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Stealthing: la pratica sessuale che profana corpo e fiducia

Violenza è un termine che fa subito pensare a comportamenti prevaricatori e vessatori agiti in contesti isolati o di gruppo, i quali hanno la finalità di danneggiare in maniera diretta (attraverso spinte, calci, pugni, assalti, insulti, minacce, derisioni) o indiretta (mediante pettegolezzi, minacce, persecuzioni web mediate) la vittima e poco hanno a che vedere con l’intimità. In realtà, sono sempre più diffuse forme di violenza che prendono piede laddove l’unica esperienza consentita dovrebbe essere quella del piacere, carnale e psicologico: l’atto sessuale. Le pratiche sessuali, per quanto al limite fra piacere e dolore, possono essere ritenute non violente nella misura in cui i partecipanti sono consenzienti; quando almeno uno dei protagonisti non ha la libertà di svincolarsi da atti non graditi e/o quando, a sua insaputa, nel corso dell’atto vengono violate le condizioni pattuite poco prima di iniziare si parla di pratiche sessuali violente.

Lo Stealthing è una di queste.

Stealthing: di cosa si tratta

Lo Stealthing è una pratica sessuale che sta prendendo piede nel panorama internazionale e, per il suo carattere subdolo ed irrispettoso, risulta annoverata fra le forme di violenza sessuale. Esso, infatti, consiste nella rimozione del profilattico al momento della penetrazione, nonostante la/il partner abbia dato il consenso esclusivamente per un atto protetto e a sua insaputa. Alcune/i si accorgono della rimozione del profilattico al momento della seconda penetrazione, altre/i al momento dell’eiaculazione del partner, altre/i ancora il giorno successivo all’atto. Lo stato d’animo di queste persone, al momento della scoperta del tradimento del “patto”, viene pervaso dallo sgomento, dal senso di violazione della propria libertà e della fiducia di coppia, dall’ansia e dal timore delle conseguenze, le quali possono essere irreversibili. Ritenuta illegale già nel Regno Unito, questa forma di violenza sessuale è divenuta oggetto di procedimenti legali anche in Svizzera, in cui pare che di recente un uomo di 47 anni sia stato condannato a dodici mesi con sospensione condizionale per aver praticato Stealthing con una donna conosciuta su Tinder.

Chi è lo Stealther

Lo Stealther è solitamente un giovane uomo, sessualmente attivo, che adduce al suo comportamento una serie di giustificazioni, quali:

  • Il perseguire un aumento del piacere fisico;
  • L’eccitarsi dinanzi a situazioni rischiose e degradanti;
  • L’agire in virtù di un istinto e diritto naturale.

Molti Stealthers, infatti, agiscono tali pratiche con cognizione di causa, spinti da intrinseca misoginia e decisamente convinti di far la cosa giusta, cioè di imporre la propria supremazia su chi si trova in una condizione di passività (che siano partner femminili, che siano partner maschili) e di rispondere al principio principe della creazione dell’Universo: la procreazione. Secondo molti Stealthers che si scambiano messaggi su forum e siti internet, infatti, le donne meriterebbero di essere messe incinte, in quanto Dio ha creato l’Universo proprio con tale scopo. Tali pensieri vengono condivisi anche da Stealthers che si uniscono sessualmente ad altri uomini. Tracey Cox, esperta di sesso, rispetto alla diffusione di tale pratica nel Regno Unito ha affermato: “Il fatto che gli uomini facciano una cosa simile per esercitare la propria supremazia la rende ancora più nauseante. Mi piacerebbe pensare che si tratti di un gruppo ristretto di soggetti disturbati anziché di un trend che si sta diffondendo nel Regno Unito. È certo che l’adolescente/uomo medio inglese sia più intelligente e più evoluto di questi cavernicoli?” Alix Fox, invece, esperta di sessualità e relazioni di Durex, ha espresso il pensiero per cui: “Non c’è scusa che tenga. I preservativi sono fatti utilizzando materiali moderni e ricorrendo alla tecnologia, trasmettono le sensazioni perfettamente. Se il preservativo che hai scelto non fa al caso tuo, provane un altro. Non sfidare la sorte abusando del partner”.

Stealthing: quali conseguenze per la vittima

La vittima di Stealthing esperisce una serie di conseguenze, più o meno traumatiche, che possono compromettere la sua salute psicofisica e modificare radicalmente il percorso di vita.

Fra le conseguenze più comuni è possibile annoverare le seguenti:

  • Gravidanze indesiderate;
  • Malattie sessualmente trasmesse;
  • Percezione di impotenza;
  • Vissuto di umiliazione derivante dalla violazione dell’accordo sessuale;
  • Senso di violenza subita nei confronti dell’autonomia e della libertà sul proprio corpo;
  • Crollo della fiducia erroneamente riposta nel proprio partner sessuale.

Tali vissuti possono radicarsi nella mente della vittima e comprometterne il funzionamento nelle varie sfere, a partire da quella sessuale-relazionale, per archi di tempo più o meno lunghi. Lo Stealthing, infatti, può configurarsi come vero e proprio trauma che stravolge il sistema percettivo-reattivo delle persone che lo subiscono e dare una piega completamente disfunzionale e disadattiva alla loro vita.

 

Riferimenti bibliografici

  • Brodsky, A. (2017). “Rape-Adjacent: imagining legal responses to nonconsensual condom removal. Columbia Journal of Gender and Law, 32 (2), 183-210.
  • Sanfilippo, M. (2017, 4 Agosto, Huffingtonpost.it). Stealthing: cosa c’è da sapere sulla nuova pratica sessuale illegale.