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Prevenzione contro l’abuso e la dipendenza da alcol e droghe in adolescenza

Curiosità. Piacere. Seguire la massa. Sentirsi accettati dal gruppo. Fronteggiare difficoltà relazionali, vuoti affettivi o dubbi esistenziali.

Questi appena citati sono solo alcuni dei significati che si tende ad attribuire all’uso di alcol e droghe, fin dalla prima adolescenza, e che possono avvicinare i giovani all’abuso e alla dipendenza.

In un’attualità che ci impone di seguire ritmi stressanti e di imparare a stare “soli” nel mondo fin dalla pubertà, inoltre, appare semplice comprendere come si possa trovare rifugio e aiuto in oggetti con cui scaricare le tensioni giornaliere e sopravvivere: il fumo, l’alcol e le sostanze.

E sembra impossibile anche solo riuscire ad immaginare di poter bloccare il dilagante fenomeno dell’abuso e della dipendenza. Eppure, esistono programmi di prevenzione ed intervento che stanno ottenendo dei risultati eccellenti a tale proposito.

Uno di questi è il Programma Youth in Europe. Scopriamolo insieme.

Youth in Europe: di cosa si tratta?

Youth in Europe è un programma di prevenzione contro l’utilizzo di alcol e sostanze in adolescenza, rivolto principalmente a ragazzi di nazionalità europea e di età compresa fra i 15 e i 16 anni.

Si tratta di un programma evidence-based sorto per la prima volta in Islanda su iniziativa del Dottor Milkman, docente di psicologia statunitense trasferitosi a Reykjavik per ragioni di insegnamento e di ricerca, il quale aveva avuto modo di osservare una correlazione esistente fra l’abuso di alcol fra gli adolescenti e fattori stressanti.

Nel 1998, dunque, con lui prese avvio il progetto Youth in Iceland, che fino al 2016 produsse effetti eccellenti rispetto ad un utilizzo adolescenziale di alcol e droghe talmente dilagante da assumere le connotazioni di una vera e propria epidemia. Solo nel 1997, infatti, su 100 quindicenni ben 17 aveva già assunto hashish e la pratica del binge drinking stava diventando la norma.

Attraverso tale programma di intervento, dal 1998 al 2016 si sono ottenuti i seguenti sorprendenti risultati:

  • La percentuale di adolescenti islandesi tra i 15 e i 16 anni che avesse assunto alcol negli ultimi 30 giorni è passata dal 42% al 5%;
  • La percentuale di adolescenti islandesi tra i 15 e i 16 anni che facesse un quotidiano uso di sigarette si è ridotta dal 23% al 3%;
  • La percentuale di adolescenti islandesi tra i 15 e i 16 anni che avesse fatto un utilizzo ripetuto di cannabis è passata dal 17% al 5%.

Attualmente, tale protocollo è stato esteso in 14 nazioni ed in 32 città sparse per l’Europa con la speranza di ottenere risultati similari.

Youth in Iceland: quali caratteristiche?

Il programma Youth in Iceland si è differenziato dalle abituali iniziative di prevenzione avviate prevalentemente in contesti scolastici grazie alla rilevanza attribuita alla forza derivante dall’interrelazione fra tre soggetti: la scuola, la famiglia e le forze di polizia.

Esso, inoltre, ha previsto la messa in atto di specifiche misure, quali:

  • Eliminazione di pubblicità di sigarette e bevande alcoliche;
  • Divieto di acquisto di sigarette da parte di ragazzi minori di 18 anni e di alcol da parte di ragazzi minori di 20 anni;
  • Obbligo per i ragazzi fino ai 16 anni di rientrare a casa alle 22:00 nei periodi invernali e alle 24:00 nei periodi estivi;
  • Introduzione di attività extrascolastiche di natura ricreativa e formativa (sport, musica, danza, pittura, arti marziali).

In tal modo, gli adolescenti hanno avuto modo di scaricare tensioni e ansie mediante l’esecuzione di attività piacevoli e costruttive e di aumentare la quantità di tempo trascorsa nelle mura di casa con la propria famiglia. Conseguenza di ciò è stato un eccellente miglioramento del benessere dei ragazzi in un’ottica bio-psico-sociale ed una drastica riduzione del ricorso a sostanze e alcol.

Youth in Italy: come poter agire?

Al fine di poter pianificare ed implementare un intervento similare a quello islandese, potrebbe essere utile partire da misure, quali:

  • Aumentare le forme di supervisione in adolescenza;
  • Aumentare il numero e la frequenza di attività extrascolastiche;
  • Cercare di posticipare l’avvicinamento dei giovani all’uso di bevande alcoliche;
  • Fare in modo da instaurare un rapporto di alleanza fra forze politiche, scuola e famiglia.

La prevenzione, per raggiungere i suoi obiettivi, deve assumere le connotazioni di una silenziosa ma forte rivoluzione.

 

Fonti di riferimento