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La famiglia come sistema

Ogni famiglia è un sistema, ovvero un insieme di persone che interagiscono tra loro. Dunque le relazioni non sono mai intese in senso unidirezionale, ma in senso circolare, perché il comportamento di ogni singola persona dipende dal comportamento dell’altra. Questo comportamento si può evidenziare anche nella relazione madre-bambino, dove il bambino imita il comportamento materno e ne è influenzato. Nella relazione madre-bambino possiamo vedere quello che si definisce scambio sincronizzato. Il fissarsi reciprocamente o il contatto visivo rappresentano un esempio importante di azione precoce sincronizzata, infatti fin dalla nascita il bambino è inserito in questo scambio faccia a faccia con l’adulto che si prende cura di lui, quindi del caregiver. Un altro esempio di sincronia degli scambi è quello dello scaffolding, che consiste in un sostegno, una guida da parte dell’adulto per adattarsi alle prestazioni del bambino. Il genitore risponde quindi al comportamento del bambino fornendo uno scaffolding che a sua volta influisce sul comportamento del bambino stesso.

Si può parlare di socializzazione reciproca, quindi una socializzazione bidirezionale, dove i bambini socializzano con i genitori, proprio come i genitori socializzano con il bambino. Questo avviene anche attraverso il gioco. Per comprendere questa relazione, possiamo pensare alla famiglia come un insieme di sottosistemi dove ogni membro ha un ruolo ben definito (Fruggeri, 2005, 2007; Parke et al., 2008). Ogni membro della famiglia partecipa a vari sottosistemi alcuni che coinvolgono due persone (ad esempio mamma e bambino o papà e bambino), altri che coinvolgono più di due persone (fratelli o entrambi i genitori con il bambino). Questi sottosistemi dunque interagiscono tra loro e si influenzano l’un l’altro. Recentemente il legame tra relazioni matrimoniali e genitorialità ha ottenuto un’ attenzione maggiore da parte dei ricercatori . Alcuni studi evidenziano che rispetto ai genitori che vivono una situazione matrimoniale infelice, i genitori felicemente sposati sono più sensibili, attenti, calorosi e affettuosi con i loro bambini (Grych,2002).

 

Le conseguenze della carenza affettiva sullo sviluppo del bambino

L’affetto da parte dei genitori verso i figli è molto importante per un sano sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini. Difatti l’assenza fisica, emotiva, il maltrattamento e il rifiuto del bambino fin dai primi mesi di vita può provocare danni psicologici permanenti. La carenza affettiva da parte del caregiver, può provare disturbi comportamentali e sociali ed il bambino in età adulta tenderà a mostrare un’immaturità emotiva sviluppando dipendenze emotive, egoismo e mostrando scarsa empatia verso le altre persone. Si possono sviluppare in età adulta anche fobie, sindrome dell’abbandono, insicurezza nelle relazioni e bassa autostima. Inoltre i bambini con carenza affettiva, possono presentare disturbi del linguaggio e scarso rendimento scolastico per questo è importante mantenere una buona comunicazione, dedicare delle attenzioni, giocare e stimolarlo continuamente fin dalla nascita e farlo sentire accettato e amato. L’interazione madre-figlio è molto importante soprattutto affinché si instauri un legame di fiducia reciproca e il bambino veda la figura del careviger come una base sicura su cui fare affidamento.

È importante che il caregiver interagisca con il bambino, attraverso il contatto verbale e attraverso il contatto fisico affinché si sviluppi un attaccamento di tipo sicuro dove il bambino possa sentirsi sicuro e protetto. La teoria dell’attaccamento è stata rielaborata da Bowlby alla fine degli anni 60, ed egli evidenziò come attaccamento sicuro quello che si instaura tra madre e figlio. Questo è caratterizzato da un ambiente in cui il bambino si sente pienamente protetto e accettato. La mamma manifesta il suo affetto attraverso la sua disponibilità, ma anche attraverso le coccole. Tuttavia anche se la vicinanza e il contatto fisico sono necessari per un sano sviluppo, la troppa vicinanza anche può causare danni psicologici. Per spiegare questo concetto facciamo riferimento all’invischiamento, che è il contrario della lontananza, queste madri non riconoscono alcun confine tra se stesse e i loro figli. Queste donne vivono esclusivamente attraverso i figli, attraverso i loro successi e sono ipercontrollanti e iperprotettive.

 

Quali ripercussioni sul sano sviluppo del bambino in seguito ad un eccessiva vicinanza da parte del genitore?

Nella famiglia invischiata, i confini dei vari sottosistemi si confondono. Questo porta ad un eccessivo coinvolgimento tra i vari membri della famiglia e si generano cosi problemi ed incomprensioni. Si evidenziano un eccesso di preoccupazione e proiettività e qualsiasi manifestazione di perdita di controllo sui figli rende la madre ansiosa. La madre ha un bisogno continuo di avere controllo sui figli e questi imparano a dipendere esclusivamente dalla famiglia per avere un senso di sostegno, a danno delle capacità di reagire in modo differenziato alla diverse situazioni sociali che si presentano. Questa forma di iperprotezione può generare delle problematiche, difatti alcuni studi mostrano delle correlazioni tra famiglia invischiata e lo sviluppo di un disturbo alimentare. Difatti la famiglia delle bambine anoressiche è descritta come una famiglia rigida, con un alto livello di invischia mento e iperprotettiva (Kanakis, Thelen,1995). Le donne con anoressia hanno a che fare con madri ipercontrollanti, iperprotettivi e con padri invadenti.

Anche le eccessive manifestazioni d’affetto o alcuni comportamenti da parte dei genitori verso i figli potrebbero causare delle problematiche future. Ad esempio il bacio sulle labbra che i genitori danno ai figli come manifestazione d’affetto potrebbero confonderli. Quando i bambini sono molto piccoli non associano questo gesto all’aspetto passionale, ma quando sono grandi questo potrebbe confonderli, perché il bacio sulle labbra avviene tra fidanzati o tra moglie e marito e dunque tra due parsone alla pari, si rischia quindi di confondere modelli che invece devono essere ben definiti. Inoltre questo gesto rafforza il legame tra bambino e genitore, perché può ricordare al bambino la sensazione di quando si attaccava al seno per ricevere il latte, tuttavia al contrario i bambini devono essere invitati a diventare autonomi pian piano che crescono. Inoltre nel momento in cui il genitore smette di manifestare il suo amore in quel modo il bambino potrebbe vivere ciò come un rifiuto. Da quanto emerso è quindi importante non far mancare al bambino affetto e attenzioni, ma è allo stesso modo importante non farlo in maniera eccessiva.

 

Scritto da Eleonora Campelli, Dr.ssa in Neuroscienze cognitive

 

Riferimenti Bibliografici

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Siamo mamme ( 4 dicembre 2017) Carenze d’affetto nell’infanzia : le conseguenze https://siamomamme.it/neonati/carenze-di-affetto-infanzia/

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