Skip to main content
Ricerca

Nascita pretermine: un fattore di rischio per il DSA?

Nascita pretermine e DSA

Recentemente si è indagata l’associazione tra il basso peso alla nascita e/o prematurità e l’insorgenza di Disturbi Specifico dell’Apprendimento. L’esito associato alla presenza di questo fattore di rischio è una prestazione inferiore alla media nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Non sempre però questo è sufficiente per raggiungere una diagnosi significativa di DSA. Tuttavia, la Consensus Conference rileva che alla nascita pretermine si associano comunque ritardi nelle abilità di lettura, scrittura e calcolo.

In età scolare il 50% dei bambini prematuri (< 28 settimane di gestazione), hanno bisogno di un sostegno in ambito educativo. Si è riscontrato come il QI dei bambini con basso peso alla nascita sia inferiore rispetto ai bambini nati a termine. I disturbi di apprendimento sono spesso associati, in questo caso, a compromissioni di tipo uditivo, visivo e cognitivo. Questi bambini riscontrano difficoltà nella matematica e nella lettura, che possono derivare anche da alcuni fattori sociali.

 

Nascita pretermine e lettura

Studi recenti si sono occupati di bambini nati pretermine (< 28 settimane e peso neonatale < 1000 g) con difficoltà a livello di lettura. Sono difficoltà che si evidenziano nei primi anni di scolarizzazione e persistono anche in adolescenza. Le difficoltà di lettura sono particolarmente evidenti e caratterizzate da una produzione di circa il doppio degli errori. Le difficoltà nelle abilità di lettura in età scolare possono aumentare se alla nascita pretermine sono associate anche complicazioni mediche. Ad esempio, coloro che presentano una displasia broncopolmonare hanno punteggi inferiori nelle abilità di lettura.

 

Nascita pretermine: scrittura e calcolo

Gli studi condotti con bambini nati pretermine hanno riscontrato la presenza di difficoltà evidenti nel processo di scrittura. Si è dimostrato come i bambini pretermine hanno prestazioni peggiori nella leggibilità della grafia e nella velocità della scrittura. Questo a causa di difficoltà a livello sensomotorio (coordinazione fine, le abilità di manipolazione e integrazione visuo-motoria).

Gli studi condotti sulle difficoltà di calcolo sono molto ridotti. Hanno esaminato, infatti, le competenze numeriche e matematiche generali attraverso test standardizzati. Le difficoltà in matematica sono particolarmente evidenti quando alla nascita pretermine è associata una complicazione medica (come la displasia broncopolmonare). Tali difficoltà possono portare a conseguenze permanenti, ad esempio scarsa opportunità di lavoro o scarsa possibilità di iscriversi all’università. Ecco perché i bambini spesso hanno bisogno di un’educazione personalizzata all’interno della scuola.

 

Intervento precoce a scuola

Ogni scuola ha a disposizione il decreto ministeriale n. 5669 del 12/7/2011: Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento. Questo fornisce precise indicazioni operative all’insegnante, come ad esempio, tentare interventi di supporto e di potenziamento delle difficoltà. Tali difficoltà possono manifestarsi in maniera diversa, dipendenti dall’età del soggetto, dalle caratteristiche del problema, dalla gravità del disturbo e dal contesto. Le problematiche più gravi si riscontrano nella scuola primaria, dove possiamo trovare una lettura molto lenta, stentata e anche scorretta. Nella scuola secondaria di primo grado vengono segnalati studenti con difficoltà nello studio, in particolare casi di lentezza nell’alfabetizzazione. La responsabilità, nella fase di raccolta della causa della richiesta di consulenza, viene associata a scarsa motivazione, problemi di attenzione, difficoltà di relazione sociale o eccessivo carico di lavoro.

 

Misure dispensative, strumenti compensativi e BES

La legge 170 (2/11/2010), art. 5, Misure educative e didattiche di supporto, specifica che il bambino con DSA ha diritto di usufruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi durante il percorso scolastico. Le misure dispensative sono prese in considerazione in alcune prestazioni, come la lettura ad alta voce, prendere appunti. Gli strumenti compensativi, invece, sono strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti. Tali strumenti possono essere: calcolatrice, tabelle, programmi di video scrittura, registratore, sintesi vocale. I BES (Bisogni Educativi Specifici) sono propri per l’elaborazione di un percorso individualizzato e personalizzato, per alunni e studenti che presentano DSA. L’idea è di realizzare un Piano Didattico Personalizzato, riferito a tutti gli alunni con BES. Tale piano, inteso come strumento di lavoro per gli insegnanti, ha la funzione di documentare le strategie d’intervento alle famiglie.

Scritto dalla Dr.ssa Marika Sabella, psicologa dello sviluppo e dell’educazione

 

Bibliografia

Becciu, M. – Colasanti, A. R. (2016). Prevenzione e salute mentale. Manuale di psicologia preventiva. Milano: Franco Angeli.

Consensus Conference (2011). Disturbi specifici di apprendimento. Milano.

Colvin, M. et al. (2006). Neurodevelopmental outcomes after preterm birth. Bmj.com, 1390-1393.

Sansavini, A. – Faldella, G. (2013). Lo sviluppo dei bambini nati pretermine: aspetti neuropsicologici, metodi di valutazione e interventi. Milano: Franco Angeli.

Rickards, A.L. et al. (2001). Cognition, academic progress, behaviour and self-concept at 14 years of very low birth weight children. Developmental and Behavioral Pediatrics, 22, 11-18.

Vio, C. – Lo Presti, G. (2014). Diagnosi dei disturbi evolutivi. Trento: Erickson.

Russo, V. (2010). Misure dispensative ed ausili informatici per i bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Lombardia: Ufficio scolastico regionale.

Direttiva MIUR del 27/12/2012, Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.