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Pavimento pelvico, un insieme di muscoli e legamenti

Molte donne ne ignorano l’esistenza, altre hanno avuto modo di scoprirlo in occasione della gravidanza e poi del parto, altre ancora, durante la lezione di yoga, nella posizione della montagna, hanno rivolto l’attenzione a Mula Bandha. Si tratta dei muscoli del perineo, che insieme formano il pavimento pelvico che è quella regione muscolare, a forma romboidale che sostiene gli organi pelvici, cioè uretra, vescica, utero, vagina, e retto, e li mantiene nella posizione corretta. Il pavimento pelvico è quindi quell’insieme di muscoli volontari che avvolgono la vagina e la sua integrità funzionale ha un’importanza fondamentale nel ciclo di risposta sessuale femminile, tanto da determinarne l’eccitazione e l’orgasmo, come già A. Kegel nel 1952 e successivamente Masters e Johnson, ebbero modo di dimostrare.

Per sua natura infatti, la risposta eccitatoria femminile implica un aumento della sensibilità genitale, e i cambiamenti fisiologici che ne conseguono, come la lubrificazione e la congestione dei vasi sanguigni della vagina, l’aumento delle dimensioni dei corpi cavernosi del clitoride e il turgore della vulva, sono concessi dalla tonicità dei muscoli del perineo e dalla loro flessibilità. Quindi, maggior sensibilità genitale vuol dire un’esperienza sessuale molto più piacevole e intensa.

 

Come è possibile identificarlo?

Ne abbiamo la percezione ogni volta che ci sediamo sul sellino di una bicicletta e anatomicamente, il pavimento pelvico si compone di uno strato muscolare profondo e uno strato superficiale tra cui la struttura muscolare più significativa è l’elevatore dell’ano, un muscolo che oltre ad essere coinvolto nella costrizione del retto e della vagina, partecipa alle fondamentali funzioni di defecazione, coito e parto. Il tono, la forza e la resistenza dei muscoli del pavimento pelvico permettono alla donna il favorire di una gratificante attività sessuale, permettendole un’adeguata congestione e lubrificazione vaginale. Il pavimento pelvico è presente anche nel maschio nella zona anatomica tra lo scroto e la zona inferiore anale.

Un pavimento pelvico danneggiato o indebolito altera la posizione delle strutture che esso sostiene, abbassandole, alterando così la loro funzione. infatti l’ipotonia e l’ipertonia del pavimento pelvico sono disfunzioni del muscolo che possono alterare il normale funzionamento della zona genito-urinaria-anale , causando incontinenza, prolassi e disfunzioni sessuali come la dispaurenia, cioè dolore nell’area vaginale durante i rapporti sessuali.

 

Quando si possono quindi riscontrare danni o disfunzioni alla muscolatura del pavimento pelvico?

Durante la gravidanza e il parto, dove lo stiramento dei tessuti e l’episiotomia, cioè l’incisione del perineo per facilitarne il parto, possono denervare il muscolo del perineo, causandone incontinenza e dolori o ridotta sensibilità durante la sessualità. L’incapacità di raggiungere l’orgasmo è uno dei sintomi che si può presentare in conseguenza a danni al perineo, dovuti per esempio ad interventi chirurgici, o nel caso di contratture perineali, come la sindrome del nervo pudendo, detta anche sindrome del ciclista, in cui la muscolatura, le strutture nervose e vascolari vengono compresse.

Nel ciclo di vita di una donna, il calo degli estrogeni che si verifica durante la menopausa riducono il tono muscolare del perineo, inibendo la lubrificazione vaginale e quindi la sensibilità e il piacere orgasmico genitale. Quando il pavimento pelvico della donna è indebolito si possono presentare diversi disturbi, come l’incontinenza urinaria, prolassi, disfunzioni sessuali come dispareunia e vaginismo e dolore lombare. Alcuni studi riportano infatti che il perineo e i suoi muscoli abbiano un ruolo essenziale nei riguardi della stabilità della colonna lombare e del bacino. Sembra, infatti, che un adeguato tono muscolare del pavimento pelvico sostenga la colonna lombare e il bacino, responsabili della stabilità della struttura ossea del busto.

 

Come rieducare il proprio pavimento pelvico?

Esistono diversi approcci in grado di riabilitare il pavimento pelvico e migliorare quindi la vita della donna, tra questi:

  • la chinesiterapia pelvi-perineale che attraverso esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli pelvici (esercizi di Kegel) permettono una presa di coscienza e di rinforzo del sistema di sostegno degli organi pelvici, l’utilizzo dei coni vaginali di Plevnik e gli esercizi posturali;
  • l’elettrostimolazione della muscolatura perineale tramite sonde vaginali che attraverso impulsi elettrici controllano la vescica stimolando i muscoli del perineo aumentandone la capacità di contrazione;
  • l’elettroporazione e radiofrequenza, una metodica non invasiva e indolore, che stimola la produzione di collagene con effetti rigenerativi;
  • il biofeedback che attraverso esercizi guidati aiutano la paziente a localizzare i muscoli perineali, ad azionarli correttamente in casi di ipertonicità o dopo interventi chirurgici.

Una donna che conosce il suo corpo e se ne prende cura per il suo benessere, è una donna più felice. Risulta quindi necessaria, da parte dei professionisti della salute, una comunicazione accogliente, chiara ed esaustiva che possa permettere alla donna di sentirsi libera di esprimere il proprio vissuto e le proprie criticità, per poter formulare insieme una terapia efficace e mirata ad ogni situazione.

 

Riferimenti bibliografici

Kaplan HS. The new Sex Therapy. Bailliere Tindall, London, 1974

A cura di C. Simonelli, L’approccio integrato in sessuologia clinica, Franco Angeli, Milano, 2017

A. Jannini, A. Lenzi, M. Maggi, Sessuologia medica, Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità, Elsevier 2007

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