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Cos’è il Deep Web?

Quello che vediamo della rete è solo lo 0,2%. Il resto? Nascosto. Spesso per scelta. Tra droghe, armi e traffici illegali. Con il termine “Deep Web”, quindi, ci si riferisce a quell’insieme di siti non raggiungibili attraverso le più conosciute piattaforme di navigazione. Una buona parte di essi non può essere raggiunta per questioni tecniche, una percentuale minore, invece, per scelta deliberata dei creatori. Infatti, rimanere inaccessibili consente di vendere beni illegali, dalla cocaina alle più disparate droghe sintetiche, passando per armi di ogni genere fino a materiale pedopornografico e farmaci. Qui, in questo blackout digitale, si vive nella libertà più assoluta. Libertà, spesso, molto pericolosa. In uno studio del 2016, intitolato Cryptopolitik and the Darknet, emerge che il 57% dei siti analizzati nel DeepWeb sono dediti ad attività illegali. Si stima che, tra il 2011 e il 2015, si siano effettuate transazioni per l’acquisto di droghe pari a circa 170 milioni di dollari, quando il mercato globale vale circa 322 miliardi.

I negozi specializzati in droghe e altri beni o servizi illegali sono, ovviamente, al primo posto della lista delle indagini da parte delle polizie di mezzo mondo a cui si affiancano spesso agenzie governative.  Anche Edward Snowden e gli attivisti delle primavere arabe hanno usato il Deep Web per sfuggire la censura e i controlli. Poi ci sono forum, siti di organizzazioni spesso estremiste (è stato calcolato che ce ne sono almeno 50 mila) e anche negozi virtuali come il famigerato Silk Road, dove c’è chi vende droga, armi e documenti falsi, che poi arriveranno a casa in un pacco anonimo, in modalità priority stealth. Si paga con Bitcoin, la moneta digitale di internet e ogni venditore è accompagnato da un sistema di feedback che ne garantisce l’attendibilità, proprio come su eBay. L’FBI ha calcolato che il solo Silk Road abbia generato tra febbraio 2011 e luglio 2013 transazioni finanziarie per 1,2 miliardi di dollari, ricavandone commissioni per 80 milioni di dollari.

Fentanyl, U4 (Pinky), PMA (Superman), DMT

Fentanyl, U4 o Pinky, Superman Xtc e DMT sono solo alcune delle sostanze stupefacenti ampliamente diffuse nel Deep Web. Il Fentanyl è un oppioide sintetico da 50 a 100 volte più potente della morfina. La sua crescente popolarità è un pericolo sia per chi ne fa uso, sia per addetti alla sicurezza e personale sanitario: la sola inalazione di poche particelle di Fentanyl può risultare letale. Infatti, recentemente, un ufficiale di polizia dell’Ohio è collassato per aver respirato minuscole tracce della droga che stava scuotendo via dalla divisa: l’uomo non è deceduto, ma ha avuto bisogno di quattro dosi consecutive di trattamento per overdose. Quasi il 10 per cento delle vendite illecite di Fentanyl nel mondo sono state perfezionate nel Regno Unito, rendendo il “Darknet Community” inglese, il principale “luogo di incontro virtuale” europeo per venditori e acquirenti nel Deep Web, frequentato da migliaia di “navigatori” alla ricerca di droga e prodotti clandestini.

L’U4 è venduto e spedito in polvere di colore rosa, da qui il soprannome di Pinky. È possibile però trovare questa sostanza anche in pasticche rosa e le sue modalità di assunzione possono essere diverse: ingerita, sniffata, per via orale e addirittura per via rettale. Spesso l’U4 può essere mischiato con altro sostanze psicotrope, come il Fentanyl. Su internet si trova un forum dove consumatori di U4770 raccontano le loro esperienze di assunzione e si scambiano impressioni sugli effetti di questa droga. Per il momento, però, l’unico Paese europeo a mettere al bando l’U47700 è stata la Svezia che nel novembre 2015 l’ha classificato come un oppiaceo sintetico, rilevando «i significativi rischi per la salute» in caso di assunzione.

La droga illegale PMA (Parametossianfetamina), venduta sotto forma di pastiglie con il logo di Superman, è una sostanza derivante dalle anfetamine ed il suo consumo è legato alla sua capacità di non far sentire la fatica e di far sentire la persona euforica e invincibile. Dal momento che non sono conosciuti del tutto i dati rispetto ai composti chimici di questa sostanza, spesso, anche dopo l’assunzione di dosi minime, la persona può incorrere in effetti collaterali indesiderati fino al decesso.

La Dimetiltriptamina, o DMT, è un derivato allucinogeno e illegale della triptamina rintracciabile nel corpo umano e in circa 60 specie di piante diffuse in tutto il mondo. Provoca spesso perdite di autocontrollo, nonché nausea e vomito. Altri effetti collaterali sono l’aumento della frequenza cardiaca, un leggero acceleramento della respirazione, un aumento della pressione sanguigna, la dilatazione delle pupille, un aumento della salivazione, tremito, agitazione e mal di testa, come pure disturbi motori. I pericoli della DMT sono soprattutto di natura psichica: stati di angoscia e brutti trip sono possibili. Il forte cambiamento di percezione e la dissoluzione dell’identità personale possono essere vissuti in modo traumatico da alcuni consumatori. Sono possibili disturbi permanenti della percezione di sé e della realtà. Eventuali psicosi latenti (preesistenti ma nascoste) possono riaffiorare.

Sballo da esibizione fra gli adolescenti

“Il bong è sempre nello zaino” racconta Michele, 15 anni. “Fumiamo già dalle medie. Ci facciamo ogni pomeriggio. All’erba mescoliamo aromi, alcuni aggiungono delle sostanze sintetiche; si trovano sul dark web, ti metti tutti insieme e ne compri un pacco…Sempre sostanze diverse. Ce ne sono tantissime, scegliere dà l’illusione di libertà”.  I ragazzini iniziano ad essere presi di mira come potenziali consumatori di sostanze già in seconda, terza media. C’è tantissimo sommerso e parallelamente, sui social network, l’abuso è sempre più spettacolarizzato, in vere e proprie vetrine online di consumo e mercato. Il desiderio di essere popolari sui social, spinge questi adolescenti a selezionare strumenti e scenografie sempre più particolari per essere ripresi e per postare il video sui vari social network: bong, spinelli elettronici, bevande fosforescenti, cannabis con sostanze sintetiche. L’obiettivo è raggiungere più like possibili.

Molto spesso l’approvvigionamento di queste sostanze avviene sul Deep Web, dove possono acquistare stupefacenti a basso costo, limitando i rischi ai quali incorrerebbero qualora acquistassero la merce in strada. Si formano quasi dei gruppi di acquisto, per comprare in quantità e a volte i post su Facebook o Instagram diventano veri e propri negozi online: si mette in mostra il consumo, ma in realtà si vuole anche vendere. Nascosti in siti del Deep Web che vendono, ad esempio, profumi o fertilizzanti per bonsai, i siti di vendita di droghe sono gestiti da ragazzi esperti di tecnologia e forniscono una valido concorrente anche dei canali tradizionali di spaccio. Cosa possono fare i genitori per prevenire tutto questo? È nata una App, «Son Support», da poco disponibile per Android, a breve anche su Ios, che cerca di aiutare famiglie e ragazzi a orientarsi sul tema e a evitare lo spaccio di stupefacenti on line. È un progetto complesso, realizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga del Consiglio dei Ministri con l’Istituto superiore Carlo Urbani di Roma e curato nella parte scientifica dalla Federazione medici pediatri (Fimp), fornisce un aiuto ai genitori per orientarsi sul tema».

La Polizia Postale, inoltre, ha partecipato alla stesura del Codice di autoregolamentazione ‘Internet e Minori’, in collaborazione con il Ministero delle Comunicazioni e le Associazioni degli Internet Service Providers, nato per aiutare adulti, minori e famiglie nell’uso corretto e consapevole di Internet, e, tra i consigli per i genitori, ricorda di insegnare ai figli l’importanza di non rivelare in rete la loro identità, né i dati personali dei familiari e degli amici; di controllare i più piccoli affiancandoli nella navigazione e dando consigli sui siti da evitare; di vietare di incontrarsi personalmente, e di nascosto, con persone conosciute in rete, spiegando come dietro un computer si possano nascondere propositi criminali e come le bugie costruiscano false identità molto attraenti. Sono i genitori che devono formare a tenere un comportamento corretto anche nella piazza virtuale ove ormai tanto si spende del nostro tempo.

 

Riferimenti sitografici

https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/cinque-cose-da-sapere-sul-deep-web

http://www.corrierenazionale.net/2018/02/10/antidolorifico-fentanyl-cinese-fa-strage/

https://www.lettera43.it/it/articoli/cronaca/2017/10/20/u-47700-cose-e-che-effetti-ha-la-nuova-droga-sintetica/214836/

https://lamedicinainunoscatto.it/2016/10/droga-ecco-la-pillola-di-superman/

http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/giovani-e-droga-quando-lo-sballo-e-social.flc