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Cos’è l’enuresi notturna?

L’enuresi notturna è un disturbo caratterizzato dall’emissione involontaria di urina durante il sonno in bambini con un’età superiore ai 5/6 anni. E’ un fenomeno abbastanza ricorrente in età infantile e molto spesso tende a risolversi spontaneamente, senza il bisogno di particolari interventi. Esistono, ovviamente, varie forme di enuresi e nei casi più particolari è necessario ricorrere a cure farmacologiche o a strategie mirate per risolvere il problema senza enormi difficoltà.

È classificata in:

  • Enuresi primaria: incontinenza continua in un bambino che non ha mai smesso di bagnare il letto
  • Enuresi secondaria: incontinenza che si manifesta dopo almeno 6 mesi di controllo
  • Enuresi notturna: incontinenza che si manifesta particolarmente la notte, durante il sonno. È anche chiamata “incontinenza notturna”
  • Enuresi diurna: incontinenza presente durante il giorno

I sintomi dell’enuresi notturna molto spesso si manifestano da un’involontaria emissione di pipì durante la notte e avviene in maniera incosciente, senza il minimo controllo da parte del bambino. Questo fenomeno non si manifesta di giorno, in cui il bambino ha il pieno controllo del proprio corpo e riesce a trattenere l’urina o ad andare il bagno in modo corretto. Importante è sottolineare che i bambini che soffrono di enuresi hanno un sonno molto profondo, di conseguenza hanno grandi difficoltà a svegliarsi, soprattutto per andare in bagno e controllare lo svuotamento della vescica. Il principale problema per un bambino che soffre di enuresi notturna è ascoltare il proprio corpo e abituarsi ad alzarsi per andare a fare la pipì. Nonostante ciò, l’enuresi è un fenomeno diffuso nei bambini anche se in una piccola percentuale può colpire anche gli adulti; non è collegata a particolari disturbi o patologie, ma può risultare invalidante psicologicamente per il bambino che ne soffre, il quale potrebbe andare incontro a vergogna e timore di farsi scoprire nel letto bagnato.

 

Cause dell’enuresi

Le cause dell’enuresi notturna sono molte e diverse tra loro. Secondo la Mayo Foundation for Medical Education and Research le cause da prendere in considerazione possono essere:

  1. Vescica troppo piccola: la vescica del bambino potrebbe non aver raggiungo un completo sviluppo e di conseguenza non è in grado di contenere tutta l’urina
  2. Stress: il fenomeno può presentarsi in comorbilità ad alcuni eventi particolari e stressanti per il bambino come l’arrivo di un fratellino, l’inizio della scuola, difficoltà a gestire le emozioni.
  3. Problemi anatomici: possono essere presenti anche problemi anatomici nell’apparato urinario o addirittura nel sistema nervoso. Ciò potrebbe portare alla comparsa di enuresi
  4. Infezioni del tratto urinario: questa è una caratteristica ricorrente in bambini che soffrono di enuresi; un’infezione può impedire il bambino di controllare l’espulsione dell’urina.

Secondo la classificazione del DSMV-IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, (APA 1994), la diagnosi di enuresi richiede che tale comportamento si presenti frequentemente, precisamente in un bambino che bagna il letto 2 volte a settimana per 3 mesi consecutivi, dopo i 5 anni di età. Tale fenomeno non deve essere legato a condizione medica di carattere generale. Fino a pochi anni fa si credeva che l’enuresi fosse collegata unicamente a problemi psicologici, escludendo qualsiasi causa genetica. Oggi, invece, si sa che essa non deriva da disturbi psicologici ma anzi, potrebbe diventare fonte di disagio per chi ne soffre. L’autostima, infatti, è messa a dura prova poiché il bambino può considerarsi incapace di controllare le proprie funzioni psicologiche e considera se stesso privo di capacità. Inoltre, oggi sappiamo che l’enuresi è addirittura un disturbo ereditario, nonostante non sia ancora stato scoperto il gene specifico che lo provoca.

 

Rassicurare il bambino attraverso consigli

Fare la pipì a letto è considerata una normale fase di crescita per tutti i bambini fino ai 6 anni. nonostante ciò, quando si tratta di enuresi notturna, i bambini provano frustrazione e stress per non riuscire a controllare i bisogni del proprio corpo. I genitori, però, possono dare un grande aiuto ai propri figli, attraverso alcuni accorgimenti per cercare di far capire loro che si tratta semplicemente di un episodio temporaneo che col tempo svanirà.

  • Dare supporto al bambino: è fondamentale che il bambino senta la vicinanza e la comprensione dei propri genitori, di conseguenza va rassicurato. Deve essere consapevole che mamma e papà non ce l’hanno con lui perché sanno benissimo che non l’ha fatto a posta. Bisogna spiegare lui che il fenomeno dell’enuresi non capita sempre e che col tempo svanirà.
  • Immedesimarsi in lui: un’ottima strategia potrebbe essere quella di raccontare al bambino che anche i genitori avevano lo stesso problema. Questo aiuterà loro a sentirsi meno diversi da chi li circonda e a comprendere che è un problema solo momentaneo.
  • Spiegargli le cause: il bambino che presenta fenomeni di enuresi deve essere consapevole di ciò che gli sta accadendo. E’ giusto che i genitori spieghino le vere cause scatenanti del fenomeno, come uno sviluppo lento della vescica, un sonno molto profondo, una situazione temporanea di stress. Sapere che ci sono altre cause e non sono l’incapacità di autocontrollo è un fattore positivo per incrementare la sua autostima.
  • Premi e ricompense: quando il bambino trascorre una notte senza bagnare il letto, è importante lodarlo e complimentarsi con lui per aver avuto controllo su se stesso. E’ n ottimo modo per dimostrare lui che con tanta forza di volontà gli obiettivi si raggiugono e si conquistano sempre.
  • Non perdere la pazienza: rimproverare di continuo il bambino o sgridarlo per aver bagnato il letto di certo non aiuterà lui a risolvere o eliminare il problema. L’imbarazzo, infatti, genera ulteriore stress il quale può sfociare in episodi ancora più frequenti di enuresi notturna. La pazienza è un fattore davvero molto importante in fenomeni di questo tipo. Il bambino ha bisogno di sentirsi capito e accettato, di conseguenza troppi sgridi o rimproveri possono essere disfunzionali per il suo stato d’animo.

La vera grande conquista per un bambino che soffre di enuresi è quella di non vedere più il letto bagnato. Si tratta di raggiungere vari step, primo tra cui la felicità del piccolo di dormire a lungo senza avere più ansia e vergogna di se stesso e di dormire fuori casa, poiché bloccato dalla paura di fare nuovamente pipì nel letto. Un obiettivo secondario – ma non meno importante – è quello di insegnare al proprio figlio che è dotato di grandi responsabilità, di autocontrollo e che, grazie a questi fattori, sarà in grado di contribuire al proprio benessere e di risolvere i suoi problemi.

 

Riferimenti bibliografici

Campagnoli, E., D’Agrosa, F. (2011). Mai più pipì a letto. Come affrontare serenamente e con successo questo problema così comune. Como: Red Edizioni