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Il rapporto tra genitori e insegnanti

Per un alunno la scuola non è solo il luogo in cui si studia e si apprendono nuove nozioni; è il luogo in cui si iniziano a tessere delle relazioni esterne all’ambiente familiare. In particolare, una buona relazione insegnante-alunno, basata sula fiducia reciproca rappresenta un fondamentale punto di partenza per l’apprendimento del bambino: innanzitutto influenza in maniera estremamente positiva il rendimento scolastico, l’alunno poi, sentendosi sollecitato e invogliato, avrà maggiore autostima di sè stesso e delle sue capacità. Viceversa, la mancanza di questi requisiti potrebbe portare lo studente ad un netto calo del livello dell’apprendimento fino alla scelta di poter abbandonare gli studi.

Rapporto insegnanti-genitori: l’importanza della comunicazione

Accanto ad atteggiamenti positivi e di collaborazione verso la scuola, molto spesso i genitori adottano dei comportamenti talvolta discutibili e non corretti nei confronti degli insegnanti stessi. Genitori e insegnanti che discutono, in nome dell’alunno, rappresentano un vero e proprio problema, specialmente negli ultimi anni. Nella società moderna i genitori tendono a proteggere i figli in maniera quasi maniacale, esimendoli da ogni tipo di colpa possibile e addossando tutta la responsabilità agli insegnanti. In una situazione di questo genere, non sempre si riesce a garantire che il rapporto genitori-scuola si svolga in un clima di piena collaborazione.

Questo perchè, nel genitore, coesistono 3 tipi di atteggiamenti:

  • l’iperprotezione verso i propri figli
  • l’ingerenza e il disappunto verso gli insegnanti
  • l’eccesso di delega alla scuola

Nei confronti degli alunni più piccoli è presente, da parte del genitore, un eccesso di assistenza e di presenza, limitando la futura autonomia del bambino. Nei confronti dei più grandi ci si pone come “avvocati difensori”, giustificandoli di qualsiasi colpa. In questo modo, si adottando verso gli insegnanti atteggiamenti negativi. Spesso, infatti, si pretende di valutare, giudicare – e addirittura correggere – i membri del corpo scolastico, anche davanti ai propri figli.

Perchè sembra non esserci più una corretta comunicazione tra genitori e insegnanti?

Nel corso del tempo, la famiglia ha subito una lenta evoluzione: si è passati da una forma patriarcale ad una matriarcale, da una famiglia composta da mamma papà e figlio, ad una famiglia allargata. A causa di tali cambiamenti, la scuola ha dovuto adottare le misure corrette per adattarsi. E’ proprio per tali ragioni che, sia negli insegnanti che negli alunni si creano aspettative diverse: le due concezioni devono trovare, pertanto, un punto d’accordo per instaurare una relazione di tipo funzionale. Gli insegnanti hanno il compito di istruire gli alunni donando loro un bagaglio culturale che li aiuti nel loro rendimento scolastico, d’altra parte i genitori dovrebbero cooperare con gli insegnanti per permettere che ciò avvenga.

Il modello di Epstein

La relazione scuola-famiglia è fondamentale: tale interconnessione è ben evidenziata nel modello noto come The Overlapping Spheres of Influence Model di Epstein (1996), il quale enfatizza la cooperazione della scuola e della famiglia incoraggiando la comunicazione e la collaborazione tra le due. Questo modello rappresenta la famiglia e la scuola come due sfere che possono essere sovrapposte e separate, in base all’azione di 3 forze:

  1. Il tempo
  2. Le caratteristiche e le pratiche della famiglia
  3. La filosofia e le prassi della

Il modello enfatizza la reciprocità tra insegnanti, famiglie e alunni, individuando in questi ultimi i protagonisti attivi della relazione scuola-famiglia, la quale deve basarsi soprattutto sul mutuo rispetto e sulla condivisione di obiettivi comuni dei quali beneficeranno i bambini, a livello di apprendimento e di sviluppo.

Secondo Epstein, le attività fondate sull’alleanza scuola-famiglia sono raggruppate in sei categorie:

  1. Parenting: Obblighi di base dei genitori nei confronti dei figli necessari per la scuola
  2. Communicating: Obblighi di base della scuola verso alunni e famiglie
  3. Volunteering: Coinvolgimento dei genitori a livello scolastico, attraverso attività volontarie dei genitori
  4. Learning at home: Coinvolgimento dei genitori nell’apprendimento a casa
  5. Decision making: Coinvolgimento dei genitori nelle decisioni a livello di commissioni scolastiche
  6. Collaborating with the community: Collaborazione con il territorio e condivisione tra genitori all’interno della stessa comunità.

In questo modello si emerge come, la presenza dei genitori nell’educazione dei bambini sia a scuola che a casa, sia fondamentale: questo perchè la loro collaborazione è attivamente incoraggiata dagli insegnanti e dalla scuola.

Strategie per gestire al meglio la relazione scuola-genitori

Non sempre si ha, da parte dei genitori, la disponibilità a farsi aiutare, ad aprirsi ad una visione meno negativa della scuola e degli insegnanti stessi. In particolare, i genitori dovrebbero:

  • Imparare a farsi da parte: Il genitore, nel momento in cui l’insegnante si relaziona direttamente co il figlio, dovrebbe lasciargli fare il proprio lavoro. In questo modo il docente non si sentirà né giudicato, né accusato, ma percepirà una fiducia nelle sue competenze
  • Ascoltare prima di parlare: molto spesso – e soprattutto durante i colloqui scolastici – i genitori non danno neppure il tempo ed il modo all’insegnante di parlare. Ciò alimenta, e peggiora, la relazione, la quale non potrà basarsi sulla reciprocità ma sul controllo da parte dei genitori anche in ambito scolastico
  • Non mettere in dubbio l’autorità dell’insegnante: E’ scorretto e sconsigliato dare sempre ragione al proprio figlio mettendo in discussione l’operato dell’insegnante. Questo perché gli insegnanti hanno una visione molto più completa sulle abitudini e l’andamento scolastico del figlio, poiché ci passano più tempo.

Nel caso in cui, purtroppo, non si riesca a stabilire una corretta relazione tra entrambi le parti, l’ideale sarebbe quello di seguire un percorso mediativo finalizzato alla creazione di un nuovo rapporto basato sulla fiducia e sulla reciprocità, in cui il perno fondamentale è la consapevolezza che non ci sono né vinti, né vincitori, ma protagonisti che, alla pari, superano le controversie per garantire un benessere collettivo, di cui giovi anche lo studente.

 

Riferimenti bibliografici

Bartolomeo A. (2004), Le relazioni genitori-insegnanti. Brescia: La Scuola

Grasselli B. (2013), Vita di relazione con allievi, insegnanti genitori. Roma: Armando Editore