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Cos’è il vamping?

Tra le nuove scoperte dei giovani c’è una nuova moda che, dall’America, si espande a macchia d’olio anche nel resto del mondo: il VampingI ragazzi si danno appuntamento per trascorrere la notte tutti insieme sui social network. Qui chattano tra loro fino alle prime luci dell’alba, quando è ora di tornare sui banchi di scuola. Questo fenomeno prende il nome di Vamping proprio perché gli adolescenti si aggirano nella rete come vampiri, decidendo di rimanere svegli piuttosto di dormire.

Comportamenti come questi influenzano inevitabilmente la qualità e la quantità del sonno con conseguenze negative per l’organismo, andando ad interferire in maniera disfunzionale le attività quotidiane degli adolescenti, dalle più semplici alle più complicate, fino a compromettere i livelli di concentrazione e attenzione che si ripercuotono a livello scolastico. Il tutto contornato da stati ansiosi, umore irregolare, comportamenti aggressivi.

Un modo (e un mondo) per sentirsi adulti

Dare la buonanotte ai propri genitori, leggere un libro o guardare un film, sembrano ormai modi troppo “infantili” per andare a dormire. Adesso, rimanere svegli tutta la notte, chattare e stare tutto il tempo con lo smartphone sembrano modi per sentirsi grandi, per trasgredire le regole e sentirsi appartenenti ad un gruppo. Più si è, meglio è. Rimanere svegli fino a tardi è un modo per gridare al mondo “io ci sono”. Questo fenomeno non è altro che il risultato di una vita troppo frenetica, caratterizzata da continui impegni, sport, corsi, compiti che tolgono tempo ai giovani di socializzare e crearsi una cerchia di amici, un gruppo a cui appartenere. L’unico modo per avere un amico, o semplicemente parlare con qualcuno, sembra quello di farlo di notte, online. Sui social, poi, si può essere ciò che non si è: i ragazzi si creano identità diverse da quello che sono realmente, fuggono per rifugiarsi in un mondo nuovo e idealizzato in cui tutti sono amici di tutti.

Spinto dal bisogno di appartenenza sociale, l’adolescente può instaurare un rapporto malsano con la rete, annientando la propria vera identità. Il vamping può essere considerato tanto un gioco quanto un vero e proprio rischio: se da un lato la tecnologia è uno strumento innovativo di conoscenza, dall’altro può portare l’uomo – in particolare gli adolescenti – ad alterare la percezione della realtà e favorire comportamenti di dipendenza. Perché il giorno e non la notte? Semplice: di giorno si è sotto il pieno controllo genitoriale, di notte ci si sente liberi dal seguire le regole che la famiglia impone, e ciò permette una conversazione intima libera da ogni “costrizione”.

Cause ed effetti del Vamping

Le cause del Vamping possono essere riconducibili a varie aree della personalità di un adolescente: tra queste – come sopra citato – vi sono la voglia di ribellione e la mancanza di socializzare. Il bisogno di ribellione spingerebbe gli adolescenti a collegarsi di notte, luogo in cui i controlli sono limitati e si è liberi di parlare per tutto il tempo che si vuole. Chattare, postare foto su Facebook o Twitter nelle ore notturne generano nell’adolescente una sensazione di libertà, una libera sensazione di autonomia. Grazie al Vamping, i giovani si sentono gli unici padroni della loro vita, gli unici in grado di saper controllare le proprie azioni. Un’altra causa può essere riconducibile alla mancata socializzazione: questa è un aspetto fondamentale della vita umana ed in quanto tale non può essere trascurata e messa al secondo piano: così facendo il giovane si sente impotente nello stabilire relazioni, rifugiandosi nella vita virtuale.

Tutto ciò crea un vuoto relazionale che i ragazzi cercano di colmare di notte, rifugiandosi nel mondo oscuro del web. Considerando che si rimane svegli fino a tardi, il principale effetto collaterale è la poca e scarsa qualità del sonno. Dormendo poco di notte, durante il giorno ci si sente stanchi, privi di forze e con poca voglia di affrontare la giornata. Oltre ciò, il Vamping potrebbe generare disturbi dell’umore come ansia, depressione, ira, disturbi dell’alimentazione e del comportamento. Il Vamping potrebbe degenerare in una vera e propria ossessione in cui i giovani rischiano di non avere altre esigenze al di fuori di collegarsi ad internet.

Nomofobia, like addiction, challenge

 Oltre al Vamping, altre mode si stanno diffondendo sempre di più tra gli adolescenti di oggi:

  1. Nomofobia: Deriva da “no-mobile-phone” ed è la nuova fobia legata all’eccessiva paura mista al terrore di rimanere senza telefono o senza connessione a internet. Gli adolescenti hanno paura che si scarichi il telefono quando sono fuori casa, sentendosi persi e smarriti
  2. Like addiction: il concetto di intimità ormai non è più rilevante. Per gli adolescenti è importante – quasi fondamentale – il numero di like ricevuti. Tanti like e tanti commenti aumentano il livello di autostima, la popolarità e di conseguenza la sicurezza personale. Allo stesso tempo, pochi like e commenti negativi condizionano l’umore in negativo.
  3. Challenge: le challenge o le sfide social fanno parte di quel mondo in cui si viene nominati a partecipare attraverso tag. Lo scopo è quello di postare un’immagine richiesta per poi nominare altre persone a fare lo stesso. In questo modo, il fenomeno si diffonde in maniera fulminea all’interno del web. Altre mode, le più brutte, mirano all’esaltazione e la promozione di un corpo magro favorendo “diete fittizie”, le più diffuse sono:
  • Thigh Gap (arco tra le gambe)
  • Bikini Bridge (ponte nel costume da bagno sulla pancia)
  • Sfida della clavicola
  • Belly Slot (fessura nella pancia)

Affrontare e gestire il problema

Bisogna sottolineare che, prima di arrivare a sviluppare vere e proprie patologie, ci sono degli accorgimenti che se seguiti permetterebbero una corretta gestione del problema da parte dei genitori:

  • Educare i figli alla tecnologia fin da piccoli, indirizzandoli correttamente all’uso di internet e degli smartphone attraverso regole ben precise, che aiutino il futuro adolescente ad instaurare un rapporto corretto con internet
  • Concedere socializzazione ai ragazzi: lo scopo è quello di trovare momenti in cui i ragazzi possano essere liberi di socializzare e creare nuove amicizie, senza distrazioni intorno
  • Essere presenti nell’adolescenza dei propri figli: ciò per configurarsi come dei punti di riferimento da prendere in considerazione in situazioni di difficoltà da parte dell’adolescente.

 

 

Riferimenti bibliografici

Giacolini T., Leonardi C. (2016). Adolescenza e dipendenze, RM: Giovanni Fioriti Editore

Giusti E., Maglioni M. (2016), Terapia delle dipendenze. Il percorso verso l’autonomia e l’interdipendenza. RM: Sovera Edizioni