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Alex (nome di fantasia) ci racconta la sua storia con l’eroina, sostanza che gli ha cambiato la vita per sempre. Alex vuole mandare un messaggio importante a tutti quei ragazzi che sono curiosi delle sostanze e che si avvicinano a questo mondo senza pensare alle conseguenze.

Leggi l’intervista completa!

Ciao Alex! Ci racconti brevemente la tua storia? Dove sei nato e cresciuto? La tua famiglia? I tuoi amici?

Sono nato in un piccolo paesino del Sud Italia, mio padre lavora come dirigente in una struttura sanitaria, mentre mia madre faceva l’insegnante, ma ha dovuto lasciare il lavoro per trasferirsi al Nord con mio fratello a causa di importanti problemi di salute… che per fortuna ha risolto. Una famiglia normalissima, come ce ne sono tante…come normalissima è stata la mia vita fino a non tanto tempo fa. Facevo le solite cose che fanno tutti: la scuola, gli amici, le prime ragazze, il calcio, il bar…

Quando è stato il tuo primo contatto con le sostanze? Come hai iniziato?

All’inizio ho provato gli spinelli; poi ho provato la cocaina per la prima volta a 17 anni, ma non mi è piaciuta e l’ho consumata solo alcune volte in compagnia, se capitava che qualche amico la prendeva. Ho toccato per la prima volta l’eroina a 24 anni, ma prima ancora ho usato il Subutex, cioè la buprenorfina che è una molecola derivata dalla tebaina, molecola estratta dall’oppio. Ed anche in quel caso, non mi piacque. Ma nella mia testa ormai era entrata quella voglia di provare l’eroina vera e propria. E così è stato…e l’ho fumata.

La prima volta che hai consumato, cosa hai pensato, cosa ti sei detto?

Quando l’ho fumata ho detto “che schifo… come è possibile che ha piegato milioni di persone?

E poi come è andata avanti?

Dopo quell’episodio ho continuato a lavorare, giocare a pallone e fare le mie cose. Lavoravo in un’azienda, dove sono rimasto per 4 anni, finché non è fallita e mi sono ritrovato in cassa integrazione. Da lì sono iniziati i guai…

Perché proprio l’eroina?

Diciamo che dopo quell’episodio ce ne sono stati altri, sempre sporadici, in cui erano i miei amici a procurare l’eroina e la mettevano lì…così anche io consumavo. L’eroina stava diventando sempre più affascinante ai miei occhi, anche per il fatto che, soprattutto ascoltando un certo tipo di musica, vedevo che questi personaggi ne parlavano sempre. Anche se rimanevo sempre scettico rispetto all’eroina fumata…non mi piaceva. Un giorno, però, un amico la stende e me la fa sniffare… e da quel giorno è iniziato tutto. Comunque io continuavo a giocare a pallone, a fare tutte le cose che facevo. Solo che…mi sembrava che sniffare l’eroina fosse la cosa più bella che avessi mai fatto…anche se avevo paura. Non era tanto la dipendenza fisica, ma la dipendenza psicologica che mi spaventava.

Quando è stato il momento in cui hai capito di avere un problema?

Molto tempo dopo… Ho realizzato di avere un problema quando ho conosciuto una ragazza, che aveva molti problemi in famiglia e che era affascinata dalle sostanze, ma non le aveva mai provate. Io continuavo a consumare, ma lei non si accorgeva mai di niente. Mi parlava sempre delle sostanze, dell’eroina in particolare…e così un giorno gliel’ho fatta provare. E purtroppo le è piaciuta. Oggi penso che se mi fossi saputo gestire, non le avrei mai permesso di provarla. Invece da quel giorno lei, ed anche io, abbiamo iniziato a consumare tutti i giorni, anche perché ero in cassa integrazione e avevo i soldi facili: andavo al bancomat, ritiravo e consumavamo.

Dal 2013 al 2017 nessuno sapeva o si era accorto dei miei consumi. Ad inizio 2016 ho lasciato il calcio, perché ormai non riuscivo più a fare niente, avevo forti momenti di astinenza e la dipendenza era diventata sempre più cronica. Sono andato via di casa e sono andato a vivere con quella che allora era la mia compagna. Ho iniziato a capire di avere un problema quando doveva sposarsi mia cugina, perché durante il viaggio di addio al celibato dello sposo, io sono stato veramente male… avevo delle crisi di astinenza allucinanti ed il craving sempre più alto. Avevo avuto altre crisi di astinenza, ma mai come in quel viaggio. Ormai il mio corpo era assuefatto. Quelli erano i campanelli di allarme… ma io ero innamorato della sostanza. Sminuivo la situazione, non pensavo di aver bisogno di aiuto. Però avevo solo quello in testa: tutto il giorno, tutti i giorni.

Quali conseguenze ha portato il tuo consumo e, successivamente, la tua astinenza?

Le conseguenze sono state che un giorno mi hanno preso i carabinieri ad un posto di blocco e si sono accorti che ero fatto. E allora, a quel punto, il vaso di Pandora si è aperto…anche a casa. Mio padre, come dicevo, è un dirigente in una struttura pubblica ed è una persona conosciuta nel mio paese, quindi il Maresciallo ha preso in mano fin da subito la situazione ed ha coinvolto i miei genitori, avvisandoli dell’accaduto. Così ho confessato tutto… non ce la facevo più ed ho chiesto aiuto alla mia famiglia. Anche con quella ragazza ormai era diventata una relazione basata solo sulla sostanza… stavamo insieme solo per consumare: si stava bene solo se si stava fatti.

Immagina di essere davanti ad uno specchio e di guardare com’eri nel momento in cui facevi uso di sostanze e poi vedere come sei adesso.  Cosa vedi e cosa provi?

Le sensazioni sono tante… anche le emozioni. Vedo la dipendenza e spero di non toccarla più. Ciò che vedo è che è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita…ha cambiato tutto di me: la visione delle persone, il mio rapporto con gli altri, il rapporto con me stesso. Ora vedo una persona più forte, sono astinente da 6 mesi e dal 2017 sono in cura al SERD e sto facendo il mio percorso di psicoterapia e aiutandomi anche con il metadone, che sto scalando piano, piano.

Secondo te è cambiato l’uso di sostanze nel corso del tempo? Se sì, quali differenze noti?

Io ricordo gli anni ’90 ed ero un bambino che vedeva i ragazzi più grandi e cercavo in qualche modo di imitarli, nel bene e nel male. In quegli anni ricordo che nelle città più grandi vedevo sempre tantissime siringhe ai bordi delle strade… la droga era ovunque. Quando ho iniziato ad avere 17-18 anni ricordo che l’eroina non andava più, ma tutti erano dipendenti dalla cocaina, dalle pasticche. Penso, però, che l’eroina non è mai sparita del tutto… Oggi la situazione, secondo me, è tragica perché viene sottovalutata. Mentre quando sono stato ragazzo io, avevamo più paura, forse perché morivano molte più persone. Oggi, poi, la droga la trovi ovunque… nelle piazze di spaccio con 15€ hai tutto! Prima per comprare un grammo di roba spendevi 120 mila lire, ora un grammo costa 15-20€.

I primi inviti a “farsi una canna” fanno leva su argomenti come: “farsene una ogni tanto non vuol dire essere un drogato”, “è un uso ricreativo”, “la marijuana non fa male”, e così via. Come dovrebbe reagire un ragazzo per rifiutare senza fare la figura dello sfigato?

Prima di tutto penso che ci dovrebbe essere più informazione rispetto a quello che provoca la sostanza. Certo è che non possiamo paragonare la cannabis all’eroina…ma bisogna far capire che tutte le sostanze sono pericolose! Un ragazzo che rinuncia alle sostanze non è uno sfigato…anzi! E poi mi chiedo: con queste sostanze esiste l’uso ricreativo? Come può esistere un uso del genere? Cosa è ricreativo, una dipendenza? E soprattutto, se i tuoi amici ti escludono perché non ti sei fatto una canna, ma sono davvero tuoi amici? Forse sei tu che dovresti escludere loro!

Quali consigli daresti ad i ragazzi che sono incuriositi o che hanno già provato le sostanze?

Se hanno già provato la sostanza, gli dico di smettere subito, di tornare a coltivare i loro hobbies, di riprendere la vita in mano e di farsi aiutare se non ce la fanno! Invece, ai ragazzi che sono incuriositi, posso dire di essere forti e di resistere a quella vocina in testa che li spinge ad essere curiosi, di non ascoltare le canzoni di oggi che fanno sembrare la droga normale, divertente e non pericolosa… io sono rimasto davvero scottato dal non essere riuscito a resistere. Quello che si passa dopo aver provato non è facile.

Io ho perso tutto. Cosa mi è rimasto? Gli amici li perdi, perché rimangono solo gli amici tossici che dopo che non la vuoi toccare più ti abbandonano, il lavoro lo perdi, lo sport lo abbandoni, gli interessi pure. La dipendenza è un circolo vizioso spaventoso. Io senza l’eroina non facevo più niente, non mi alzavo se non potevo consumare, non scendevo nemmeno a compare il pane se non ero fatto. Gli spacciatori, poi, cercando di attrarre più clienti possibili inventano che se l’eroina la fumi non ti crea dipendenza e che puoi smettere quando vuoi, perché hai il controllo sulla sostanza. Non è così!

Com’è la tua vita oggi?

Oggi sto continuando il mio percorso e mi sto curando. Ci tengo a dire che, dopo diversi anni senza lavoro, grazie al SERD sono stato scelto fra tutti gli utenti per essere inserito in un programma per lavorare in una cooperativa. Questo mi rende molto felice e soddisfatto e, finalmente, vedo la luce in fondo al tunnel!