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Un viaggio nel mondo dei bambini

In una società così caotica come quella in cui viviamo, siamo totalmente immersi nei nostri impegni: studio, lavoro, sport. Purtroppo la modernità impone il bisogno di lavorare duramente per produrre e condurre una vita dignitosa, dimenticandosi molto spesso di ciò che e importante veramente. Ci domandiamo spesso: Cosa, anzi, chi saremo da grandi? senza ricordarci, invece, chi eravamo da bambini. In un mondo dove l’adulto è proiettato solamente verso il futuro, è importante calarsi nei panni dei bambini, gli unici che, anche se piccoli, sono in grado di captare perfettamente ciò che nella vita conta davvero. E, a differenza nostra, danno valore alle piccole cose. Abbiamo così deciso di intraprendere un piccolo viaggio nel mondo, ingenuo quanto concreto, dei bambini, ponendo domande, dalle più semplici a quelle che richiedono un certo impegno nel rispondere. Eccovi Sara, una bambina graziosa e vivace, che si è dimostrata entusiasta e disponibile nel concedere un po’ del suo tempo.

Ciao! Raccontami di te: cosa fai, cosa ami fare…

Mi chiamo Sara ed ho 10 anni. Frequento la quinta elementare in una scuola poco distante da Roma. Purtroppo la maggior parte dei pomeriggi li passo a studiare, le maestre ci danno molti compiti perché in prima media non sarà poi così semplice! Ho un’ansia… Quando non studio mi piace guardare le serie televisive e ho da poco iniziato a fare piscina, fino a poco tempo fa avevo il terrore dell’acqua ma mia sorella e mia madre mi hanno aiutata a vincere la paura. Finalmente quest’estate al mare posso fare a gara di tuffi con i miei amichetti!

Bene! E’ importantissimo superare le paure affrontandole di pancia. La tua famiglia è stata molto brava a convincerti. Mi hai parlato – riguardo l’esperienza della piscina – di tua madre e di tua sorella. Se io ti dicessi la parola “famiglia”, cosa ti viene in mente?

Mi vengono in mente mamma, papà, e mia sorella. Noi non siamo una famiglia molto numerosa ma a me non dispiace, a me bastano loro! Voglio molto bene ai miei genitori perché, anche se sono un po’ capricciosa e spesso li faccio arrabbiare, so che mi rimproverano per il mio bene. Alla parola “famiglia” ti rispondo che mi vengono in mente mamma che sistema la casa, papà che lavora e ritorna la sera, e mia sorella, che non vive più con noi ma molto spesso torna il fine settimana a trovarci.

Cosa è per te la famiglia? Parlami, se vuoi, dei tuoi genitori e del tuo rapporto che hai con loro, anche se mi hai già accennato che sei un po’ capricciosa…

Per me la famiglia è stare tutti insieme a casa, sul divano o magari la sera a letto prima di andare a dormire giochiamo e facciamo qualche scherzo a mamma. Mi piace quando torna mia sorella a casa e la domenica si cucinano tante cose buone, io sono una “mangiona”! Mia mamma la faccio arrabbiare spesso. E’ vero, sono capricciosa perché il pomeriggio mi stanco e non voglio fare i compiti e lei si arrabbia perché dice che poi alle medie la fatica sarà triplicata. Le voglio tanto bene perché so che da me vuole il meglio e perché quando sono triste lei è sempre vicina a me. Papà lavora e purtroppo lo vedo solo la sera quando torna a casa. Prima di andare a dormire mi racconta sempre una favola, ogni volta se ne inventa una diversa! A lui lo faccio arrabbiare molto meno perché a casa non c’è mai, però non li cambierei con nessun altro genitore! Sono una bambina fortunata.

E’ bello sentirti dire che sei una bambina “fortunata”. Sono convinta che anche i tuoi genitori si sentono fortunati di avere una figlia come te. Ti faccio una domanda un po’ curiosa: immagina di avere una bacchetta magica con dei super-poteri. Che cosa cambieresti nella tua vita e in quella degli altri?

La prima cosa che farei è far tornare mio nonno vicino a me. Se n’è andato da poco e mi manca tanto, giocavamo sempre insieme… Ora che mi ci fai pensare darei a tutti la vita eterna, vorrei che tutti smettessero di soffrire e non morissero mai! Sarebbe veramente bello vivere senza la tristezza e il dolore. Poi, vorrei rimanere sempre bambina. Non mi piace il mondo degli adulti, hanno un sacco di responsabilità! I bambini invece pensano solo a giocare. Per ultimo: niente compiti il pomeriggio! Mi piacerebbe andare al parco giochi tutti i giorni e andare in bicicletta con i miei amici.

Un mondo all’insegna della felicità eterna, il tuo. Ora parliamo un po’ di te, Sara. Ti è mai capitato di aver commesso degli errori? Se sì, come hai rimediato?

Mi capita spesso di commettere errori, soprattutto con i miei genitori. Gli rispondo male o li tratto “un po’” male, però poi ci ripenso e mi sento in colpa. Quando faccio qualcosa di sbagliato nei loro confronti e mi mettono in punizione io chiamo mia sorella e le dico se può chiedere scusa a loro da parte mia. Io mi vergogno e so che non mi crederebbero, li faccio arrabbiare troppo spesso! Adesso però mia sorella mi ha detto che devo iniziare a rimediare da sola ai miei sbagli quindi, quando meno se lo aspettano, li abbraccio e gli do i baci oppure gli faccio un disegno con scritto: “Scusa mamma, ti voglio bene”. Loro sorridono ma poi mi dicono che non me la posso cavare così facilmente, quindi, anche se accettano le scuse la punizione rimane!

Credo sia giusto. Bisogna sempre capire dove si sbaglia perché così si evita di commettere gli stessi errori anche in futuro, quando sarai più grande. Adesso parliamo di famiglia in generale… Qual è, secondo te, una famiglia ideale?

Quella in cui ci sono una mamma, un papà, e tanti fratellini e sorelline! Sarebbe bella una famiglia numerosa. Ho chiesto ai miei genitori un fratello o una sorella ma hanno rifiutato. Io vorrei più fratelli e sorelle perché così posso giocare con loro. Poi una famiglia bella è quella dove la mamma e il papà si vogliono tanto bene e non litigano. Ogni domenica si va al centro commerciale, al cinema e si abita in campagna in una grande villa. Ecco, una famiglia ideale sarebbe quella in cui tutti stanno sempre a casa e passano del tempo insieme!

Tu sai bene che l’amore ha mille sfumature: Come sarebbe, sempre secondo te, una famiglia composta da due papà e da due mamme? Pensi che il bambino potrebbe crescere diversamente?

Non ci ho mai pensato, sinceramente. Non mi è mai capitato di vedere due mamme o due papà ma non penso cambi qualcosa. Secondo me il bambino crescerebbe come me, anzi, più viziato! Due papà gli racconterebbero sempre le storie quando tornano dal lavoro e due mamme invece starebbero a casa con lui o lei tutto il giorno. Certo, se cresci con due mamme sei più fortunato, sai che pranzi e cene da leccarsi i baffi? Mentre chi cresce con due papà è più sfortunato: gli uomini non le sanno fare le faccende di casa! Comunque, io penso che una famiglia composta da mamma e papà sia meglio; mamma sa fare cose che papà non sa fare e viceversa. Loro si dividono i ruoli.

Bene Sara, stiamo per finire l’intervista. Abbiamo parlato abbastanza della famiglia, adesso tocchiamo il tema “fantasia”: cosa sogna un bambino della tua età? Cosa vi rende diversi dagli adulti?

Che peccato, mi stavo divertendo! Cosa sogna un bambino di 10 anni? Io sogno di essere sempre felice, perché quando sono felice mi sento bene e invece quando sono triste la mia pancia inizia a brontolare. Penso che sia un sogno comune a tutti i bambini della mia età, noi non pensiamo a tante cose, il nostro unico obiettivo è fare i compiti e giocare nel tempo libero! Quando parlo con le mie amiche diciamo sempre che dobbiamo essere amiche per sempre e di non litigare mai come fanno i grandi, e se litighiamo dopo un po’ ci dimentichiamo di averlo fatto! Gli adulti, invece, sono noiosi perché pensano sempre a lavorare e alle cose serie, e non pensano mai a giocare. Io lo dico sempre ai miei genitori di giocare più spesso ma la vita degli adulti è così movimentata… io non ci riuscirei! Secondo me i grandi, ogni tanto, dovrebbero ritornare “piccoli”, dovrebbero giocare di più con noi e ricordarsi che non esiste solo il lavoro o la fatica, perché anche il divertimento è molto importante. Posso concludere l’intervista dicendo a tutti i “grandi” del mondo che è veramente bello divertirsi e non pensare a nulla?

Certo che puoi! Però sii più convincente. Dagli delle motivazioni per ciò che stai dicendo…

Questa domanda mi piace! Lo sapete perché la sera siete sempre stanchi, quando tornate da lavoro? Perché non giocate! Quanto sarebbe bello lavorare sapendo che prima hai giocato a pallone o a Barbie con i tuoi figli? Noi bambini saremmo felici di aver trascorso più tempo insieme, e voi invece sareste più “tranquilli” perché avete lavorato di meno divertendovi con i bambini. Io quando sarò grande non dimenticherò mai di essere stata una bambina, loro non le apprezzano più le piccole cose perché vogliono sempre di più. L’altro giorno, al centro commerciale, ho visto un ragazzo che comprava una rosa alla fidanzata e lei le ha risposto: “Io voglio l’anello di Gucci”. Io sono rimasta senza parole, non ho dato peso alla rosa regalata, ma ho visto l’amore che aveva messo nel prenderla e subito dopo la tristezza per quella brutta frase. Voi adulti non riuscite più ad apprezzare le cose belle, anche se possono sembrare piccole…ed è un vero peccato.

L’intervista a Sara termina qui, con un adulto che compie un viaggio nel mondo di un bambino e un bambino che – con due parole – sconvolge le convinzioni di un adulto.