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DSA, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Scriveva Albert Bandura, uno degli psicologi più influenti e noti dei nostri giorni: “La fiducia in se stessi non assicura il successo, ma la mancanza di fiducia origina sicuramente il fallimento”.

Purtroppo, è proprio la mancanza di fiducia in se stessi uno dei fattori alla base del mantenimento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, degli insuccessi e della tendenza all’abbandono scolastico da parte di chi ne è affetto.

Oltre alle difficoltà esperite nella lettura, nella scrittura e nel far di conto, infatti, i bambini che sviluppano Disturbi Specifici dell’Apprendimento costruiscono un concetto di sé negativo, si sentono poco supportati emotivamente, maturano una bassa autostima e una bassa autoefficacia, provano più ansia rispetto ai loro coetanei senza particolari difficoltà.

Ma, prima di toccare l’aspetto emotivo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, vediamo meglio cosa e quali siano tali disturbi.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: una definizione

Nel 1990, Hammill con la locuzione Learning Disabilities si riferisce ai Disturbi dell’Apprendimento, concettualizzandoli come un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da importanti difficoltà nell’acquisizione e nell’utilizzo delle capacità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica.

Si tratta di disturbi di origine neurobiologica, rintracciabile in disfunzioni del sistema nervoso: pertanto risultano essere di natura persistente e accompagnano la persona per tutto il corso della sua vita.

Tali disturbi rientrano nella macro-area delle patologie del neurosviluppo che compromettono un sano sviluppo e uso delle abilità scolastiche.

La principale caratteristica dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) è la specificità: ciascun disturbo concerne la compromissione significativa di uno specifico dominio di abilità scolastiche, ma lascia intatto il funzionamento intellettivo generale.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono verificarsi in concomitanza con le seguenti condizioni:

  • problematiche nell’autoregolazione e/o nell’interazione sociale;
  • handicap mentale, sensoriale visivo, sensoriale uditivo, multiplo;
  • altri disturbi specifici, quali il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, autismo ad alto funzionamento, disturbi specifici del linguaggio;
  • svantaggio socioculturale grave.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: quali sono?

Il gruppo dei disturbi persistenti nello sviluppo cognitivo e nell’apprendimento scolastico comprende i seguenti:

  • Dislessia evolutiva (disturbo della lettura);
  • Disortografia evolutiva (disturbo nella scrittura);
  • Disgrafia evolutiva (disturbo nella abilità grafomotoria);
  • Discalculia evolutiva (disturbo nelle capacità di comprensione del numero e di calcolo).

Solitamente, rispetto ai primi tre disturbi elencati è possibile effettuare una diagnosi dalla fine della seconda classe della scuola primaria, rispetto al terzo bisogna attendere la fine della terza classe.

L’importanza degli aspetti emotivo-motivazionali nel DSA

Come accennato nell’introduzione del presente articolo, le persone che sviluppano difficoltà e disturbi specifici dell’apprendimento portano costruiscono un’immagine di se stessi negativa, inadeguata, inutile che può compromettere il loro funzionamento nelle diverse sfere di vita a breve, medio e lungo termine. Fallendo ripetutamente nei compiti che richiedono la messa in atto di alcune abilità scolastiche, tendono a maturare basse aspettative di riuscita nei compiti successivi, assegnando scarso valore agli apprendimenti e riducendo drasticamente la motivazione ad apprendere e a conseguire dei buoni risultati. Predominanti risultano, inoltre, la tendenza a convincersi di non essere portati e di non essere in grado di riuscire nell’esecuzione delle performances oppure di non essere compresi dagli insegnanti e dai compagni.

In tal modo, i bambini con DSA possono sviluppare forti demotivazione e disinteresse verso la scuola, isolamento sociale, assenteismo, fobia scolastica, abbandono scolastico, sindromi depressive.

A tal proposito, si ritiene auspicabile accompagnare e sostenere i bambini in questione nell’interiorizzazione dell’idea che bravi non si nasce ma si diventa, ponendosi come base sicura e dandogli la possibilità di esperire occasioni di successo in un contesto di apprendimento personalizzato ma efficiente che si serve del supporto di strumenti anche tecnologici atti a facilitare le prestazioni (ad esempio, mappe concettuali, tabelle, videoscrittura con correttore ortografico, calcolatrici, etc.).

 

Riferimenti testuali

  • Cornoldi, C. (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Bologna, BO: Il Mulino.