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I vertici dei due triangoli della magia nera e della magia bianca

C’è chi afferma che Torino sia stata fondata dagli egizi, più precisamente da Fetonte. Figlio di Iside, dea della fertilità, della maternità e della magia, il quale volle creare un centro di culto al dio Api, rappresentato con le sembianze di un toro, anche se non esistono prove concrete in questo senso. Però è vero che nella città sabauda ha sede il secondo più importante museo egizio al mondo, dopo quello del Cairo. Una nota di mistero per iniziare a parlare di una delle città più intrise di magia che esistano. In questi luoghi albergano migliaia di leggende, custodiscono nascondigli segreti. Torino è ritenuta la città italiana più dedita all’occultismo. Anche la città più esoterica, dato che è accostata a Praga e Lione, con le quali formerebbe il triangolo della magia bianca. Non solo, con Londra e San Francisco comporrebbe, invece, il triangolo della magia nera. Non male come inizio. Un’interpretazione dei monumenti con argomentazioni esoteriche e massoniche alimenta da sempre le leggende su questa città definita da De Chirico “la più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo”.

I più grandi alchimisti vi hanno fatto visita, da Nostradamus a Cagliostro. Nel 1903 a Torino nacque uno dei più famosi e discussi veggenti e sensitivi della storia, Gustavo Adolfo Rol, dove visse per gran parte della sua vita. Secondo l’architetto austriaco Mueller, la famiglia Savoia ha eretto cinque edifici che vanno a formare linee immaginarie che formano un pentacolo (pentagramma regolare circoscritto in un cerchio, dalla forte valenza magica) e sono: la riserva di caccia di Stupinigi, il Castello di Moncalieri, il Castello di Rivoli, la Reggia di Venaria e la basilica di Superga. Anche nella sua struttura fisica Torino fa trasparire il mistero. Sempre seguendo questo registro di pensiero Torino sarebbe divisa in due zone, bianca e nera. La zona bianca ha il suo fulcro in Piazza Castello, dove è ubicato il Duomo con la Sindone, la Mole Antonelliana e la Grande Madre. La zona nera ha il cuore in Piazza dello Statuto, a Ovest dove muore il sole.

 

Nei fiumi scorrono energie positive e negative

Poi ci sono i due fiumi, il Po con connotazione maschile e la Dora, con connotazione femminile. Fiumi che scorrono sotto il capoluogo piemontese, e sarebbero portatori di correnti energetiche opposte, negative e positive. Coloro che non credono a queste versioni sull’appellativo di città magica, attribuiscono questa fama ai nefasti rapporti della famiglia Savoia con il Vaticano, in special modo durante il Risorgimento, quando Torino venne definita “diabolica” per le posizioni fortemente anti-clericali. Un chiaro esempio è dato dal fatto che proprio in questa città, alla fine dell’Ottocento, prende vita l’associazione per la cremazione. Piazza dello Statuto è il luogo più negativo, in primis perché coincide con il vertice del triangolo della magia nera, come scritto all’inizio. Inoltre, gli antichi romani avevano edificato in questa zona la necropoli e il patibolo dove erano giustiziati i fuorilegge. La fontana posta al centro, costruita in memoria delle vittime del traforo del Frejus, dovrebbe rappresentare l’apice della negatività.

La fontana non è rivolta verso il Frejus, ma in direzione della Torino Bianca, ossia verso la luce. L’angelo posto sulla sommità della fontana, un angelo con una stella a cinque punte sulla fronte, è spesso identificato con Lucifero. Non distante dalla piazza, nel punto d’incrocio tra Corso Valdocco , Corso Regina Margherita e Corso Principe Eugenio, il luogo tradizionalmente identificato come Rondò della Forca, per via delle esecuzioni capitali consumate tra il 1835 e il 1853. Oggi c’è una statua, all’angolo di Corso Regina Margherita, che commemora San Giuseppe Cafasso, prete che accompagnava spiritualmente i condannati al patibolo. E a pochi passi, in via Bonelli, c’è l’ultima abitazione del boia della città, Piero Pantoni. spostandosi in Piazza Solferino troviamo la Fontana delle Quattro Stagioni, una costruzione in bronzo che racchiude simbologie massoniche. Sembra che la fontana voglia rappresentare il percorso interiore dell’iniziato alla massoneria per raggiungere la vera conoscenza.

 

Tra massoneria e opere diaboliche

Le quattro stagioni della fontana sono rappresentate da quattro statue: la primavera e l’estate da due figure femminili, mentre l’autunno e l’inverno da due maschili. Queste ultime sono identificate con i giganti Boaz e Joaquin, sostenitori delle colonne d’Ercole i quali, nella simbologia massonica, rappresenterebbero il primo passaggio dell’iniziato nel suo percorso massonico. Abbiamo anche notizie sul diavolo. Palazzo Trucchi di Levadigi fu fatto costruire dal Ministro delle Finanze d Casa Savoia. Originariamente ospitava la Reale Fabbrica dei Tarocchi, oggi è sede di un istituto bancario. Il portone è ricolmo di motivi floreali, ma al centro c’è scolpito il volto del diavolo e due serpenti. Fu costruito in Francia nel 1675 e venne fatto installare di notte, dando così adito a diaboliche teorie, tra cui fosse proprio opera del diavolo in persona. Alcuni tragici fatti al suo interno hanno alimentato la leggenda, due su tutti: nel 1790, ad una festa di gala, venne assassinata a coltellate una danzatrice. L’assassino non fu mai trovato.

Nei primi anni dell’Ottocento un militare, che portava con sé importanti documenti, entrò nell’edificio e scomparve nel nulla. Vent’anni dopo i suoi resti furono rinvenuti in un’intercapedine. E come non citare via Lascaris, dove davanti l’edificio di una banca, ex sede di una loggia massonica, si possono notare sul marciapiede due fessure che hanno la forma di occhi. Servivano per illuminare ai locali sottostanti, e la tradizione vuole che rappresentino lo sguardo del diavolo. Queste sono solo una piccola parte delle storie che riguardano Torino magica, ma sicuramente sufficienti per far comprendere come la cultura di antiche città sia inevitabilmente legata a credenze ultraterrene. Nonostante Torino sia sempre stata uno dei centri nevralgici del progresso, dell’Italia e dell’Europa, e quindi intrisa di un pensiero positivo la magia e il mistero non l’ha mai abbandonata.

 

Riferimenti bibliografici

Bassignana E. (2017). Guida alla Torino incredibile, magica e misteriosa. Luoghi, fatti, personaggi, tradizioni, TO: Edizioni Priuli & Verrucca.

Centini M. (2017), Torino magica fantastica leggendaria. Oltre 300 voci sui misteri della città. Edizioni Il Punto – Piemonte in bancarella.