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Gambling Addiction: il gioco d’azzardo patologico

Che siano dadi, carte, schedine, slot machine, videogiochi, non importa.

Si tratta in ogni caso di strumenti attraverso cui l’uomo sfida la Fortuna e pretende, spesso, di poterla manipolare e vincere. Non sempre, però, si è tanto forti quanto ci si aspetta e può capitare di compiere passi più lunghi delle proprie gambe, rischiando di perdere ingenti somme di denaro (o altri beni, propri o altrui) e continuare ripetutamente e persistentemente a giocare, nel tentativo di recuperare quanto perso e guadagnare qualcosa in più.

Il confine che separa il giocatore “sano” dal giocatore “patologico” può essere molto labile e ci si può ritrovare, senza neanche accorgercene, nel circolo vizioso e tortuoso della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

Vediamo di cosa si tratta.

Gambling Addiction: caratteristiche generali

Il gioco d’azzardo patologico, o Gambling Addiction, è una forma di dipendenza comportamentale, caratterizzata dalla messa in atto di comportamenti problematici in modo persistente e ricorrente che può comportare gravi conseguenze sulla vita di colui che ne è affetto e di chi gli sta accanto. Più nel dettaglio, esso è caratterizzato dall’incapacità della persona di controllare i propri impulsi e porre fine al gioco cui è invischiato, nonostante sia consapevole dei danni arrecati dal gioco medesimo nelle diverse sfere di vita.

La persona Gambling Addicted tendenzialmente avverte un bisogno incontrollabile di quantità di denaro sempre maggiori, diventa irrequieto ed irritabile se tenta di smettere di giocare, prova a smettere di giocare ma inutilmente, pensa continuamente alle giocate precedenti e pianifica quelle successive, dice ripetutamente bugie per mascherare la propria condizione di giocatore dipendente, può giungere a rompere relazioni importanti o a perdere il lavoro.

Nel circolo vizioso della dipendenza da gioco si perde, dunque, il fine iniziale del gioco stesso: la persona, infatti, non gioca per ripristinare quanto ha perduto ma perché si nutre dell’eccitazione e della scarica emotiva che vive quando gioca, a prescindere da quanto vince o da quanto perde.

Dalle motivazioni ai giocatori

Ansia, depressione, sintomi somatici, ostilità, freddezza, continua ricerca di novità, impulsività, mascheramento di emozioni (come la paura) e sentimenti tendono a caratterizzare la figura del dipendente da gioco d’azzardo.

Non tutti i giocatori, però, diventano dipendenti da gioco d’azzardo patologico e, soprattutto, il passaggio da una condizione di gioco sana ad una patologica non è immediato e brusco.

Sulla base delle motivazioni che spingono le persone a giocare, infatti, si possono distinguere varie tipologie di giocatori.

Fra esse, è possibile citare le seguenti:

  • Giocatore sociale-ricreativo, che è motivato dal piacere di usare il gioco come occasione per socializzare e divertirsi e sa controllare la spinta a giocare;
  • Giocatore professionale, la cui motivazione è ottenere la vittoria secondo regole precise e razionali;
  • Giocatore problematico, spinto a giocare per fuggire o cercare di risolvere da problemi sociali;
  • Giocatore patologico, i cui comportamenti tipici della dipendenza da gioco mascherano altre problematiche psicologiche;
  • Giocatore patologico impulsivo-dipendente, la cui motivazione è quella di utilizzare il gioco per scaricare le tensioni e gli impulsi incontrollabili e provare piacere.

Giocare d’azzardo non è, di per sé, condizione necessaria e sufficiente per diventarne dipendenti.

E’ molto utile ed importante agire a livello preventivo, sensibilizzando i più e i meno giovani alla natura ed alle dannose conseguenze che il praticare attività di gioco può comportare a medio e lungo termine.

 

Riferimenti bibliografici

  • Alonso-Fernandez, F. (1999). Le altre droghe. Cibo sesso televisione acquisti gioco lavoro. Roma: Edizioni Universitarie Romane.
  • ESPAD 2016: Nuove droghe in aumento tra i giovani.
  • Frances, A. (2014). La diagnosi in psichiatria. Ripensare il DSM – 5. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Savron, G., Pitti, P., De Luca, R., & Guerreschi, C. (2001). Psicopatologia e gioco d’azzardo: uno studio preliminare su un campione di Giocatori d’Azzardo Patologici. Rivista di Psichiatria, 36, 1 (14-21).