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Come le cose cambiano…

Quest’intervista deriva dalla testimonianza di un utente che desidera restare anonimo. Per motivi di privacy alcuni dettagli sono stati omessi e sono stati utilizzati nomi d’invenzione. Ringraziamo Eric per la sua voglia di raccontarsi e il coraggio dimostrato nell’affrontare le sfide della sua vita. Questa testimonianza è preziosa e ci insegna che reagire è possibile.

Leggi la prima parte dell’intervista

In questo tempo, quando hai conosciuto il ragazzo sull’autobus e ti sei fidanzato, la tua bulimia, il bullismo, il tuo stare male permaneva oppure c’è stato qualche cambiamento?

È stata senz’altro l’estate più bella della mia vita, perché pensavo finalmente di aver trovato chi mi amava incondizionatamente. Ero tranquillo, ero più me stesso. Però, le cose cambiarono rapidamente. Era settembre, mi avvicinavo verso l’inizio del quarto anno di liceo, e sull’autobus incontro questa ragazza, Clara. Nella città desolata quella sera pioveva, un posto squallido… andammo in un bar a prendere un cornetto. Clara mi presenta il suo migliore amico, Michele, era proprio simpaticissimo, per me era normale perché ho sempre pensato che le persone simili si trovano, quindi io dall’alto della mia ingenuità, mi sono detto “ci sta che lui è molto simpatico. Lei è molto simpatica, sono due brave persone”. La cosa che mi andò a colpire nuovamente è che lui mi chiamò “fratello”, che per me era il massimo, di quest’amicizia tanto ricercata e mai avuta, di questo rapporto di fratellanza. Per un paio di mesi le cose andarono bene. Mi fecero conoscere il loro gruppo, formato da ragazzi più grandi, andavano dai diciotto ai ventuno anni, ma ancora facevano il liceo. Nel frattempo la migliore amica della mia fidanzata le inculcava idee in testa insieme al suo migliore amico.

Quindi loro avevano dei sospetti su di te, una sorta di paranoia nei tuoi confronti?

Sì. La mia ragazza è diventata di una gelosia, di una cosa pressante che io vedevo in mia  madre. Ed è stato quello poi a degenerare il rapporto. Ero in pausa con la mia ragazza, mi sono avvicinato di più a Clara e Michele, perché erano gli unici che mi davano retta. All’epoca ero anche molto più curioso e un consiglio che mi sento di dare è che la curiosità va bene, ma deve essere agganciata ad un minimo di buon senso… perché molto spesso vedo che soprattutto i ragazzini fanno delle stron*** online. Ero molto curioso, quindi mi andavo a leggere per esempio lo zodiaco, la cristalloterapia, tutte queste robe e ne iniziai a parlare con questa ragazza, Clara. Io non so come abbia fatto… è stata così sottile, che io quasi non me ne sono accorto che ad un certo punto parlavamo sempre di più di queste cose e io c’ero finito dentro.

C’eri finito dentro in cosa?

In questo complotto di lavaggio del cervello. Io non ho la conferma esatta di questo, ma penso che volessero usarmi come una sorta di sacrificio, non so per chi e non so per che cosa esattamente. Io senza volerlo le avevo lanciato la monetina, Clara mi iniziò a parlare della sua sensibilità, che lei a volte sentiva cose, faceva sogni strani, ed io ci credevo, anche perché dicevo: “uh sì. Anche io faccio sogni strani a volte”..

E quindi spunta questa Clara a un certo punto..

Sì, spunta questa Clara e questo Michele.. perché Michele era diventato la mia spalla destra praticamente: “fratello” di qua, “fratello” di là. Clara inizia a parlarmi di tutte queste cose, di questi sogni, di queste predizioni e piano piano ha iniziato a parlare di demoni, che lei vede, che lei sente.. Clara aveva due cugine che, a suo dire, avevano poteri particolari, io ho iniziato a parlare con loro perché comunque mi ero ritrovato di nuovo da solo, c’era di nuovo il senso di vuoto, c’era la bulimia anche penso non trattata.. perché io non so quanto bisogna essere forti per smettere di vomitare senza neanche andare da uno psicologo.

Cioè se ho capito bene, in tutto quel periodo non avevi preso in carico o curato tutti quei sintomi?

No. Perché comunque mia madre si opponeva.

Per cui è tutto rimasto un po’ sotterraneo..

Sì, mi sono portato dietro tutti gli strascichi. Dopo quattro anni di bullismo io conservavo un’insicurezza latente sotto ogni ambito. Ero diventato pure molto aggressivo oltre che distaccato. Clara mi diceva che ero speciale anch’io, perché avevo delle sensazioni, facevo sogni che si avveravano certe volte, oppure mi capitava di pensare ad una persona e poi mi compariva davanti, oppure di pensare ad una cosa e di trovarla in un cassetto dove non sapevo neanche che ci fosse. Quindi io pensavo di essere chissà chi, chissà che cosa. E lei mi ha spaventato, perché poi c’erano queste persone più grandi, quest’altro ragazzo del gruppo che mi diceva: “Io ho delle visioni, mi parlano i demoni e gli angeli e ricordo che uno mi ha detto che la fine è veramente vicina”.. c’era sua cugina che diceva di essere un angelo..

E quindi questo incontro com’è andato avanti? Anche con altre persone, non solo con Clara?

Sì, ma queste persone le ho viste poche volte. Clara era la trave portante, che poi ha ceduto il posto a Michele. Io mi sentivo strano, a pezzi, ero terrorizzato perché lei mi diceva: “Io vedo i demoni, io vado nei cimiteri, vedo questo, vedo quello”.. ho iniziato a fare degli incubi terribili e loro mi spaventavano perché mi chiamavano a mezzanotte con l’anonimo. A Clara è morta una sua amica che si è suicidata.. e Clara diceva: “Io la sogno la notte, io le mando ancora i messaggi sul cellulare” e loro mi portavano spesso al cimitero per andare a trovare questa ragazza, ma io che cosa c’entravo? Andavamo a passeggiare al cimitero.

Quindi ti portava lì a passeggiare?

Una volta ricordo che siamo andati quando il tempo era grigio, venne anche Michele. Io ero così terrorizzato, pensavo di vedere chissà che cosa e che qualcuno volesse farmi male. Mi spaventavano quelle chiamate anonime perché Clara una volta mi disse: “ Quando ti chiamano con l’anonimo e senti il polistirolo che viene strusciato per terra, quelli sono gli spiriti che ti vogliono”. Oppure mi raccontava di essere andata a Medjugorje e che c’erano i demoni che volevano prenderla e lei ha dovuto mettere a lei e a sua cugina la canzone della Madonna per far sì che se ne andassero. In realtà quelli cattivi erano loro, perché comunque per chi è credente la Chiesa non accetta questo genere di cose, anzi…Piccola parentesi, quando ho fatto crack la prima volta mia madre mi  ha portato da un esorcista a diciassette anni. Non ero posseduto, non ho mai fatto rituali. Io ero curioso ma non avevo mai pensato né avuto il coraggio di fare certe cose. Però sapevo anche che mi stavano succedendo cose strane; c’era la deprivazione di sonno, c’erano le chiamate anonime continue… e poi sono arrivato al culmine, non mi facevo trovare da loro perché ero completamente terrorizzato, perché ero così spaventato e avevo questa immaginazione così fervida che camminavo per la strada e vedevo delle ombre…

Pensavi che fossero loro, in qualche modo, che riuscivano ad avere tutto questo potere?

Sì, pensavo che loro facessero qualcosa… poi Michele per me era importantissimo. Tuttavia cominciai a non fidarmi più di loro e a notare che qualcosa non andava nel mio profilo facebook. Ricordo che scomparivano amici, foto, stati o magari c’erano dei profili falsi con messaggi particolari, tipo nomi strani con scritto “stiamo arrivando” ma “stiamo arrivando” da chi? Per che cosa? Riuscì ad entrare nei loro profili e leggendo le chat di Michele scoprì la sua omosessualità e che era innamorato di me. Ad un certo punto, quando decisi di tonare con la mia fidanzata, lui sparì. Ricordo proprio che mi abbracciò piangendo e sparì. Ci rimasi molto male del fatto che mi avesse mentito. E poi ero così controllato che loro avevano anche le password del mio profilo facebook, tanto che ho dovuto disattivarlo.

Cioè loro lasciavano dei messaggi per te attraverso il tuo profilo?

C’era questo profilo che diventava amico con il mio e si creava una chat, dei messaggi di posta privata con scritto “Stiamo arrivando a prenderti, io ti vedo. Fai attenzione a quando vai in giro da solo, guardati sempre le spalle”. Poi si iniziava ad andare giù sul pesante: “Frocio, tu meriti di morire, io ti vedo, io ti sento, non puoi scappare dai miei sguardi, io so tutto di te, so dove vai”. E la cosa brutta è che c’erano delle minacce a dei miei familiari: cugini molto piccoli… quindi io non ho minimamente pensato di dire qualcosa! A nessuno! Comunque, entrando nei loro profili ho scoperto anche che Clara con la cugina organizzava sedute spiritiche. E sappiamo tutti che cosa succede all’interno di una seduta spiritica..

Non ti hanno mai invitato o costretto a partecipare a una di queste sedute?

Costretto no, però come ti ho detto io penso che loro facevano le cose molto piano. Io ad un certo punto non riuscivo più a parlare, mi sentivo una mer***, depresso. Poi sono venuto a sapere che c’erano in queste sedute spiritiche dei genitori di una ragazza con cui fortunatamente non sono mai entrato in contatto del tutto… i genitori di questa ragazza che sono massoni. Questa ragazza aveva pubblicato un libro fantasy, penso di essere stato inserito in una sorta di rituale senza che io lo sapessi. Questa ragazza diceva: “Noi facciamo questo video e lo mandiamo alla rai per il mio libro”, però ricordo che ci hanno proprio cucito le tuniche nere sul ponte al tramonto e ci siamo tenuti per mano e di questo video non se ne seppe più nulla. Io penso che sia stato un rituale, perché magari qualcuno diceva qualcosa nella propria testa.

Questa setta che caratteristiche aveva?

Io sono fermamente convinto che c’era alla base l’idea del suicidio, perché non capisco per quale motivo parlare continuamente di questo argomento, di questa ragazza che era diventata un angelo, che poteva parlare con loro e che poteva aiutare. Io ho attraversato un mio momento di depressione profonda, ero terrorizzato, Michele veniva a casa alle tre del mattino. Ricordo che una volta mentre eravamo insieme gli dissi: “Sai che sto iniziando ad avere paura? Queste sensazioni strane, questo senso di freddo, questo senso di non essere solo nelle stanze”; però neanche a lui avevo detto dei messaggi… non lo avevo detto a nessuno. E io a un certo punto dal nulla vedo un occhio…

Come è nata questa tua sensazione di essere istigato, portato al suicidio e quindi poi la tua conseguente decisione di troncare i rapporti con queste persone?

C’è stata una notte in cui ho fatto veramente un sogno molto pesante, in cui venivo sventrato e sbudellato da questo demone. Mi sono svegliato gridando terrorizzato e i miei genitori sono praticamente corsi a vedere che cosa fosse successo. A quel punto, piangendo, ho parlato e ho detto quasi tutto.. “quasi” perché questa cosa dei messaggi anonimi, ti dirò la verità, ho avuto il coraggio di dirla solo da qualche tempo…

Se fossi stato un ragazzino un po’ più piccolo, magari con dei genitori meno attenti, meno presenti o se magari non avessi avuto la forza di reagire…

Io sono sicuro che se non avessi avuto questa forza interiore a cui appigliarmi, se non avessi avuto dei genitori – nonostante i loro brutti modi – attenti, sono sicuro che non starei a parlare qui con te adesso. Sarei sicuramente sotto terra già da un pezzo. Perché poi c’erano dei momenti in cui pensavo che forse veramente avrei dovuto uccidermi… cioè io ero arrivato a pensare a questo.

E dopo che hai raccontato tutto, che hai vuotato il sacco con i tuoi cosa è successo?

La prima cosa è stata assolutamente andare da un esorcista. Ho dovuto parlare con quest’esorcista che conosceva la ragazza. Io all’epoca nonostante tutto pensavo in qualche modo di essere ancora speciale. Infatti poi è lui che mi ha detto: “ Tu pensavi di essere speciale, ma no! Loro sono i veri demoni, non degli angeli!”. E devo dire che io penso che tutto accada per una ragione, perché comunque ho capito dove dovevo indirizzare la mia curiosità ed essere anche più libero.

E quindi come sei uscito fuori del tutto da questa setta?

Grazie all’aiuto della mia famiglia… mi sono riavvicinato prima di tutto alla mia fede e subito sono sparito dalla circolazione; ricordo che per un periodo sono rimasto a casa, ho cambiato immediatamente SIM Card, i miei cugini hanno iniziato a raccogliere informazioni su queste persone, a mandare altre persone a parlare.

E quindi poi ti sei costruito quasi una seconda identità per sfuggire a loro.. e loro ti hanno più cercato da quel momento?

Loro sono venuti a cercarmi, loro passavano con l’auto sotto casa. C’è stato un momento in cui prima di cambiare numero sono stato tempestato da chiamate anonime… tempestato! E anche qualche messaggio. Piano piano sono riuscito ad uscire da tutta questa tossicità.. è stato, però, veramente molto brutto perché eravamo solamente io e la mia famiglia e nessun altro.

Che messaggio lanceresti ad un ragazzo che oggi incappa in siti online dove gli vengono dati dei messaggi negativi, come quelli di farsi dei tagli, di gettarsi dalla finestra… o peggio… cosa ti sentiresti di dirgli?

Di volersi più bene e di non fare queste stro***! Perché sono stro*** generate da menti oscure, malate… di non sentirsi mai costretti a fare qualcosa, ad essere qualcuno, perché c’è sempre una possibilità nella vita, c’è sempre una forza interiore che è insita in tutti gli esseri umani di poter cambiare il proprio destino, di essere artefici delle proprie cose, di essere felici, di poter sviluppare il proprio potenziale!

Sei tu la prova

Sai cosa spero di fare? Oltre che aiutare gli altri con questa intervista, io spero veramente che qualcuno di importante legga questo articolo e riesca in qualche modo ad inchiodarli. In ogni caso questi sono i miei consigli agli adolescenti: di non sentirsi mai in colpa, mai tristi… devono solo lasciarsi crescere in pace perché ognuno ha la sua essenza ed è stupendo con la sua essenza. Se ne devono proprio fott*** di quello che dicono gli altri, di chi li critica, devono andare avanti per la loro strada, perché poi diventa difficile uscirne.. e non tutti riesco a uscirne, bisogna essere veramente forti per farlo.

 

 

Valeria Saladino - Fondatore di Psicotypo

Psicologo clinico, psicoterapia ad approccio breve strategico, specializzato in scienze criminologiche, forensi e psicologia giuridica. Fondatore e Presidente di “Psicotypo Associazione per l’Informazione e l’Aggiornamento in Psicologia”. Dottore di ricerca e psicologo esperto ex articolo 80 presso la Casa Circondariale di Cassino. Studiosa della psicologia della devianza, in particolare del fenomeno dell’istituzionalizzazione e delle dinamiche psicologiche che costituiscono quest’ultimo, ha partecipato e coordinato interventi di valutazione e trattamento all’interno degli Istituti Penitenziari. Si è occupata inoltre di nuove dipendenze, gestendo il Behavioral Addictions Research Team, Centro di ricerca sulle dipendenze comportamentali. Oltre alla ricerca svolge attività di tutoring e consulenza per chi è interessato al settore della ricerca e alla costruzione di elaborati di tesi a carattere sperimentale.