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La qualità e la quantità del sonno influiscono sulla memoria

Salvatore Giuliano, preside dell’Istituto “Majorana” di Brindisi, a partire dal nuovo anno scolastico farà iniziare le lezioni alle dieci, come riportato da ilfattoquotidiano.it. Motiva questa decisione con le poche ore di sonno a disposizione dei ragazzi, e la correlazione con una memoria meno efficiente, con conseguente peggioramento delle prestazioni scolastiche. Giuliano ha tenuto a precisare che sperimenteranno questo nuovo orario solo le classi prime, che inizieranno a settembre 2018. La novità non si ferma solo sul posticipo degli orari di lezione. Infatti, è in essere un progetto per creare un campus adiacente all’Istituto stesso. Un insieme di strutture che andranno dalla sala mensa alle sale studio, per ovviare ai problemi di natura logistica a causa delle lezioni che si terranno anche nel pomeriggio.

Il preside aggiunge le testimonianze di numerose sperimentazioni, in tutto il mondo, che stanno dimostrando l’efficacia di posticipare le lezioni, dal punto di vista del rendimento dei ragazzi. Saranno gli studenti stessi del “Majorana” a effettuare una ricerca sui benefici del nuovo orario, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Analizzeranno gli effetti su loro stessi e i compagni coinvolti.

I molteplici danni sulla salute quando si dorme poco

Negli ultimi 30 anni si sono perse circa due ore di sonno per notte. Fino alla fine degli anni ’80, gli adolescenti dormivano, in media, nove ore e mezza per notte contro le sette ore e quarantacinque minuti di oggi. Per gli adulti, in dieci anni, si è passati dalle sette ore e mezza alle sei ore e mezza.

Come riporta huffingtsonpost, i danni della carenza di sonno, a livello psicofisico, sono molteplici: diminuzione della memoria, maggior possibilità di avere un infarto (calcolati al 400%), minore fertilità, aumento del senso di fame, aumento del rischio di diabete… e molto altro.

Uno studio, effettuato dal giornale SLEEP, su quindici volontari, ha decretato che anche una sola notte di sonno carente è collegabile alle perdite di tessuto cerebrale. E sempre la stessa rivista, in studi precedenti, ha evidenziato come il poco sonno influisca decisamente sull’aspetto. Oltre ad un invecchiamento della pelle, chi dorme poco diventa meno attraente e viene giudicato, all’apparenza, triste. Uno studio del Medical Institutet di Stoccolma ha evidenziato come chi risulta stanco, agli occhi degli altri, sia approcciato con diffidenza.

Uno studio del 2007 della University of California, Berkeley e Harvard Medical School, ha evidenziato, tramite l’utilizzo della Magnetic Resonance Imaging, che in caso di poche ore di sonno i centri emotivi del cervello aumentano fino al 60%. Il pensiero sembra tornare a un livello primordiale, incapace di gestire le esperienze e collocarle nel giusto contesto.

Se dormi male studi (e vivi) peggio

La carenza di sonno, quindi, certifica il notevole calo di concentrazione e diminuisce il consolidamento della memoria.

Molti studi sono stati fatti sulla grande quantità di effetti negativi per la salute, a causa del dormire poco e male, e in questo articolo ne abbiamo citati solo alcuni. La vita moderna offre molte comodità, velocizza il lavoro, aumenta la qualità di tanti servizi. Ma richiede un’efficienza umana che travalica le reali possibilità messe a disposizione dalla natura. Un uomo sempre più tecnico, sta combattendo con il vecchi uomo legato alla terra. E anche i ragazzi sono oberati di impegni, sia ludici che formali, tanto che le giornate dovrebbero essere di 28 ore.

I motivi che porteranno a posticipare le lezioni alla scuola “Majorana”, quindi, poggiano su solidi argomenti. Rimane il fatto che l’uomo è nato anche per dormire, e adeguare sempre e comunque i ritmi biologici alle esigenze della vita postmoderna, non è una soluzione praticabile all’infinito.

Scritto da Davide Testa, blogger e articolista