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Giuridica

Procedimenti di separazione e divorzio: il consulente tecnico

Separazione e divorzio

Separarsi, divorziare deriva dalla volontà o dall’effetto di costituire due nuove unità, dotate di una certa autonomia. Al giorno d’oggi si tratta di fenomeni piuttosto diffusi: l’ISTAT, infatti, registra una consistente instabilità coniugale, che porta numerose coppie a lasciarsi. Ma cosa accade quando i due partner non vanno d’accordo? Ossia non riescono a stabilire in maniera consensuale come gestire l’affidamento dei figli, il mantenimento ed eventualmente l’assegno divorzile o l’assegnazione della casa familiare? Sono tutti esempi di situazioni giudiziali molto frequenti, in cui spesso il conflitto rimane l’unica modalità di relazione. Ed è così che la coppia intraprende contese giudiziarie dolorose, complicate ed infinite, ed il sistema giudiziario diventa un vero e proprio campo di battaglia, in cui esprimere dolore e rabbia per la perdita della felicità coniugale e genitoriale. È una sofferenza che se mal gestita si propaga nei familiari e soprattutto nei loro figli, anche con gravi conseguenze per il loro sviluppo. Si tratta di una sorta di terremoto emotivo: tanti sentimenti ed emozioni da contattare, riconoscere ed elaborare, nuovi equilibri e nuovi ruoli familiari da rinegoziare.

È proprio in questi casi di separazione e divorzio che può essere molto utile richiedere l’intervento di uno psicologo forense e giuridico, che svolge consulenze tecnico-giudiziarie in qualità di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) o Consulente Tecnico di Parte (CTP) su nomina degli avvocati di parte. È fondamentale che il consulente tecnico familiare, nella sua opera professionale, interagisca e collabori con le diverse figure professionali (magistrati, avvocati, psichiatri, ecc.), analizzi le relazioni di quella specifica famiglia, le loro eventuali risorse e valuti attentamente anche la possibilità o le modalità per permettere la presa in carico della situazione da parte di uno specialista e/o dei Servizi competenti. Questo per favorire una maggiore consapevolezza e collaborazione dei familiari, senza mai dimenticare il benessere del minore.

 

Chi è il CTU?

Nei procedimenti di separazione e divorzio giudiziale, ossia all’interno di un processo altamente conflittuale, il giudice può ricorrere al parere di un esperto: il consulente tecnico d’ufficio (CTU), a cui vengono rivolti uno o più quesiti, quei punti che dovranno essere oggetto d’indagine per il professionista. Una volta nominato, il consulente tecnico d’ufficio diventa l’ausiliario del giudice ed ha l’obiettivo di fargli “conoscere la verità” e comprendere meglio quella specifica situazione familiare, per arrivare a decidere nell’interesse del minore. Per redigere la relazione peritale, in cui risponde ai quesiti del giudice, il CTU utilizza una serie di strumenti di cui dispone. Infatti, può compiere un’indagine ambientale, ossia valutare non solo il bambino, i genitori ed i contributi che questi psicologicamente possono offrire ai figli, ma anche il gruppo sociale e l’ambiente in cui eventualmente si troverebbe a vivere.

Può svolgere dei colloqui: individuali, per conoscere le differenze di ciascuno, ascoltare le loro ragioni soggettive, e valutare, in particolare, i bisogni del minore; e congiunti, per analizzare le capacità comunicative, di ascolto e di collaborazione dei due genitori nell’interesse del figlio, il loro livello di conflittualità, le relazioni ed il modo in cui ciascun soggetto si pone nei confronti dell’altro. Inoltre, se necessario, può servirsi anche di strumenti psicodiagnostici, al fine di approfondire le caratteristiche individuali nonché le strategie di coping, le competenze genitoriali e le relazioni all’interno della famiglia. Perciò, il consulente tecnico assume una finalità non esclusivamente valutativa, ma soprattutto di “messa a fuoco”, per individuare un progetto realistico di intervento che, partendo dalle risorse e dai limiti della famiglia, aiuti i genitori a prenderne coscienza ed a superarli. Questo è un passaggio fondamentale di chiusura della consulenza perché, focalizzando l’attenzione sui bisogni specifici, si può pensare al sostegno ed alla cura dei legami familiari realizzabili dopo l’intervento, come garanzia di una crescita adeguata delle future generazioni.

 

Chi è il CTP?

Il consulente tecnico è un libero professionista nominato dalla parte in causa che, oltre ad assistere alle operazioni del consulente del giudice, partecipa all’udienza ed alla camera di consiglio ogni volta che interviene il CTU, per chiarire e svolgere le sue osservazioni sui risultati delle indagini tecniche. Dunque, all’interno del procedimento giudiziario di separazione e divorzio, è a tutti gli effetti parte del sistema peritale. Prima di tutto, riceve il suo cliente e conduce dei colloqui clinici per inquadrare il problema, costruire un assetto di lavoro, ma anche per svolgere una funzione contenitiva e rielaborativa rispetto alle emozioni sollecitate dalla separazione coniugale. Inoltre, aiuta il cliente e l’avvocato con cui collabora a comprendere meglio il punto di vista psicologico dei dati e della situazione. Si occupa di vigilare sull’operato del CTU, in particolare valuta se il metodo e gli strumenti da lui utilizzati sono stati adeguati rispetto agli obiettivi contenuti nel quesito formulato dal giudice e se le modalità di incontro sono state rispettose delle persone incontrate.

All’inizio, durante ed alla fine delle operazioni peritali, il CTP fornisce il proprio parere sulla materia della consulenza, per prospettare altre strategie di lavoro o una diversa lettura dei dati. Dunque, è fondamentale che, nella sua opera professionale, non agisca in modo autoreferenziale, ossia riferendosi unicamente al suo sapere ed al suo cliente, ma crei continuamente un dialogo, un confronto, una partecipazione plurisistemica (con i genitori, il CTU, l’altro CTP, gli avvocati, i giudici, ecc.), per il raggiungimento comune di un unico grande obiettivo: la tutela del minore. Infatti, lo psicologo nominato consulente tecnico familiare (CTU o CTP) all’interno di un procedimento di separazione e divorzio, ha lo scopo fondamentale di salvaguardare l’interesse ed il benessere psicofisico del minore, al fine di evitare ulteriori sofferenze psicologiche.

 

 

Riferimenti bibliografici

Cigoli, V. (2012). Il viaggio iniziatico. Milano: Franco Angeli.

Gennari, M., Mombelli, M., Pappalardo, L., Tamanza, G., & Tonellato, L. (2014). La consulenza tecnica familiare nei procedimenti di separazione e divorzio. Milano: Franco Angeli.

ISTAT (2016). Matrimoni, separazioni e divorzi.