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La separazione legale

La separazione è un procedimento giuridico attraverso cui si ha la sospensione dei diritti e dei doveri dei coniugi. Sempre più spesso si decide di separarsi, legittimati anche dall’aspetto meno restrittivo delle motivazioni per le quali è possibile farlo. Il nuovo ordinamento del diritto di famiglia del 1975 evidenzia la possibilità di separarsi anche solo se la convivenza è diventata intollerabile, oppure è cessato l’affetto tra coniugi. Prima di tale data la separazione era uno strumento per sanzionare il coniuge colpevole. L’ordinamento dopo il 1975 tutela in modo prioritario la libertà personale del coniuge e la sua libera scelta. La separazione è così diventata uno strumento che le parti hanno a disposizione per porre fine a un matrimonio per il quale non ci sono più i presupposti, o perché diventato pregiudizievole per la prole. Tuttavia, Io scioglimento effettivo del vincolo matrimoniale si ha solamente con la sentenza di divorzio, con cui vengono meno tutti gli obblighi tra i coniugi.

Se è vero che il procedimento di separazione e divorzio divide la coppia di coniugi non è la stessa cosa per la coppia genitoriale. I diritti e i doveri rispetto ai figli permangono così come la responsabilità genitoriale. In caso d’inadempimenti, infatti, la legge prevede per il genitore inadempiente provvedimenti e sanzioni e ove necessaria la revoca dell’affido. La giurisprudenza adesso predilige l’affido condiviso (legge 54 del 2006) con il quale ciascun genitore conserva l’esercizio della podestà genitoriale, disgiunto per situazioni di ordinaria amministrazione e congiunto per eventi più specifici della vita della prole. La ratio di questa legge è garantire una linea comune nell’educazione dei figli minori o maggiori inabili, una riorganizzazione quindi delle relazioni familiari attraverso il mantenimento delle funzioni genitoriali.

La separazione psicologica

Proprio in virtù della ratio della legge sopra citata è importante che i coniugi gestiscano bene e riescano a elaborare nel migliore dei modi l’evento critico che stanno affrontando. La separazione è un evento critico che ha un forte impatto emotivo a livello familiare. A livello pedagogico mette in condizione di adottare un metodo di apprendimento trasformativo, ossia cercare di modificare i propri schemi mentali e assumere nuove prospettive di pensiero.
Separarsi significa dover rivedere le proprie abitudini, riorganizzare la propria esistenza, la separazione mette di fronte ad una nuova realtà. Come ogni evento critico la separazione richiede di essere elaborata, poiché è un trauma che determina un lutto interiore secondo solo alla morte del coniuge, soventemente si passa dalla rabbia, al senso di abbandono, frustrazione, solitudine. Tutto ciò può far perdere di vista l’importanza di garantire serenità ai figli e ascoltare i loro bisogni.

Nella fase della separazione i sentimenti sono molteplici. Si vive la fine di un matrimonio con sconfitta, sfiducia in se stessi, perdita di sicurezza e controllo della propria vita. Occorre lavorare sulle proprie emozioni quali rabbia e tristezza, che variano lungo il percorso di intensità. La separazione è un processo che richiede tempo per essere elaborato, si passa dalla fase della negazione in cui il soggetto rifiuta di accettare la realtà tentando in tutti i modi di recuperare la relazione, a quella denominata della resistenza in cui il partner prende consapevolezza circa la fine della relazione e inizia l’iter di accuse, ricatti e sfoghi di rabbia, una fase deleteria perché le energie sono sprecate per farsi la guerra. Solitamente segue la fase della depressione con dolore, sofferenza, delusione e scoraggiamento per poi arrivare all’accettazione in cui il lutto è elaborato e i partner iniziano a guardare verso il futuro elaborando dei progetti di vita individuali. Tuttavia, il raggiungimento di quest’ultima fase non è immediato.

La separazione con gli occhi dei bambini

La separazione dei genitori obbliga i figli, che subiscono la scelta dei genitori, a riorganizzare la propria vita. Assistono al cambiamento dell’assetto familiare che determina un lutto da elaborare, un trauma cui il bambino reagisce in modo diverso in base all’età ma che tuttavia rimane un lutto. La reazione dei figli varia al variare dell’età ed è essenziale, per evitare ripercussioni nella prole, la corretta gestione della separazione e del conflitto che ne deriva. Difatti, spesso il trauma non è la separazione stessa quanto le modalità inappropriate con le quali viene gestita. L’allontanamento di un genitore determina la paura di abbandono che può avere ripercussioni non solo nel presente ma anche nel futuro, può innescare rabbia nei bambini tra i tre e i sei anni oppure regressioni comportamentali, tristezza e dolore nei figli di età superiore o, ancora, blocco dell’autostima unito a comportamenti ribelli. Infatti, il conflitto dei genitori è un potente stressor per i figli che non solo assistono ai conflitti, ma spesso sono coinvolti e ciò influenza negativamente il loro sviluppo.

Anche i figli attraversano le fasi del dolore e i genitori devono impegnarsi affinché i loro figli affrontino nel migliore dei modi questo passaggio e cambiamento familiare. È essenziale, quindi, saper disinnescare, garantire ai bambini affetto e rassicurazioni, far comprendere loro che la separazione dei genitori non determina una riduzione di affetto nei loro confronti e che non devono sentirsi in colpa per l’accaduto. È pertanto importante che i genitori sappiano ben gestire il conflitto e che si impegnino in un percorso di riorganizzazione delle relazioni che abbia come obiettivo un percorso di genitorialità condivisa volta al benessere del bambino. Tutto questo è possibile, anche con l’aiuto, se necessario, di un professionista che possa guidare i genitori nella gestione di questo cambiamento con la consapevolezza che “come insieme ci si unisce insieme ci si separa” (Cigoli, 1998).

Scritto da Lucia Del Pace, Scienze dell’Educazione e della Formazione, Università di Siena. Ha partecipato a programmi educativi presso la casa circondariale di Arezzo e ha esperienza nell’ambito delle tossicodipendenze

 

Riferimenti bibliografici

Cigoli V. (1998), Psicologia della separazione e del divorzio. BO: Il Mulino

Codice di procedura civile

Lucardi M., Canevelli F. (2000), La mediazione familiare. Dalla rottura del legame al riconoscimento dell’ altro. TO: Bollati Boringhieri.