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Deep web e Dark web

Il Deep Web (web sommerso) è spesso assimilato al Dark Web, ma si tratta di risorse informative del Web non ancora indicizzate dal Surface Web, pagine web a contenuto dinamico, web software e siti privati aziendali. Il deep web può essere spiegato con la metafora dell’iceberg: sul mare affiora la parte più piccola. Tutta la parte nascosta dell’iceberg, cioè il deep web, si trova invece sotto la superficie del mare. Il Dark Web è una parte segreta del deep web, non si può raggiungere attraverso una normale connessione internet senza far uso di software chiamate darknet. Uno dei più famosi motori di ricerca è Tor che fornisce l’accesso alla rete che porta lo stesso nome, garantisce l’anonimato all’utente, permettendo a chi vive in certi Paesi sia di navigare in Internet normalmente – senza che il governo possa tracciarli, localizzarli o sorvegliarli – sia di aggirare filtri loschi in determinati siti.

The Dark Side of Virtual Sexually harmful Behaviours

La Dr.ssa Roberta Babb, Psicologa clinica specializzata in psicologia psicodinamica forense, durante il convegno annuale dell’Atsac (Associazione per il trattamento della dipendenza sessuale e della compulsività) tenuto a Londra il 27 Gennaio 2018, ha introdotto il Dark Web e le reti private virtuali e fornito una panoramica dei tipi di comportamenti sessualmente compulsivi e dei rischi comunemente visti che utilizzano Internet, reti private virtuali e il dark web. La Dr. Babb ha discusso dei modi di parlare dell’uso della rete oscura e del suo ruolo nel presentare il comportamento problematico all’interno della terapia. Problemi di gestione dell’ansia: il cliente, il terapeuta, il sistema (comunitario e professionale) sono stati esplorati insieme all’importanza della supervisione. Di seguito, quanto emerso dal suo interessante contributo al convegno londinese.

Il paradosso del Dark Web

Il Dark Web originariamente è stato sviluppato dalla Marina Usa nei primi anni del 2000. Si stimano circa 200.000 di utenti che quotidianamente usano il Dark Web. Il DW ha accordi differenti dalle regole di internet. Per accedere occorrono specifici web browser che seguono una loro cronologia di ricerche. Tecnicamente questo non è un processo difficile ma si deve sapere in primo luogo come installare il motore di ricerca Tor. Il DW è senza restrizioni, senza sorveglianza e offre un livello di segretezza senza precedenti combinato con un potenziale irrefrenabile. È possibile cercare armi, droghe, contraffazioni di dati e documenti e commissionare anche omicidi. Immaginiamo, quindi, cosa è possibile trovare nell’ambito del commercio sessuale. Gli scambi sono effettuati tramite denaro digitale (es. bitcoin) o conti correnti criptati. I contenuti più comuni sono pedo-pornografia seguiti dal mercato nero mentre il 57% del DW ha come contenuto materiale illecito. Quindi, una volta entrati, gli utenti possono essere anche ricattati, accusati, condannati di aver avuto accesso ad una rete illegale. Il sistema giudiziario distingue: i cyber-dependent crimes, cioè i dipendenti da crimini e cyber-enabled crimes, coloro che hanno consentito tale crimine. Consentendo ai primi una valutazione psicopatologica e quindi un trattamento terapeutico.

Dark Web and Sex

Se già tutto ciò che riguarda il sesso e la sua mercificazione è autorizzato sul web emerso, il Surface Web, immaginiamo cosa si trova sul DW: pornografia, adult/child, revenge, extreme, fetish, child, bug chasing, chat rooms, online harassment, cyberstalking, web cam, live streaming di attività sessuali consensuali e non-consensuali, voieurismo, bondage, BDSM, turismo sessuale, sex-slaves, prostituzione ecc. Non esiste un vero registro a livello centrale di sex-offender in Inghilterra e nel Galles. I sex-offender sono registrati all’interno del Sistema Giudiziario Penale. Non c’è possibilità di accedere a questo registro. Il registro contiene i dettagli di chiunque sia stato dichiarato colpevole o rilasciato dalla prigione per sexual offence. Tra il 2016/17 circa 55.236 persone sono state registrate in Inghilterra e nel Galles. Nei primi mesi del 2017 the National Crime Agency ha ricevuto 72.000 denunce in riferimento ad immagini di abusi pedo-pornografici contro i 6.000 del 2010.

La Teoria delle 4 A

Il DW prospera sulle quattro A: Accessible (accessibile); Affordable (a prezzi accessibili); Anonymous (anonimo); Aggressive (con intensificazione). A seguito delle quattro A le persone possono accedere all’esplorazione e all’assunzione di comportamenti sessuali che non potrebbero mai aver considerato o conosciuto. A questo punto si solleva un importante questione: può il DW essere visto come un riflesso di come il mondo sarebbe senza leggi, regole o considerazioni sociali e/o empatia nei confronti dell’essere umano?

Tipologia e profilo dell’utente-paziente DW

Non esiste una tipologia dell’utente-paziente DW: esiste una difficoltà di classificazione; morbosità periodica; solo-fantasia; persecutore di vittime; sfruttamento commerciale; miscellanea. L’utente può essere maschio o femmina, giovane o anziano; può avere differenti livelli di cultura e vari tipi di ruoli lavorativi; può essere single, sposato o impegnato in una relazione, eterosessuale, bisessuale o omosessuale. Spesso non ha precedenti penali o non risulta nemmeno coinvolto in reati sessuali. A volte si presenta un paziente maschile, molto educato, mediamente con un’alta conoscenza tecnologica. Con un lavoro importante e impegnato in una relazione. Presenta comportamenti dipendenti e compulsivi. Non ha precedenti penali. È importante conoscere il significato e la motivazione che si nasconde dietro il comportamento sessuale e come il ruolo del DW sia un veicolo attraverso cui il suo comportamento sessuale sia facilitato.

Le motivazioni consce ed inconsce

Tra le motivazioni consce che lo spingono posso ritrovarsi, per esempio: iscriversi al DW per far parte di un più ampio tipi di dipendenze su internet; a causa di un maggiore bisogno individuale di stimoli estremi e devianti per raggiungere l’eccitazione e la soddisfazione; un tentativo di superare la presenza di difficoltà sessuali durante un reale incontro sessuale; a causa del desiderio di far parte di un gruppo su internet di gusti affini, come una sorta di normalizzazione. Le motivazioni inconsce che lo spingono, invece, potrebbero essere: la mancanza di relazioni reali (offline) soddisfacenti, un evitamento dello stress, emozioni dolorose, rabbia, vulnerabilità, un desiderio di esplorare sé stesso per capire la propria persecuzione.

I fattori di rischio

Tra i fattori di rischio, emersi durante il vissuto del paziente, possiamo trovare esperienze di prematura sessualizzazione, trauma infantile o adulto, carenza di intimità, solitudine/isolamento, difficoltà relazionali, difficoltà e devianze sessuali. Mentre tra le conseguenze dei fattori di rischio vissuti emergono bassa autostima/sentimenti di inadeguatezza, difficoltà nella regolazione delle emozioni, abuso di sostanze, scarso sviluppo empatico nei confronti delle vittime, un carente controllo degli impulsi, una carente capacità di risolvere problemi, deficit cognitivo, distorsioni cognitive, preoccupazione di coltivare interessi sessuali su internet.

Resilienza e dei fattori protettivi

I fattori protettivi che mettono il paziente nella condizione in cui può fronteggiare in maniera positiva eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità in altre parole la comprensione e il riconoscimento della propria resilienza sono: senso di colpa, vergogna, rimorso, empatia, strategie di coping, self-control, lavoro, attività nel tempo libero, motivazione alla terapia, atteggiamento verso l’autorità, obiettivi di vita, rapporti familiari e sociali online e offline, relazioni intime.

Il terapeuta del paziente con cyber-sex addiction che sia Surface Web, Deep o Dark Web ha sicuramente diversi problemi di controtransfert: dalla fascinazione, al pregiudizio, all’orrore e persino all’ignoranza del mezzo con cui il paziente perpetua gli abusi. È necessario quindi che “faccia luce” su sé stesso, conoscere il proprio “lato oscuro” per evitare di ritrasmetterlo al paziente.

Scritto dalla Dr.ssa Susanna Basile, Psicologo clinico, specializzando in Sessuologia clinica e Psicoterapia funzionale, movie-trainer laureato in Scienze Filosofiche

 

Bibliografia

Carnes, P. J., Delmonico, D. L., Griffin, E., & Moriarty, J. (2001), In the shadows of the Net: Breaking free of online compulsive sexual behavior. Center City, MN: Hazelden Educational Materials.

Frediani C. (2016), DEEP WEB – La rete oltre Google: Personaggi, storie e luoghi dell’internet profonda. Roma: Stampa Alternativa.