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Cronache scolastiche del nuovo millennio

La cronaca del nuovo millennio è caratterizzata da una nuova tipologia di atto criminoso: il docente aggredito da alunni o dai genitori degli stessi. Basta andare su alcuni siti, e si possono trovare video con insegnanti “bullizzati” dagli alunni. In molti casi, ormai, i docenti sono incapaci di tenere testa alle intemperanze dei giovani, intimoriti dalle reazioni dei genitori messi di fronte alle carenze dei propri figli, che siano didattiche o comportamentali. La debolezza delle istituzioni su questo tema è sempre più evidente. Un pensiero sociale che va completamente rivisto, iniziando con il dare una nuova e più solida autorità a maestre ed insegnanti.

All’uscita di scuola, accade che…

Può accadere all’uscita di scuola, durante i colloqui o a un qualsiasi incontro docenti-genitori che si assista ad aggressioni verbali e fisiche, da parte di madri e padri convinti della propria infallibilità e di quella dei figli. Come nell’ultimo caso di cronaca riportato anche su Repubblica.it, la maestra aveva semplicemente consigliato alla madre di un alunno, che frequenta la terza elementare nell’Istituto “Gianni Rodari” a Villaricca in provincia di Napoli, di “essere seguito un po’ di più”. Tanto è bastato per far reagire la mamma. La donna ha risposto aggredendo la docente, la quale ha cercato di sottrarsi dalle percosse senza successo. Una violenza inaudita, espressa davanti a centinaia di testimoni, come se fosse un giusto metodo di comunicazione. Solo l’intervento del padre di un altro bambino ha permesso alla maestra di liberarsi dalla furia dell’ennesima madre che non accetta lezioni da nessuno, rispetto all’educazione dei propri figli. L’insegnante è stata condotta in ospedale, ricoverata in stato di shock. Il sindaco di Villaricca, Maria Rosaria Punzo, ha condannato senza appello il gesto, evidenziando come si stiano perdendo ogni tipo di valori. Inoltre ha tenuto a precisare che conosce personalmente la maestra, la quale ha insegnato al suo primogenito, e l’ha descritta come una professionista seria e dotata di estrema gentilezza.

Non è la prima volta

Nell’articolo “Se il vicepreside rimprovera l’alunno, il giorno dopo arriva papà” avevamo approfondito la vicenda del vicepreside aggredito da un papà arrivato in difesa del figlio. E come dimenticare il primo febbraio, quando uno studente ha sfregiato la sua insegnante d’italiano. Sono solo gli ultimi avvenimenti di una lunga scia. Il nuovo andamento è sconcertante, anche quando non si arriva all’estremo, con l’aggressione fisica; molti genitori assumono atteggiamenti arroganti e dispostici nei confronti del corpo docenti. Come non ricordare, ad esempio, quei genitori che hanno fatto causa alla scuola per non aver dato Eccellente all’esame di terza media del figlio? La ricorrenza di fatti del genere crea un allarme sociale, uno di quelli sottotraccia, però, trattati con superficialità e un odioso senso d’impotenza. Sono anni che si assiste a questo nuovo concetto dell’insegnante, visto come un semplice custode dei ragazzi, il quale non deve dare nessun tipo d’indicazione se non quello della celebrazione del figlio. Uno scenario dove la sana comunicazione scuola-famiglia è sempre più difficile, quasi un’utopia.

I genitori devono tornare a difendere gli insegnanti

Come si legge su Orizzontescuola.it, il filosofo Galimberti afferma che i genitori dovrebbero essere meno presenti nella vita scolastica dei loro figli: “Espellerei i genitori dalle scuole, a loro non interessa quasi mai della formazione dei loro figli, il loro scopo è la promozione del ragazzo a costo di fare ricorso al Tar, altro istituto che andrebbe eliminato per legge. E alle superiori i ragazzi vanno lasciati andare a scuola senza protezioni, lo scenario è diverso, devono imparare a vedere che cosa fanno senza protezione. Se la protezione è prolungata negli anni, come vedo, essa porta a quell’indolenza che vediamo in età adulta”. Da sempre, infatti, Galimberti pone l’accento sull’importanza degli insegnanti nel percorso di crescita dei giovani e dichiara: “I genitori devono difendere sempre gli insegnanti altrimenti minano la sfera dell’affettività e dunque la crescita dei loro figli. Alle maestre occorrerebbe dare lo stipendio dei professori universitari perché fanno un lavoro pazzesco. Prima di essere mandati in cattedra dovrebbero essere sottoposti a un test di personalità, per comprendere se hanno la passione dell’insegnamento, ma i genitori devono mettersi in testa che i docenti devono essere difesi. Sempre”.

L’importanza del rapporto affettivo con il proprio insegnante

Galimberti ricorda che i bambini, quando iniziano l’avventura scolastica, iniziano a sviluppare nuovi rapporti affettivi, con figure nuove, che esulano dal contesto familiare. Il rapporto maestra-alunno è, in molti casi, il primo e fondamentale rapporto di questo genere. I bambini passano molte ore con gli insegnanti, cinque giorni su sette, per gran parte dell’anno. Questa semplice osservazione dovrebbe aiutare a comprendere l’importanza della figura del docente, e quanto sia di fondamentale quella della maestra, più del professore universitario. Il filosofo non usa giri di parole e fa un esempio, estremo ma chiarificatore, parlando della schizofrenia: una delle prime manifestazioni di questa patologia, che solitamente si manifesta verso la fine dell’adolescenza, è la scissione dell’affettività. Quando qualcuno parla male dell’altro (genitore nei confronti dell’insegnante) il bambino non si fida più di nessuno. Ovviamente non tutti diventano schizofrenici, ma l’atteggiamento discriminatorio delle figure genitoriali contribuisce ad alterare l’armonia della sfera affettiva. Ecco perché bisogna stare sempre dalla parte delle maestre, per il bene dei figli. Un messaggio semplice ma quanto mai bisognoso di essere divulgato con maggior forza.

Scritto da Davide Testa, blogger e artcolista, curatore de Le Storie Più Piccole Del Mondo