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Che cos’è il metadone?

Il metadone è un farmaco appartenente alla classe degli analgesici, antidolorifici oppioidi e viene usato come farmaco nelle cure palliative, per ridurre l’assuefazione da dipendenza da stupefacenti e per il dolore cronico. Il metadone fu usato come sostituto della morfina, ma solo durante la II guerra mondiale quando era divenuta difficile trovare la petidina in Germania. Successivamente, nel 1960 il metadone venne ufficialmente utilizzato come farmaco sostitutivo nella cura della dipendenza da eroina. Si usa per prevenire i sintomi dell’astinenza nelle persone che cercano di disintossicarsi da droghe oppiacee.

In che modo? In presenza di dipendenza da oppiacei, genera effetti analoghi alla droga, prevenendo la comparsa dei sintomi dell’astinenza negli individui che hanno smesso di usarla. Il Metadone si usa anche per alleviare il dolore grave negli individui che hanno necessità di prendere antidolorifici 24 ore su 24 e che non possono assumere altri medicinali.

 

Assunzione ed effetti indesiderati

Il Metadone viene prescritto da un medico del Servizio per le tossicodipendenze, che segue il paziente per il periodo della somministrazione che può essere di breve durata (a scalare) o può coprire tempi più lunghi (a mantenimento) in base alle condizioni cliniche, di tossicodipendenza e di vita del/della paziente. Questo farmaco si presenta come un liquido di diverse colorazioni e aromatizzato con diversi sapori, assunto quotidianamente per via orale; esiste però anche sotto forma di liquido iniettabile o in pastiglie. In genere sono necessari due o tre giorni dalla prima assunzione, perché si comincino ad avvertire i positivi effetti di “copertura” dati dal Metadone.

Gli effetti del Metadone ricordano quelli della Morfina e dell’Eroina, le uniche sostanziali differenze sono:

  • L’assenza dell’intenso effetto iniziale di benessere (il cosiddetto “‘flash”), che produce invece l’Eroina;
  • Gli effetti di alleviamento del dolore, dello stato di benessere e di “copertura” degli effetti di una crisi di astinenza da oppiacei durano fino a più di 24 ore.

Il Metadone tende a dare tolleranza. Questo significa che assumendo sempre la stessa quantità di farmaco il corpo si abitua e diventa, appunto, tollerante alla sostanza. L’uso continuato di metadone da dipendenza, e le crisi di astinenza da Metadone possono essere molto più intense e durature di quelle provocate dagli altri oppiacei. Proprio per questo ed altri motivi il paziente deve essere costantemente seguito da uno specialista per monitorare e modificare la quantità assunta. L’assunzione non deve mai essere sospesa repentinamente.

 

Terapia sostitutiva o psicoterapia?

La terapia sostitutiva è una componente chiave della strategia globale per la cura della tossicodipendenza. Può essere efficace per ridurre i rischi di infezione da HIV, di overdose, consumo di droghe legali o illegali e criminalità connessa con la droga. Nella maggior parte dei paesi dell’UE la normativa che disciplina la terapia sostitutiva prevede che essa sia accompagnata ad un supporto psicosociale. La ricerca scientifica in materia dimostra come gli effetti positivi della terapia siano in gran parte dovuti a tale supporto. Tuttavia spesso nella prassi quotidiana del trattamento vi è la tendenza a concentrare gli sforzi più sulla sostituzione che sulla terapia. La ricerca ha evidenziato la necessità di attivare un supporto psico-sociale dal momento che le persone sottoposte a terapia con metadone (come del resto molti tossicodipendenti), sono particolarmente a rischio di disturbi psichiatrici, problemi sanitari, nonché problemi di emarginazione sociale.

Mike Trace, Presidente Del Consiglio di amministrazione dell’OEDT (Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze), afferma: «Obiettivo della terapia sostitutiva è l’aiuto che viene fornito alle persone affinché riprendano il controllo della propria vita. I medici hanno il compito di monitorare costantemente la correttezza dell’assunzione della terapia da parte dei pazienti, al fine di valutare il momento più idoneo per il passaggio alla fase di disintossicazione con il fine ultimo dell’astinenza. In tale fase il sostegno psicosociale e l’aiuto pratico si rivela particolarmente importante».

 

Riferimenti bibliografici

Alan Xu, Q. e Madden, T. L. (2011). Analytical Methods for Therapeutic Drug Monitoring and Toxicology, John Wiley and Sons, New York.

https://www.stateofmind.it/2017/11/metadone-quando-usarlo/

https://www.emcdda.europa.eu/attachements.cfm/att_33470_IT_Dif01it.pdf