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La famiglia di fronte alla disabilità

La famiglia è un sistema in continua evoluzione e durante il ciclo di vita deve affrontare delle fasi che comportano l’attuazione di svariati compiti evolutivi. Ogni nucleo familiare differisce per le modalità con cui affronta tali compiti evolutivi, questo è particolarmente vero se consideriamo quelle con un membro disabile. La nascita di un figlio comporta una riorganizzazione del contesto familiare ed un certo livello di stress legato al soddisfacimento delle richieste del nuovo nato.

Partendo da questa premessa consideriamo come la nascita di un figlio disabile o la scoperta del disturbo comporti un maggiore fattore di stress ed una vera e propria crisi in un dato contesto familiare; i primi eventi che si presentano sono quelli dell’elaborazione di un vero e proprio lutto e la sensazione di aver perso qualcosa che, secondo le aspettative ed i desideri dei genitori, doveva essere perfetto.

 

L’impatto della disabilità sul nucleo familiare

L’impatto della disabilità di un figlio sulla famiglia varia a seconda di alcuni aspetti: la gravità e la natura della disabilità, le caratteristiche familiari che consentono di far fronte al problema (resilienza, locus of control interno, stili di attaccamento, strategie di coping, ecc), la presenza di una rete di supporto intra familiare (capacità dei genitori di suddividersi i compiti, rapporto coniugale, coinvolgimento dei fratelli) ed extra familiare (famiglia allargata e contesto sociale di appartenenza). Quest’ ultimo aspetto è particolarmente rilevante perché aiuta la famiglia a non sentirsi isolati nell’ affrontare tutto ciò che la disabilità comporta.

 

Genitori e…

La coppia genitoriale affronta tipicamente in modo diverso la gestione e la valutazione della disabilità del figlio. La madre solitamente si occupa della presa in carico del figlio disabile in tutti i contesti di vita (scolastico, sociale e familiare) sviluppando spesso sentimenti di depressione, rabbia e bassa autostima personale correlata alla rinuncia di qualsiasi sviluppo di vita personale. Il padre invece si occupa maggiormente dell’aspetto di sostegno economico rimanendo molto spesso in un ruolo marginale rispetto alla gestione del quotidiano del figlio. Spesso rischiano di sviluppare difficoltà nell’ instaurare legami affettivi con il figlio. Il legame di coppia spesso viene messo da parte a fronte di un bene più grande, quello di prendersi cura del figlio.

… fratelli

L’influenza che può avere un bambino con disabilità sugli altri fratelli, dipende da come viene vissuta questa realtà dai genitori, ma anche da come viene fatta vivere ai figli. Se si accetta e si vive con serenità il rapporto con il figlio disabile, tutto questo rafforza il legame di coppia e quello fraterno.

Molto spesso i fratelli di un individuo con disabilità possono ritrovarsi di fronte a due strade diverse:

  • Sono coinvolti nelle dinamiche familiari ottenendo il ruolo di colui che è preposto a prendersi cura del fratello (ruolo che lo caratterizzerà per tutta la vita)
  • Sono esclusi dalla vita familiare e dalle dinamiche che coinvolgono tutti gli altri membri della famiglia. 

In quest’ultimo caso, numerosi studi hanno evidenziato come questi fratelli possano poi presentare problematiche di tipo psichiatrico e/o comportamentale legati a diverse cause: precoce genitorializzazione (Cigoli, 1993), frustrazioni, colpe e vergogne legate all’esperienza di un familiare disabile, deprivazioni di cure parentali, e così via.

 

Scritto da Valeria Natalello, Psicologa –  www.valerianatanello.altervista.org

 

Riferimenti bibliografici

Cigoli, V. (1993). Il corpo ferito. Disabilità e relazioni familiari. Proposte terapeutiche per il ritardo mentale, 2 (1), 14-21;